19 settembre 2018
Ciao Giampiero
Ci uniamo all'Amministrazione Comunale e al discorso del Sindaco nell'esprimere il nostro cordoglio alla famiglia Cavenago per la perdita di Giampiero, Sindaco di Sulbiate dal 1995 al 1999.
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16 settembre 2018
Monza Marco Mariani e la legionella
La legionella? Una questione di razza
Monza Marco Mariani già sindaco leghista della terza città della Lombardia ed attuale consigliere regionale della Lega, ci aveva abituati alle sue sparate. Chiamiamole così. Quando era sindaco era una musica per le orecchie. Dopo un periodo di silenzio da astinenza da politica e di cruccio ludico per noi, è tornato sui banchi del Pirellone. E il panciuto esponente padano ha ricominciato a fare quello che meglio e nessuno a Monza sa fare meglio di lui. Sparare cazzate. Facebook non perdona e la sua teoria sulla legionella dopo i casi registrati a Monza e in Brianza, è diventata virale. Come le risate alle sue spalle. E pensare che ha sempre fatto il medico. Della mutua si diceva un tempo. Di base ora. Specializzato in ortopedia.
Monza Marco Mariani e la teoria sulla legionella
Durante una seduta in Regione Lombardia ha tentato di spiegare da dove arrivi la legionella dopo i casi registrati in Brianza. “Perché si chiama Legionella? Perché è la malattia dei legionari, che non hanno mai operato in Austria o in Svezia o in Nordtirolo, ma hanno operato dove ben sappiamo. Lungi da me fare illazioni… E’ meglio, per il bene di tutti, piantarla di vedere l’acqua o il fiume e le ricerche dovrebbero essere estese a 365 gradi”.
Monza Marco Mariani e i legionari
All’esponente leghista poco importa la realtà dei fatti. La malattia deriva da un’ epidemia che colpì l’American Legion, una associazione di veterani statunitensi, nel 1976 durante un convegno in un albergo e causò più di 30 morti. Fa niente se “dove ben sappiamo” lascia qualche dubbio in noi, ma non nella sua testa. Fa nulla se “le ricerche dovrebbero essere estese a 360 gradi”. Noi una nostra teoria sulle sue parole l’abbiamo da tempo. Il batterio del “Mariani pensiero” che porta l’esimio rappresentante politico non va cercato lontano. Anzi. E’ vicinissimo. L’osteria sotto casa sua…
tratto da Nuova Brianza
Monza Marco Mariani già sindaco leghista della terza città della Lombardia ed attuale consigliere regionale della Lega, ci aveva abituati alle sue sparate. Chiamiamole così. Quando era sindaco era una musica per le orecchie. Dopo un periodo di silenzio da astinenza da politica e di cruccio ludico per noi, è tornato sui banchi del Pirellone. E il panciuto esponente padano ha ricominciato a fare quello che meglio e nessuno a Monza sa fare meglio di lui. Sparare cazzate. Facebook non perdona e la sua teoria sulla legionella dopo i casi registrati a Monza e in Brianza, è diventata virale. Come le risate alle sue spalle. E pensare che ha sempre fatto il medico. Della mutua si diceva un tempo. Di base ora. Specializzato in ortopedia.
Monza Marco Mariani e la teoria sulla legionella
Durante una seduta in Regione Lombardia ha tentato di spiegare da dove arrivi la legionella dopo i casi registrati in Brianza. “Perché si chiama Legionella? Perché è la malattia dei legionari, che non hanno mai operato in Austria o in Svezia o in Nordtirolo, ma hanno operato dove ben sappiamo. Lungi da me fare illazioni… E’ meglio, per il bene di tutti, piantarla di vedere l’acqua o il fiume e le ricerche dovrebbero essere estese a 365 gradi”.
