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10 ottobre 2017
NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO
9 ottobre 2017
L'oltraggio di Maroni alla patria della Meloni
Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.
La saggezza popolare colpisce ancora e lo fa in modo imprevedibile, anche in Lombardia.
Tutto si sarebbe aspettato Maroni, meno che sentirsi bocciare sonoramente il referendum dal leader nazionale di una forza che lo ha sostenuto in questi anni senza creargli particolari problemi. Anzi.
Giorgia Meloni, leader indiscussa di Fratelli d'Italia, lo ha bocciato senza mezzi termini. Il ragionamento è malizioso e articolato: "è vero che il referendum è sull'autonomia e non sulla secessione, ma qual è la finalità di parte delle realtà che lo sostengono?". Ma la Meloni non si ferma: "Sono convinta che la Patria, quella vera, sia l'unico argine rimasto alla deriva mondialista e alla globalizzazione incontrollata. Difendere l'unità d'Italia vuol dire difendere la nostra identità, la nostra libertà e la nostra sovranità. Nessuna concessione da parte mia a spinte indipendentiste". Nessuna pietà politica anche per la parte fiscale del referendum, quella del mitico residuo che starebbe mettendo sul lastrico i virtuosi lombardi: "Le rivendicazioni fiscali" continua la Meloni "potrebbero non fermarsi a livello regionale, ma penetrare più in profondità. Per quale motivo, ad esempio, gli abitanti della provincia di Milano dovrebbero condividere la loro ricchezza con quelli della provincia di Pavia che hanno un reddito pro-capite che è meno della metà del loro?". E la considerazione finale è un vero e proprio botto: il referendum è "un oltraggio alla Patria, inutile e pericoloso".
La saggezza popolare colpisce ancora e lo fa in modo imprevedibile, anche in Lombardia.
Tutto si sarebbe aspettato Maroni, meno che sentirsi bocciare sonoramente il referendum dal leader nazionale di una forza che lo ha sostenuto in questi anni senza creargli particolari problemi. Anzi.
Giorgia Meloni, leader indiscussa di Fratelli d'Italia, lo ha bocciato senza mezzi termini. Il ragionamento è malizioso e articolato: "è vero che il referendum è sull'autonomia e non sulla secessione, ma qual è la finalità di parte delle realtà che lo sostengono?". Ma la Meloni non si ferma: "Sono convinta che la Patria, quella vera, sia l'unico argine rimasto alla deriva mondialista e alla globalizzazione incontrollata. Difendere l'unità d'Italia vuol dire difendere la nostra identità, la nostra libertà e la nostra sovranità. Nessuna concessione da parte mia a spinte indipendentiste". Nessuna pietà politica anche per la parte fiscale del referendum, quella del mitico residuo che starebbe mettendo sul lastrico i virtuosi lombardi: "Le rivendicazioni fiscali" continua la Meloni "potrebbero non fermarsi a livello regionale, ma penetrare più in profondità. Per quale motivo, ad esempio, gli abitanti della provincia di Milano dovrebbero condividere la loro ricchezza con quelli della provincia di Pavia che hanno un reddito pro-capite che è meno della metà del loro?". E la considerazione finale è un vero e proprio botto: il referendum è "un oltraggio alla Patria, inutile e pericoloso".
5 ottobre 2017
Corso di formazione alla Politica
I luoghi del potere nella società contemporanea
Programma del corso: i primi 3 incontri
sabato 28 ottobre 2017, ore 9.30 - 13.00 – L’ Italia,
Tavola rotonda sulla cultura del potere in Italia (Agostino Giovagnoli)
SALVATORE NATOLI, L’Antropologia politica degli Italiani, Editrice La Scuola, 2014
presenta il corso: Luca Caputo
sabato 11 novembre 2017, ore 9.30 - 13.00 – La filosofia del linguaggio
BRUNO BALLARDINI, ISIS® il marketing dell’Apocalisse, Baldini & Castoldi, 2015
Introduce: Walter Ferrario
sabato 16 dicembre 2017, ore 9.30 - 13.00 – La sanità
Tavola rotonda con CARLO BORGHETTI
Ivan Cavicchi, “La quarta riforma”, ebook
Introduce: Stefano Guffanti
Sede del corso: Milano via s.Antonio 5
Contattare pd20884@gmail.com per usufruire del passaggio in macchina.
