Cerco
di spiegarlo recuperando le 10 tappe principali che hanno portato i consiglieri
del PD alla scelta di dare le dimissioni.
1- Abbiamo lavorato alla
stesura del programma presentato nel 2009 con una certa fatica perché ci sono
state negate le proposte di discontinuità col passato (precedente
Amministrazioni). Alla fine abbiamo trovato un compromesso sulla settima
edizione del programma. Stesso problema sulla firma dell’accordo che avrebbe
sancito la nascita della LISTA CIVICA SI. La sera del 4 maggio 2009, dopo aver
rischiato di far naufragare l’accordo, abbiamo proposto di sottoscrivere una
dichiarazione del PD a sostenere l’Amministrazione e non una lettera di
intenti, sulla quale non c’era accordo. E così è stato. Fassina, in qualità di
portavoce ha firmato la lettera che è stata controfirmata da Sindaco uscente e
Capogruppo SI uscente.
2- Il risultato elettorale ha
premiato i 5 candidati del PD: infatti i dati parlano chiaro.
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Sono stati nominati Vice-sindaco e capogruppo
indipendentemente dai risultati elettorali, in base ad accordi fatti coi
diretti interessati prima del voto, ma non condivisi col Gruppo. Abbiamo anche
proposto, a più riprese, un modo differente di lavorare in Gruppo Consigliare:
gli incontri infatti venivano indetti senza Odg e mai steso un verbale.
3- Dopo l’ennesima irritazione
del Sindaco, su quanto scritto sul blog Teorema, a cui non è mai seguito incontro
coi diretti interessati, nonostante i ripetuti inviti da parte dei 5
consiglieri del PD, è stato comunicato dal Sindaco a Fassina, per telefono che
gli toglieva la delega di Assessore in quanto ancora portavoce del PD. Fassina
ha fatto presente che non era negli accordi che venisse sostituito nel compito
di portavoce: peraltro aveva già provveduto perché il nuovo statuto del PD
prevedeva la non possibilità del doppio incarico. La mattina dopo a Fassina
veniva ridata la delega senza che nessun fatto nuovo fosse intervenuto.
4- Ad aprile del 2011, veniva
posta la questione Outlet, perché la proprietà, in febbraio, aveva consegnato
una richiesta di unificazione del PE19 e PE20 ipotizzando l’Outlet. In
preparazione della riunione di Giunta del 26 aprile, Fassina ha scritto un
documento nel quale chiedeva che venissero modificate una serie di affermazioni
contenute nella delibera. Alla risposta negativa del Sindaco, Fassina prima
dell’incontro ha dichiarato che se veniva confermato il testo, avrebbe dato voto
contrario: quindi nessuna scelta fatta col Circolo e prevaricante la Giunta
come invece ha affermato il Sindaco. La seduta di Giunta si è conclusa, dopo
accesa discussione, con il voto contrario dei 2 assessori PD. Tre giorni dopo Fassina veniva raggiunto
telefonicamente dal giornalista del GdV al quale ha detto brevemente come si
era giunti ai 2 voti contrari. Questa intervista ha fatto decidere il Sindaco
per il ritiro della delega. A questo
punto la tensione è aumentata al punto che è stata chiesta dal portavoce del PD
un incontro di chiarimento. In quella sede il Sindaco ha ribadito la scelta
della revoca ed la conseguente rottura dell’accordo col PD. Il Sindaco ha
chiesto poi che i 3 consiglieri PD formassero gruppo a parte, condizione per
mantenere i 2 assessori che avrebbero quindi continuato a far parte della Lista
Civica. Di fronte al diniego dei consiglieri PD di uscire dalla Lista Civica, è
stata fatta una riunione della Lista Civica senza i 5 consiglieri del PD e
decretata la loro espulsione.
5- I 5 consiglieri a questo
punto hanno formato il Gruppo Consigliare PD e l’assessore Crespi ha presentato
le sue dimissioni da Assessore. Con che coraggio oggi viene affermato che il
Gruppo PD è in Consiglio Comunale senza essere passato dalle urne….