Monza Marco Mariani e i legionari
All’esponente leghista poco importa la realtà dei fatti. La malattia deriva da un’ epidemia che colpì l’American Legion, una associazione di veterani statunitensi, nel 1976 durante un convegno in un albergo e causò più di 30 morti. Fa niente se “dove ben sappiamo” lascia qualche dubbio in noi, ma non nella sua testa. Fa nulla se “le ricerche dovrebbero essere estese a 360 gradi”. Noi una nostra teoria sulle sue parole l’abbiamo da tempo. Il batterio del “Mariani pensiero” che porta l’esimio rappresentante politico non va cercato lontano. Anzi. E’ vicinissimo. L’osteria sotto casa sua…
tratto da Nuova Brianza
15 settembre 2018
PADRE PINO PUGLISI, IL PRETE CHE COMBATTEVA LA MAFIA COL SORRISO
Oggi ricorre la memoria del prete ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993 a Palermo e beatificato il 25 maggio 2013. Don Pino sorrise al killer che gli sparò sotto casa. Nel quartiere Brancaccio di Palermo, dilaniata dalla guerra delle cosche mafiose, riuscì a coinvolgere nei gruppi parrocchiali molti ragazzi strappandoli alla strada e alla criminalità. «Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto», ha detto papa Francesco, «li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto»
Nel 1993 Giovanni Paolo II lanciava da Agrigento il suo grido “scaturito dal cuore” ai mafiosi: «Convertitevi». Venticinque anni dopo, sempre dalla Sicilia, ma stavolta da Palermo papa Francesco riprende quelle parole. E scandisce: «Ai mafiosi dico: cambiate!». Francesco è il Papa della misericordia e quindi li chiama «fratelli e sorelle», vocaboli aggiunti a braccio. E fra gli applausi incalza gli affiliati: «Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo. Altrimenti la vostra vita andrà persa».
Nel 1993 Giovanni Paolo II lanciava da Agrigento il suo grido “scaturito dal cuore” ai mafiosi: «Convertitevi». Venticinque anni dopo, sempre dalla Sicilia, ma stavolta da Palermo papa Francesco riprende quelle parole. E scandisce: «Ai mafiosi dico: cambiate!». Francesco è il Papa della misericordia e quindi li chiama «fratelli e sorelle», vocaboli aggiunti a braccio. E fra gli applausi incalza gli affiliati: «Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo. Altrimenti la vostra vita andrà persa».
M5s, quando Di Maio prometteva in piazza: "Al primo consiglio dei ministri taglio stipendi, vitalizi e 30 miliardi di sprechi"
Il 2 marzo 2018 il leader grillino annunciò in piazza il primo decreto del suo governo. L'esecutivo Conte ha compiuto cento giorni, ma i soldi dei parlamentari non sono stati toccati. Come i presunti sperperi. E le pensioni sono state solo ricalcolate
Adesso che i fatidici cento giorni della luna di miele giallo-verde sono passati, è arrivato il momento di chiedere a Luigi Di Maio - già candidato premier e attuale vicepresidente del Consiglio - che fine abbiano fatto le nove pagine che lui sventolava in piazza del Popolo la sera del 2 marzo scorso. Non è una domanda oziosa, perché in quelle nove pagine non c'erano gli appunti per il suo ultimo comizio prima del voto, ma qualcosa di molto più importante.
Adesso che i fatidici cento giorni della luna di miele giallo-verde sono passati, è arrivato il momento di chiedere a Luigi Di Maio - già candidato premier e attuale vicepresidente del Consiglio - che fine abbiano fatto le nove pagine che lui sventolava in piazza del Popolo la sera del 2 marzo scorso. Non è una domanda oziosa, perché in quelle nove pagine non c'erano gli appunti per il suo ultimo comizio prima del voto, ma qualcosa di molto più importante.
13 settembre 2018
Inizia la scuola 2018-2019

Perché la scuola è quella della Costituzione, aperta inclusiva, democratica.
È al di la delle parti ma crede fortemente nella uguaglianza, nella
democrazia nella piena dignità degli uomini.
È politica forse? No, è oltre. È umanità”.
Mi è arrivato questo messaggio da una collega in cui era allegata la bellissima lettera di Enrico Galiano e con cui mi si esortava a prendere posizione ad alzare la voce contro questo governo buio e oscurantista.
Così ho preso carta e penna e ho deciso di alzare la voce anche io. (PD Monza)
Caro ministro dell’Interno Matteo Salvini
Ho letto un tweet da lei pubblicato con questa frase: “per fortuna che gli insegnanti che fanno politica in classe sono sempre meno, avanti il futuro…”.
12 settembre 2018
11 settembre 2018
6 settembre 2018
Governo, 100 giorni di buio. E il peggio deve ancora venire
L’assurda disputa propagandistica tra Salvini e Di Maio sta mettendo a rischio i conti pubblici
Osserva Carlo Cottarelli: “Tra il 10 maggio e il 31 agosto del 2011 lo spread era salito di 129 punti base, da 162 a 291: nello stesso periodo di quest’anno l’aumento è stato di 150 punti, da 138 a 289”. Tutti sappiamo come andò a finire nel 2011. Benvenuti nell’era del governo giallo-verde, quello che dice di voler difendere gli interessi degli italiani ma che, con un’azione quasi scientifica, sta facendo il gioco degli speculatori come forse nessun altro è riuscito a fare finora. Ogni volta che Matteo Salvini e Luigi Di Maio aprono bocca, i suddetti speculatori stappano una bottiglia di Champagne e i cittadini italiani si ritrovano qualche miliardo di spese in più sul groppone.