Programma del corso: i primi 3 incontri
sabato 28 ottobre 2017, ore 9.30 - 13.00 – L’ Italia,
Tavola rotonda sulla cultura del potere in Italia (Agostino Giovagnoli)
SALVATORE NATOLI, L’Antropologia politica degli Italiani, Editrice La Scuola, 2014
presenta il corso: Luca Caputo
sabato 11 novembre 2017, ore 9.30 - 13.00 – La filosofia del linguaggio
BRUNO BALLARDINI, ISIS® il marketing dell’Apocalisse, Baldini & Castoldi, 2015
Introduce: Walter Ferrario
sabato 16 dicembre 2017, ore 9.30 - 13.00 – La sanità
Tavola rotonda con CARLO BORGHETTI
Ivan Cavicchi, “La quarta riforma”, ebook
Introduce: Stefano Guffanti
Sede del corso: Milano via s.Antonio 5
Contattare pd20884@gmail.com per usufruire del passaggio in macchina.
3 ottobre 2017
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA
Sabato 30 Settembre 2017
Catalunyia
Ho sempre avuto in simpatia i movimenti indipendentisti. Storicamente hanno costituito forme di resistenza agli autoritarismi ed hanno avuto guide progressiste ed attente ai problemi sociali. L'autodeterminazione dei popoli era la premessa anche per il loro sviluppo in un quadro democratico. Il recente caso del Kurdistan sembra confermare questo ragionamento. Più complicata la questione in Paesi dove la democrazia è già bene o male riconosciuta. Qui le rivendicazioni separatiste incorporano anche elementi di nazionalismo antisolidale. Non sempre prevalente, certo, ma altresì pronto ad emergere. Ciò detto, a queste spinte è sbagliata una risposta solo legalitaria ed autoritaria. Nel ripensare l'Europa andranno rimessi in discussione anche gli attuali Stati e le loro articolazioni regionali. Comunque finisca, la questione catalana è una cosa seria, da analizzare sul serio. Come lo fu quella scozzese: chissà se ci sarebbe stata la Brexit in caso di diverso esito di quella vicenda. Nessun legame invece con la Lombardia: qui nessun dramma, è solo operetta.
La settimana in Regione
In assenza di seduta del Consiglio (rinviata su richiesta degli Alfaniani, impegnati nella loro Direzione nazionale) il fatto più significativo è stata la ripresa del lavoro sulla legge elettorale regionale. La Lega sembra rassegnata a subire l'introduzione della doppia preferenza di genere, in cambio chiede l'allargamento delle liste. È stato inoltre licenziato il piano di ristrutturazione delle società partecipate dalla Regione. Le nostre critiche si sono principalmente concentrate su Asam, la holding infrastrutturale che detiene la partecipazione in Serravalle e quindi in Pedemontana, oltre che sulla sovrapposizione tra diverse centrali d'acquisto: Arca, Lombardia Informatica, Infrastrutture Lombarde. Asam è stata messa in liquidazione, ma il punto è il futuro assai incerto delle società sottostanti. La Giunta naviga a vista, Maroni è andato da Delrio provando a spostare nuovamente sul Governo responsabilità che sono invece tutte sue: nella prossima campagna elettorale gliele dovremo ricordare puntualmente.
2 ottobre 2017
Nebbia fitta in Brianza
Ci risiamo. Purtroppo.
Un altro comune lombardo è scosso da un'indagine che ipotizza collusioni con la malavita organizzata. Questa volta c'è addirittura un sindaco agli arresti domiciliari e un consiglio comunale che si scioglie per le dimissioni di buona parte degli eletti. Uno spettacolo triste, che deve far riflettere sull'ormai pervasiva capacità della malavita organizzata, la 'ndrangheta in particolare, di mettere radici nei nostri territori, soprattutto laddove gli affari si profilano più allettanti. Il sistema è più o meno quello che già conosciamo: un imprenditore compiacente si fa carico di garantire affari con il beneplacito o addirittura il favore di qualche politico locale.
Non sta a noi ricostruire l'accaduto o ipotizzare gli sviluppi giudiziari, di certo non possiamo esimerci dal sottolineare come sia finito il tempo dell'antimafia delle parole e della legalità fatta a proclami. Servono fatti concreti e azioni che portino a costruire anticorpi solidi e condivisi contro le infiltrazioni. Amministratori locali che spadroneggiano sul proprio territorio e ostentano interventi draconiani per sicurezza e legalità possono anche conquistare consensi sui social network, ma non costruiscono il clima giusto per scongiurare possibili tentativi di infiltrazione e isolare imprenditori spregiudicati o altri soggetti troppo ingombranti.
Un altro comune lombardo è scosso da un'indagine che ipotizza collusioni con la malavita organizzata. Questa volta c'è addirittura un sindaco agli arresti domiciliari e un consiglio comunale che si scioglie per le dimissioni di buona parte degli eletti. Uno spettacolo triste, che deve far riflettere sull'ormai pervasiva capacità della malavita organizzata, la 'ndrangheta in particolare, di mettere radici nei nostri territori, soprattutto laddove gli affari si profilano più allettanti. Il sistema è più o meno quello che già conosciamo: un imprenditore compiacente si fa carico di garantire affari con il beneplacito o addirittura il favore di qualche politico locale.
