30 agosto 2011

Il monito del presidente della Cei Angelo Bagnasco alla politica.

Roma, 29 ago - ''C'e' bisogno di una grande conversione culturale e sociale, e coloro che hanno particolari responsabilita' rispetto alla vita pubblica, in qualunque forma e a qualunque livello, ma anche quanti hanno poteri e interessi economici, ne hanno il dovere impellente piu' degli altri, sapendo che, attraverso il loro operare, propongono modelli culturali destinati a diventare dominanti.

Anche per questa ragione la questione morale in politica, come in tutti gli altri ambiti del vivere pubblico e privato, e' grave e urgente, e non riguarda solo le persone ma anche le strutture e gli ordinamenti''. Sono le parole pronunciate ieri dal card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana, durante la messa celebrata in occasione della festa della Madonna della Guardia.

''Nessuno puo' negare l'impegno generoso e la rettitudine limpida di molti che operano nel mondo della politica e della pubblica amministrazione, dell'economia, della finanza e dell'impresa; a loro va rinnovata stima e fiducia'' ha proseguito il cardinale. ''Cio' non di meno, la questione riguarda tutti come un problema non solo politico, ma culturale ed educativo. Non si tratta in primo luogo di fare diversamente, ma di pensare diversamente, in modo piu' vero e nobile se si vuole purificare l'aria, e i nostri giovani non siano avvelenati nello spirito. So bene che il compito e' arduo perche' si tratta di intaccare consuetudini e interessi vetusti - ha ribadito il card. Bagnasco -, stili e prassi lontani dall'essenziale e dalla trasparenza, dal sacrificio e dal dovere, ma e' possibile perche' la gente lo chiede e perche' e' giusto''.

Da qui l'appello a quanti hanno responsabilita' in ogni campo ed a tutti i livelli. ''Chi ha responsabilita' pubbliche oggi e domani - ha affermato il cardinale - ha questo primario dovere e onore: mettere in movimento delle decisioni puntuali e coraggiose perche' la 'cultura della vita facile' ed egoista ceda il passo alla 'cultura della serietà''.

fonte ASCA

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