Osserva Carlo Cottarelli: “Tra il 10 maggio e il 31 agosto del 2011 lo spread era salito di 129 punti base, da 162 a 291: nello stesso periodo di quest’anno l’aumento è stato di 150 punti, da 138 a 289”. Tutti sappiamo come andò a finire nel 2011. Benvenuti nell’era del governo giallo-verde, quello che dice di voler difendere gli interessi degli italiani ma che, con un’azione quasi scientifica, sta facendo il gioco degli speculatori come forse nessun altro è riuscito a fare finora. Ogni volta che Matteo Salvini e Luigi Di Maio aprono bocca, i suddetti speculatori stappano una bottiglia di Champagne e i cittadini italiani si ritrovano qualche miliardo di spese in più sul groppone.
5 settembre 2018
Terremoto 2016, il flop delle scuole.
In due anni ricostruite solo 3 su 21
Nonostante gli annunci e le tre ordinanze che dettano le priorità degli interventi i lavori, poco coordinati, sono in ritardo. La denuncia di Legambiente
di Redazione Scuola - Corriere della Sera
I piani di ricostruzione ci sono ma le scuole ricostruite no. E così a
due anni dal terremoto del 24 agosto 2016 ci sono tre ordinanze che
dettagliano gli interventi per 235 scuole, di cui 21 sono comprese nella
prima ordinanza che ha dettato le emergenze principali, ma le scuole
ricostruite sono solo 3, gli altri cantieri sono fermi per lo più ai
progetti.
Le tre scuole
A dirlo è Legambiente che ha pubblicato un rapporto sullo stato della ricostruzione.«Delle 21 scuole individuate con la prima ordinanza (n.14) e da realizzare entro l’anno scolastico 2017-2018, ne sono state ricostruite solo tre: la scuola per l’infanzia di Via Don Petruio a Fabriano, la scuola Romolo Capranica ad Amatrice e la scuola di Crognaleto; avviati i lavori di edificazione delle scuole di Giano e Foligno in Umbria, dei Poli scolastici di Macerata e San Ginesio nelle Marche e della scuola di Accumuli nel Lazio».
Il problema delle macerie
Il problema principale che ha rallentato i lavori fino ad adesso sembra essere quello del recupero e smaltimento delle macerie: ad oggi è stato raccolto il 40 per cento delle macerie pubbliche: in Abruzzo 12% macerie raccolte, Marche 43%, Lazio 39% e Umbria 72% su un totale stimato di 2.667.000 tonnellate.
Nonostante gli annunci e le tre ordinanze che dettano le priorità degli interventi i lavori, poco coordinati, sono in ritardo. La denuncia di Legambiente
di Redazione Scuola - Corriere della Sera

Le tre scuole
A dirlo è Legambiente che ha pubblicato un rapporto sullo stato della ricostruzione.«Delle 21 scuole individuate con la prima ordinanza (n.14) e da realizzare entro l’anno scolastico 2017-2018, ne sono state ricostruite solo tre: la scuola per l’infanzia di Via Don Petruio a Fabriano, la scuola Romolo Capranica ad Amatrice e la scuola di Crognaleto; avviati i lavori di edificazione delle scuole di Giano e Foligno in Umbria, dei Poli scolastici di Macerata e San Ginesio nelle Marche e della scuola di Accumuli nel Lazio».
Il problema delle macerie
Il problema principale che ha rallentato i lavori fino ad adesso sembra essere quello del recupero e smaltimento delle macerie: ad oggi è stato raccolto il 40 per cento delle macerie pubbliche: in Abruzzo 12% macerie raccolte, Marche 43%, Lazio 39% e Umbria 72% su un totale stimato di 2.667.000 tonnellate.
3 settembre 2018
Saluzzo, 27 settembre 1920 – Palermo, 3 settembre 1982
"Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli."
Carlo Alberto dalla Chiesa
citato in Nando dalla Chiesa, Delitto imperfetto, p. 154
Carlo Alberto dalla Chiesa
citato in Nando dalla Chiesa, Delitto imperfetto, p. 154
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