12 luglio 2013

Approvazione del PTCP mercoledì 10 luglio

Ieri sera è terminata la lunga maratona del Consiglio provinciale sul Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), con l’approvazione del documento con 18 voti favorevoli, uno contrario (IDV) e la nostra astensione.

Il PTCP è il piano che dovrà sovrintendere in futuro allo sviluppo della Brianza e al quale dovranno adeguarsi gli strumenti urbanistici dei 55 Comuni. Uno strumento importantissimo, perché deve trovare una mediazione fra sviluppo e ambiente, infrastrutture, verde e cemento, indirizzando di conseguenza la stessa economia del territorio. Non è stata un'operazione da poco, poiché per il nostro gruppo si trattava di intervenire per cercare di correggere e indirizzare un Piano nato su iniziativa del centrodestra nella Provincia più urbanizzata d'Italia.

Abbiamo voluto fortemente costruire la nostra posizione attraverso la partecipazione, partendo dal seminario di Limbiate del 2010 e impegnandoci in circa 50 riunioni, attraverso il confronto con circoli del PD, le associazioni ambientaliste, le altre forze politiche. In mezzo ci sono stati anche la produzione di un video (“I 40 passi”) e i contributi di professionisti come l'avvocato Claudio Colombo, il professor Arturo Lanzani, l'architetto Alfredo Viganò.

Il confronto politico sul Ptcp si è subito mostrato impegnativo, data la complessità degli interessi in campo. Parte del centrodestra (Pdl e Lega) lo ha apertamente avversato, mentre dall'opposizione (Idv) sono partite strane schegge impazzite, soprattutto in relazione al macigno che ha sempre pesato sul cammino del nostro lavoro: la Cascinazza, la grande area dove la famiglia Berlusconi (che di recente l'ha ceduta a un'altra società) ha sempre cercato di costruire, ma dove il Comune di Monza è intervenuto con grossi vincoli che il Ptcp del centrodestra era tuttavia intenzionato a spazzare via.

Per noi la priorità era e resta frenare la corsa al cemento, mentre il primo estensore del Ptcp, l'ex vicepresidente della Provincia e assessore al Territorio Antonino Brambilla (poi arrestato nell'ambito dello scandalo delle mazzette sul cambio di destinazione d'uso di alcune aree a Desio e Giussano) non ha mai nascosto che il Piano per lui dovesse essere semplicemente una fotografia dell'esistente, una specie di sommatoria dei piani dei singoli Comuni. In fase di adozione del Piano (22 dicembre 2011) abbiamo quindi votato contro: troppo blande le misure anticemento, anche alla luce della bocciatura della nostra richiesta di ampliare gli Ambiti Agricoli Strategici (AAS).

Nel frattempo sono intervenuti l'arresto di Brambilla (16 gennaio 2012) e un intervento regionale (18 gennaio 2012) che ha posto vincoli più duri: con il risultato che ora le aree ancora libere e prive di qualsiasi vincolo, quelle dove si può ancora costruire, sono scese dal 6% iniziale al 3,7%.

INDICI MODIFICHE INTRODOTTE DALLA VERIFICA REGIONALE, DALLE OSSERVAZIONI E DAL LAVORO NELLE COMMISSIONI


PTCP adottato
Incr.Verif. Reg.+ osservazioni
Totale
Ambiti Agr. Strat. (AAS)
99,51 kmq
0,979 kmq
100,489 kmq   + 0,98%
Rete Verde
102 kmq
18,135 kmq
120,135 kmq   + 17,78%
Ambiti Az. Paesagg. (AAP)
42,544 kmq
25,534 kmq    
68,078 kmq     + 60%
Ambiti Int. Prov. (AIP)
12,55 kmq
8,524 kmq
21,074 kmq     + 67,92%


TABELLA RIASSUNTIVA PTCP APPROVATO


PTCP adottato
(% su superf. Territoriale)
PTCP approvato
(% su superf. Territoriale)
Sup. territoriale
405.57
100%

100%
Aree urbanizzate
218.96
54%
218.96
54%
Aree non urbanizzate
186.61
46%
186.61
46%
Aree non urban. Tutelate
161.86
39.9%
171.41
42.3%
Aree non tutelate
24.75
6.1%
15.20
3.7%











Certo, questo piano non ci convince del tutto, ma piuttosto che non avere regole, crediamo 
fermamente sia meglio averne qualcuna e intervenire perché il risultato finale sia il più vicino possibile alle nostre richieste iniziali. Su questa convinzione è partita l'ultima fase del confronto con il centrodestra.

Tre le nostre richieste:

- I territori individuati dai comuni (come Aree Agricole Strategiche?) restano agricoli nonostante l’Interesse Provinciale

- L'utilizzo di altro suolo dovrà essere valutato caso per caso in situazioni di delocalizzazione dovute a crisi aziendali, dando priorità alle aree dismesse. Costituzione dell’osservatorio per svolgere tale valutazione con la presenza di un esponente delle associazioni ambientaliste

- Semplificazione e dimezzamento dei tempi per la costituzione dei PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale).

Dopo 19 consigli dedicati, caratterizzati da battaglie con il voto segreto, mancanza del numero legale, emendamenti e osservazioni parzialmente accolti, la maggioranza ha dovuto fare i conti con noi e ha accettato le nostre condizioni.

L’abbiamo spuntata e abbiamo dunque consentito di concludere l’iter. Abbiamo garantito l'arrivo al traguardo di un Piano che non ci piace del tutto ma che irrobustisce il territorio e con la chiusura delle Province il futuro di esso sarà in mano ai Sindaci: noi, oggi al governo nella maggioranza dei comuni, abbiamo numeri e competenze per migliorarlo.

Concludiamo citando una frase pronunciata nel nostro video dal professore del Politecnico Paolo Pileri, esperto di consumo del territorio: un uomo che non riesce a guardare l’orizzonte è un uomo triste.

Gruppo consigliare PD in Provincia di Monza e Brianza

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