16 maggio 2019
TERZO SETTORE - Una frontiera di libertà
Carissima, carissimo,
negli ultimi tempi si è riacceso il dibattito sul Terzo settore, una straordinaria esperienza italiana, una vera eccellenza del nostro Paese a cui in Europa si guarda come un modello, ma che oggi è bersaglio di ingiusti attacchi da parte di alcuni partiti al governo, come ha denunciato il Prof. Stefano Zamagni, economista e già portavoce dell'Agenzia per il Terzo settore.
Quello su come tutelarlo e valorizzarne i protagonisti è un dibattito appassionante, a cui vorrei contribuire portando la mia esperienza di collaborazione più che decennale con le imprese sociali e solidali. Queste imprese combinano gli obiettivi della società con lo spirito imprenditoriale e, assumendo una varietà di forme e status giuridici - fondazioni, cooperative, associazioni, mutue - operano in moltissimi settori: l’occupazione, i servizi sociali, dell’ambiente, lo sport, l’arte e la cultura. In Europa i soggetti del Terzo settore sono due milioni e impiegano oltre 14,5 milioni di persone, più del 6,5% dell'intera popolazione lavorativa. Anche in Italia i numeri parlano chiaro: il Terzo settore contribuisce significativamente alla nostra economia. Infatti produce da solo lo 0,7% del PIL nazionale, con 800.000 occupati e 6 milioni di volontari, che molto spesso sopperiscono alle inadeguatezze del welfare statale nella cura e nell'assistenza delle persone e delle categorie sociali più fragili.
13 maggio 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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11 maggio 2019
La follia di Toninelli e del governo contro la mobilità sostenibile
Dovevamo intuire che mettere nelle mani di Toninelli un’opportunità così interessante avrebbe condotto al suo ennesimo fallimento, ma non immaginavamo che si sarebbe spinto a tanto
di Luciano Nobili - Democratica
Da Parigi a Berlino, da Madrid a Bruxelles, ovunque in Europa le grandi città puntano su ambiente e innovazione e negli ultimi anni hanno dato grande spazio alla micromobilita elettrica, sempre più in espansione.
La mobilità è uno dei diritti fondamentali – troppo spesso negato – dei cittadini del XXI secolo e la mobilità urbana sta cambiando volto in tutto il mondo.
Il numero delle persone che scelgono la mobilità sostenibile è in continuo aumento così come l’offerta dei mezzi in condivisione. In questo quadro, ormai in tutta Europa e non solo, si inserisce la mobilità elettrica di piccola taglia. Ossia i piccoli mezzi dedicati al trasporto di una sola persona. Monopattini, monoruota, segway, skate, hoverboard, leggeri e facilmente trasportabili (in treno, in metro, in auto), ricaricabili a casa o in ufficio, stanno riscuotendo un successo crescente per i piccoli spostamenti urbani. Non inquinano, rappresentano la soluzione ideale per gli spostamenti di piccolo e medio raggio (dai 3 ai 5 km) sono perfettamente intermodali (consentono un facile abbinamento con un tratto in treno, in metro o sul bus), non hanno bisogno di grande spazio e consentono di bypassare lo stress da traffico e la ricerca, spesso vana, di un parcheggio.
di Luciano Nobili - Democratica
Da Parigi a Berlino, da Madrid a Bruxelles, ovunque in Europa le grandi città puntano su ambiente e innovazione e negli ultimi anni hanno dato grande spazio alla micromobilita elettrica, sempre più in espansione.
La mobilità è uno dei diritti fondamentali – troppo spesso negato – dei cittadini del XXI secolo e la mobilità urbana sta cambiando volto in tutto il mondo.
Il numero delle persone che scelgono la mobilità sostenibile è in continuo aumento così come l’offerta dei mezzi in condivisione. In questo quadro, ormai in tutta Europa e non solo, si inserisce la mobilità elettrica di piccola taglia. Ossia i piccoli mezzi dedicati al trasporto di una sola persona. Monopattini, monoruota, segway, skate, hoverboard, leggeri e facilmente trasportabili (in treno, in metro, in auto), ricaricabili a casa o in ufficio, stanno riscuotendo un successo crescente per i piccoli spostamenti urbani. Non inquinano, rappresentano la soluzione ideale per gli spostamenti di piccolo e medio raggio (dai 3 ai 5 km) sono perfettamente intermodali (consentono un facile abbinamento con un tratto in treno, in metro o sul bus), non hanno bisogno di grande spazio e consentono di bypassare lo stress da traffico e la ricerca, spesso vana, di un parcheggio.