Non sta a noi ricostruire l'accaduto o ipotizzare gli sviluppi giudiziari, di certo non possiamo esimerci dal sottolineare come sia finito il tempo dell'antimafia delle parole e della legalità fatta a proclami. Servono fatti concreti e azioni che portino a costruire anticorpi solidi e condivisi contro le infiltrazioni. Amministratori locali che spadroneggiano sul proprio territorio e ostentano interventi draconiani per sicurezza e legalità possono anche conquistare consensi sui social network, ma non costruiscono il clima giusto per scongiurare possibili tentativi di infiltrazione e isolare imprenditori spregiudicati o altri soggetti troppo ingombranti.
28 settembre 2017
Le risate leghiste sulla pelle dei lombardi
Prima gli anarchici nell'800, qualcuno dice Michail Bakunin in persona, poi il movimento studentesco italiano nel 1977, ora, se il collegamento non suonasse irriverente, la Lega in Lombardia. "La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà!": a voler essere gentili, questo potrebbe essere il filone in cui si inserisce la campagna comunicativa orchestrata dai Lumbard (se si può ancora chiamarli così) per promuovere la partecipazione al referendum per l'autonomia del prossimo 22 ottobre.
Il protagonista degli spot, caratterizzati da un alto tasso di ostentata popolarità folkloristica, ha un cognome e un fratello impegnativi, visto che si tratta di Ignazio Albanese, fratello maggiore del più famoso Antonio, protagonista di memorabili pagine di satira politica. La differenza tra i due non è solo anagrafica e ripercorre la divaricazione che esiste tra ironia e satira: quest'ultima sbeffeggia il potere, la prima, in molti casi, lo asseconda e gli si mette al servizio.
A costo di essere accusati di ingrossare le schiere di quegli intellettuali a cui non possono piacere, secondo il protagonista degli spot, le espressioni più autentiche e genuine del popolo, ci permettiamo di definire fuorvianti e grotteschi i filmati promozionali. Considerando un pessimo incidente di percorso quello ispirato al cavalcavia di Annone, che irride e strumentalizza una dolorosa vicenda che è pure costata la vita a un cittadino lombardo.
Il protagonista degli spot, caratterizzati da un alto tasso di ostentata popolarità folkloristica, ha un cognome e un fratello impegnativi, visto che si tratta di Ignazio Albanese, fratello maggiore del più famoso Antonio, protagonista di memorabili pagine di satira politica. La differenza tra i due non è solo anagrafica e ripercorre la divaricazione che esiste tra ironia e satira: quest'ultima sbeffeggia il potere, la prima, in molti casi, lo asseconda e gli si mette al servizio.
A costo di essere accusati di ingrossare le schiere di quegli intellettuali a cui non possono piacere, secondo il protagonista degli spot, le espressioni più autentiche e genuine del popolo, ci permettiamo di definire fuorvianti e grotteschi i filmati promozionali. Considerando un pessimo incidente di percorso quello ispirato al cavalcavia di Annone, che irride e strumentalizza una dolorosa vicenda che è pure costata la vita a un cittadino lombardo.
27 settembre 2017
Torna il vuoto a rendere per bottiglie di acqua e birra: al via la sperimentazione
Il ministero dell'Ambiente prevede una fase sperimentale di un anno. Un simbolo all'ingresso di bar, negozi e ristoranti aiuterà a individuare gli esercenti che aderiscono all'iniziativa
26 settembre 2017
A BERLINO riporti una bottiglietta di plastica alla cassa e ti restituisco il costo (il pfand) in centesimi, dagli otto ai 25. Da più di 10 anni qualsiasi esercente, tra l'altro, è costretto a ritirare il contenitore, anche se non è stato acquistato presso di lui. Che la Germania sia un modello di efficienza, si sa. Ma in materia di riciclo dei materiali, purtroppo, la strada da percorrere per l'Italia è ancora lunga. Torna però la pratica virtuosa del ''vuoto a rendere''. Il meccanismo, utilizzato negli anni 80, permette di ricevere la piccola ''cauzione'' pagata al commerciante al momento dell'acquisto una volta che gli viene restituito il contenitore vuoto.
Ora un simbolo all'ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri punti di consumo distinguerà quegli esercenti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale del sistema per le bottiglie di birra e acqua minerale. Dal 10 ottobre vetro, plastica e altri materiali - tra i più resistenti - verranno ritirati una volta esaurito il contenuto.