6- E’ stato chiesto un incontro
tra Circolo, Gruppo e Sindaco al fine di definire la nuova collaborazione di
maggioranza. In quella sede il Portavoce ha chiesto la disponibilità a
ritornare sulla scelta dei 2 Assessori, ma il Sindaco ha affermato che
piuttosto di ridare il secondo assessorato agli uomini del PD, l’avrebbe
offerto a quelli del PDL.
7- Il Gruppo PD ha dichiarato
di mantenere fede all’impegno preso con i cittadini, continuando a sostenere
l’Amministrazione sui punti di programma: ha precisato che sugli altri punti
avrebbe di volta in volta valutato le posizioni da prendere. Quanto è stato
affermato, che i consiglieri PD “saltano da una parte all’altra” a seconda di
quanto “imposto loro” dal Circolo, è falso, tendenzioso e lontano dalla realtà.
8- Il resto è storia recente.
Nonostante la proposta del gruppo PT di presentare una mozione di sfiducia, il
Gruppo PD ha affermato di voler tener fede all’impegno elettorale: sostegno per
il programma ma valutazione di volta in volta sugli altri punti in discussione.
A giugno il Consiglio Comunale ha discusso il tema Outlet, grazie ad una
mozione presentata da PT: in quell’occasione il Gruppo PD ha presentato un
emendamento che bloccava le iniziative della Giunta ed impegnava il Sindaco ad
avere il Consiglio Comunale come ambito nel quale decidere la strategia sulla
questione.
Il Sindaco è stato messo per la prima volta in
minoranza.
9- Nel CC di settembre è
successo una altro strappo: il Gruppo PD era pronto a votare contro la
variazione di bilancio. E’stato affermato in modo non trasparente che il voto
contrario avrebbe di fatto provocato la caduta dell’amministrazione. Ed il
Gruppo PD ha deciso di astenersi, per evitare il blocco delle attività nel
sociale, ma scoprendo poi che le norme non decretavano la caduta in modo
automatico. Era la Giunta, e non il PD, che, non essendo disponibile a rivedere
la scelta, avrebbe provocato la caduta dell’amministrazione. Questa è
scorrettezza istituzionale.
10-A dicembre l’epilogo con la
dichiarazione dei tre assessori in carica, di essersi tesserati nel PDL. E’
apparso subito che la scelta fosse strumentale, cioè legata a bloccare la minacciata
mozione di sfiducia preparata dalla minoranza. Si è atteso invano che durante
il Consiglio i tre tesserati chiarissero la loro posizione, ma ciò non è
avvenuto. Resta solo la dichiarazione del Sindaco che questa scelta avrebbe “riequilibrato
la situazione”: non si capisce come possa essere equilibrata una Giunta uscita
dalle elezioni con 2 assessori in forza al PD, ed ora con nessun tesserato del
PD ma 3 tesserati PDL, partito all’opposizione. Questa per noi è confusione
profonda !
Resta
una considerazione finale: questo modo di procedere, che di fatto utilizza
meccanismi molto praticati nella prima repubblica, quando i governi di facevano
e disfacevano per trovare gli equilibri, non ci appartiene ed lo riteniamo
molto lontano dal sentire odierno dei cittadini.
I
reduci della Lista Civica hanno tentato con le due mosse, la prima con l’espulsione
dei Consiglieri PD e la seconda col tesseramento dei 3 assessori nel PDL, di
tenere in piedi “una baracca” che per primi invece hanno affossato:
- hanno
ammazzato una collaborazione col PD che aveva tutti i requisiti per poter
governare
per 5 anni,
- hanno
inventato un tesseramento per salvare capra e cavoli.
Ma
in entrambe le scelte fatte non hanno calcolato le conseguenze.
E
questo dice molto sulla poca attitudine della Lista Civica a gestire una
collaborazione e ad avere uno sguardo politico sulle questioni.
Per
noi le idee diverse sono una risorsa perché stimolano il confronto e
arricchiscono le proposte: per la Lista Civica no. Se la pensi diversamente sei
un nemico.
Queste
sono caratteristiche basilari per chi amministra.
La presunzione
della Lista Civica è dimostrata nei fatti.
Ecco
perché è stato necessario interrompere questa Amministrazione !!!
E ci
siamo assunti la responsabilità di GIRARE PAGINA nell’interesse del paese.
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