10 maggio 2019
La contromanovra di Zingaretti
Abbassare tasse sul lavoro e costo istruzione
Scritto da La Redazione di Monza
Ecco il nostro piano per l’Italia in tre mosse.
Ora, prima le persone. L’Italia merita di più di selfie e slogan: un intervento shock da 15 miliardi di euro per ridurre davvero le tasse sul lavoro e le differenze tra i salari; una strategia per ridurre l’impatto ambientale e creare 400mila nuovi posti di lavoro.
Occupazione verde, legata alla sostenibilità ambientale e alla difesa del pianeta.
E infine, la scuola: aumento degli stipendi per gli insegnanti, messa in sicurezza gli edifici, più tecnologia. E abbattiamo il costo dell'istruzione per i redditi medio bassi, perché l’istruzione non può essere un costo che pesa sui bilanci familiari di chi sta peggio.
Scritto da La Redazione di Monza
Ecco il nostro piano per l’Italia in tre mosse.
Ora, prima le persone. L’Italia merita di più di selfie e slogan: un intervento shock da 15 miliardi di euro per ridurre davvero le tasse sul lavoro e le differenze tra i salari; una strategia per ridurre l’impatto ambientale e creare 400mila nuovi posti di lavoro.
Occupazione verde, legata alla sostenibilità ambientale e alla difesa del pianeta.
E infine, la scuola: aumento degli stipendi per gli insegnanti, messa in sicurezza gli edifici, più tecnologia. E abbattiamo il costo dell'istruzione per i redditi medio bassi, perché l’istruzione non può essere un costo che pesa sui bilanci familiari di chi sta peggio.
9 maggio 2019
Intervista a Giorgio Vittadini
di Marco Dotti - Vita
Il Terzo
settore è sotto attacco. Ma da parte di chi? Giorgio Vittadini,
Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, è chiaro: «prima di
tutto a causa di un rapporto fra Stato e individuo che è mutato radicalmente».
L'individuo
si rivolge direttamente allo Stato e lo Stato si richiama direttamente a una
(presunta) volontà dell'individuo. Conseguenza?
La paralisi sociale. Nel momento in cui lo Stato pensa di disintermendiare e
parlare direttamente con l'individuo ottiene un risultato: rende la persona
passiva e dipendente dalla prebenda dell'ente pubblico e, di conseguenza,
incentiva non la sua capacità di rischio e di costruzione, ma
l'assistenzialismo e la paralisi.7 maggio 2019
6 maggio 2019
5 maggio 2019
E il Pd che fa? Le proposte del Partito Democratico
Scritto da Redazione del PD di Monza
Nicola Zingaretti cosa intende fare il Partito Democratico?
Le idee sono piuttosto chiare. «Nel governo litigi e sceneggiate sono quotidiani. Ma mentre si attaccano a suon di comunicati, nella realtà sono sempre più incollati alle poltrone. Il prezzo immenso di questi teatrini lo stanno pagando gli italiani. L’economia è ferma, diminuisce il lavoro, aumentano le tasse e i debiti, si tagliano i servizi, crolla la fiducia. Basta: ora un progetto per salvare l’Italia ». «Abbiamo un programma con 5 punti chiave», dice Zingaretti.
“Dobbiamo aumentare i salari medio-bassi in particolare per le famiglie perché le persone non ce la fanno più. E proponiamo un taglio netto del cuneo fiscale sul tempo indeterminato. Inoltre vogliamo favorire l’occupazione di donne e giovani, aumentare le indennità per i tirocini (come abbiamo fatto nel Lazio), fare una legge sull’equo compenso e cercare con le parti sociali un accordo sul salario minimo in quei settori non coperti dai contratti collettivi nazionali».
«L’obiettivo è rilanciare gli investimenti pubblici e privati per aumentare la crescita economica e l’occupazione. Dobbiamo stabilizzare gli incentivi agli investimenti del piano Impresa 4.0, in particolare nel Mezzogiorno, favorire il trasferimento tecnologico e varare un provvedimento straordinario “taglia burocrazia” per le imprese basato sul silenzio assenso nei rapporti con la PA. E devono ripartire gli investimenti pubblici sulle infrastrutture anche con l’apertura dei cantieri già finanziati».
Il governo ha varato lo sblocca cantieri, ma per Zingaretti «quello è un bluff perché sblocca solo il malaffare e mette a rischio la vita degli operai con il massimo ribasso. Invece occorre portare nella PA una nuova generazione di tecnici in grado di potenziare la capacità di progettazione delle amministrazioni, controllare e accorciare i tempi delle procedure. E dobbiamo anche semplificare i regimi autorizzatori delle opere, un sistema fondato sul “parere di competenza” è una follia».