26 settembre 2017
A BERLINO riporti una bottiglietta di plastica alla cassa e ti restituisco il costo (il pfand) in centesimi, dagli otto ai 25. Da più di 10 anni qualsiasi esercente, tra l'altro, è costretto a ritirare il contenitore, anche se non è stato acquistato presso di lui. Che la Germania sia un modello di efficienza, si sa. Ma in materia di riciclo dei materiali, purtroppo, la strada da percorrere per l'Italia è ancora lunga. Torna però la pratica virtuosa del ''vuoto a rendere''. Il meccanismo, utilizzato negli anni 80, permette di ricevere la piccola ''cauzione'' pagata al commerciante al momento dell'acquisto una volta che gli viene restituito il contenitore vuoto.
Ora un simbolo all'ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri punti di consumo distinguerà quegli esercenti che hanno scelto di aderire alla fase sperimentale del sistema per le bottiglie di birra e acqua minerale. Dal 10 ottobre vetro, plastica e altri materiali - tra i più resistenti - verranno ritirati una volta esaurito il contenuto.
26 settembre 2017
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA
Sabato 23 Settembre 2017
Prove di dialogo
Ieri sera ho partecipato ad una assemblea milanese insieme a rappresentanti di MdP, Insieme per la Lombardia, Possibile, Partito Comunista, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Partito Socialista. Io rappresentavo il PD. Roba da matti, direte voi: una compagnia di giro impossibile da tenere insieme se non, come ieri, per contrastare qualcosa (il referendum di Maroni) ma non per proporre alcunchè. Vero: in alcuni interventi ho sentito risuonare slogan e parole d'ordine slegate dalla concretezza dell'oggi. Eppure comprendo che laddove il PD, anzichè chiudersi a riccio, provi ad essere sfidante anche verso quel mondo può ancora tornare perno di un progetto allargato. Non si riuscirà a tenerli dentro tutti, ma dobbiamo fare in modo che chi si autoesclude se ne assuma le responsabilità. Il centrodestra, alla fine, si riunirà tutto: dai centristi a Casa Pound. Per vincere, cosa che ritengo possibile tanto in Lombardia che al Parlamento, bisogna provare a fare altrettanto.
La settimana in Regione
Poco da segnalare per quanto riguarda il Consiglio. Per un soffio non è stata approvata una nostra mozione che richiamava la Giunta al rispetto degli impegni presi per il potenziamento di alcuni servizi ferroviari. Dal 10 di settembre, secondo gli accordi, sarebbero dovute iniziare alcune nuove corse. Ad esempio sulla Lecco-Carnate-Milano erano previste due nuove corse, dal lunedì al sabato, a completare il cadenzamento. Ad oggi nulla di quanto promesso si è avverato. La nostra stigmatizzazione è finita in pareggio: 27 a favore, 27 contro. Ciononostante l'assessore ha convocato ieri un tavolo di lavoro, scaricando su Trenord ogni responsabilità. Noi continueremo ad incalzarlo: stiamo preparando per il 10 novembre un seminario sul tema della mobilità in Lombardia. Il Governo ha invece impugnato la legge regionale sul contenimento dei cinghiali, in quanto interviene in materia di competenza esclusiva dello Stato quale la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema. Ciò perchè la norma lombarda pretende di agire anche nelle aree protette nazionali. Per puro inciso evidenzio che questa è una di quelle materie potenzialmente oggetto di trattativa per la maggior autonomia su cui verte il prossimo referendum.
25 settembre 2017
Roberto Invernizzi è il nuovo presidente della Provincia di Monza e Brianza
Roberto Invernizzi, sindaco di Bellusco, è il nuovo presidente della Provincia di Monza e Brianza. Il vicepresidente uscente, sostenuto dal centrosinistra, ha battuto lo sfidante Riccardo Borgonovo, sindaco di Concorezzo, sostenuto dal centrodestra con l'appoggio dichiarato della Lega solo alla vigilia del voto.
Il 70,4% degli aventi diritto tra sindaci e consiglieri comunali è andato a votare.
Invernizzi è stato eletto con 41026 voti ponderati contro i 31000 di Borgonovo.
La sua è la vittoria della continuità rispetto a Gigi Ponti, presidente decaduto dopo le ultime elezioni comunali dove non si è ricandidato come sindaco.
Il 70,4% degli aventi diritto tra sindaci e consiglieri comunali è andato a votare.
Invernizzi è stato eletto con 41026 voti ponderati contro i 31000 di Borgonovo.
La sua è la vittoria della continuità rispetto a Gigi Ponti, presidente decaduto dopo le ultime elezioni comunali dove non si è ricandidato come sindaco.
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