Scuola e sanità
«Dobbiamo far ripartire su entrambi i fronti la mobilità sociale, in un tempo in cui le eredità familiari e geografiche segnano ancora i destini delle persone. Portiamo al 4% del PIL le risorse investite sull’istruzione pubblica, per potenziare i servizi per l’infanzia, ridurre la dispersione scolastica, estendere il tempo pieno e attivare una dote per i giovani provenienti da famiglie meno abbienti attivabile a 18 anni per finanziare un progetto formativo o imprenditoriale. Per la sanità, invece, serve quota 10».
Nicola Zingaretti cosa intende fare il Partito Democratico?
Le idee sono piuttosto chiare. «Nel governo litigi e sceneggiate sono quotidiani. Ma mentre si attaccano a suon di comunicati, nella realtà sono sempre più incollati alle poltrone. Il prezzo immenso di questi teatrini lo stanno pagando gli italiani. L’economia è ferma, diminuisce il lavoro, aumentano le tasse e i debiti, si tagliano i servizi, crolla la fiducia. Basta: ora un progetto per salvare l’Italia ». «Abbiamo un programma con 5 punti chiave», dice Zingaretti.
“Dobbiamo aumentare i salari medio-bassi in particolare per le famiglie perché le persone non ce la fanno più. E proponiamo un taglio netto del cuneo fiscale sul tempo indeterminato. Inoltre vogliamo favorire l’occupazione di donne e giovani, aumentare le indennità per i tirocini (come abbiamo fatto nel Lazio), fare una legge sull’equo compenso e cercare con le parti sociali un accordo sul salario minimo in quei settori non coperti dai contratti collettivi nazionali».
«L’obiettivo è rilanciare gli investimenti pubblici e privati per aumentare la crescita economica e l’occupazione. Dobbiamo stabilizzare gli incentivi agli investimenti del piano Impresa 4.0, in particolare nel Mezzogiorno, favorire il trasferimento tecnologico e varare un provvedimento straordinario “taglia burocrazia” per le imprese basato sul silenzio assenso nei rapporti con la PA. E devono ripartire gli investimenti pubblici sulle infrastrutture anche con l’apertura dei cantieri già finanziati».
Il governo ha varato lo sblocca cantieri, ma per Zingaretti «quello è un bluff perché sblocca solo il malaffare e mette a rischio la vita degli operai con il massimo ribasso. Invece occorre portare nella PA una nuova generazione di tecnici in grado di potenziare la capacità di progettazione delle amministrazioni, controllare e accorciare i tempi delle procedure. E dobbiamo anche semplificare i regimi autorizzatori delle opere, un sistema fondato sul “parere di competenza” è una follia».
Scuola e sanità
«Dobbiamo far ripartire su entrambi i fronti la mobilità sociale, in un tempo in cui le eredità familiari e geografiche segnano ancora i destini delle persone. Portiamo al 4% del PIL le risorse investite sull’istruzione pubblica, per potenziare i servizi per l’infanzia, ridurre la dispersione scolastica, estendere il tempo pieno e attivare una dote per i giovani provenienti da famiglie meno abbienti attivabile a 18 anni per finanziare un progetto formativo o imprenditoriale. Per la sanità, invece, serve quota 10».
4 maggio 2019
DOMENICA 5 MAGGIO GAZEBO IN PIAZZA
Domenica 5 maggio dalle ore 9,00 alle 12,00 il Circolo PD di Sulbiate sarà presente davanti alla Biblioteca Civica per incontrare i cittadini, per presentare il programma per le Elezioni Europee del 26 maggio e continuare la campagna di tesseramento PD 2019.
Ti aspettiamo!

Vogliamo ridare potere ai cittadini del nostro continente, dare un nuovo vigore alla democrazia.
La nostra proposta politica si articola attorno a quattro questioni cruciali:
- Una nuova Europa con al centro le persone.
Per lo sviluppo e l’innovazione, per il lavoro e la coesione sociale, per l'ambiente. - Una nuova Europa vicina ai territori.
Per la tutela e valorizzazione dei prodotti, delle culture e delle diversità. - Una nuova Europa protagonista nel mondo.
Per la pace, la sicurezza e la risposta comune ai problemi mondiali. - Una nuova Europa più democratica.
Per rispondere ai bisogni dei cittadini, degli Stati e delle imprese
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