Civati a Renzi: "Ogni tanto parli di politica".
E sul partito 'cool' si scatena la satira
Schermaglie in vista del congresso tra i big
democratici. Il candidato alla segreteria sul sindaco di Firenze:
"Vorrei sentirlo parlare della durata del governo, dell'Ilva o del
gruppo Riva". Cuperlo: "Non serve essere divertente, serve un'idea di
Paese e di partito"
ROMA - "Ho smesso di commentare gli slogan
di Renzi, vorrei ogni tanto sentirlo parlare di politica, di questo
Governo, di quanto debba durare, di quello che è successo a Taranto, del
gruppo Riva". Così Giuseppe Civati del Pd ha commentato, parlando al
programma Omnibus, su La7, le dichiarazioni del sindaco di Firenze
che ieri con Walter Veltroni ha detto di volere un partito "che torni a
essere cool". E le schermaglie in vista del congresso tra i big
democratici iniziano a prendere forma.Lo stesso Civati aveva commentato anche il giorno prima la frase "asfaltiamo il Pdl" sottolineando che prima bisognerebbe individuare la strada. L'uso del termine 'cool' da parte di Matteo Renzi, intanto, ha scatenato la satira e le ironie dei militanti sui social network.
"Non sono convinto che serva scegliere il segretario più divertente, serve piuttosto scegliere una idea di Paese e di partito - ha detto Gianni Cuperlo intervistato dal Sky Tg 24 -. Noi abbiamo alle spalle anni che hanno accentuato le diseguaglianze in modo anche immorale. Renzi dice di volere un partito di amminsitratori e parlamentari, cioè di eletti. A me non convince. Io credo che serva un grande partito popolare che riparta dal territorio e dalla dimensione della rete. Solo un partito cosi concepito puo alimentare scelte difficili ma giuste che un governo di centrosinistra deve assumere".
"Non vorrei immagine caricaturale del nostro dibattito - ha quindi proseguito - dove c'è un candidato in campo che vuole tornare a vincere e tutti gli altri che vogliono andare a sbattere contro parete di cemento. Sarebbe ingeneroso".
Quanto al possibile sostegno dei 'lettiani', Cuperlo ha tagliato corto: "Non guardo alla somma delle correnti e non cerco l'appoggio di nessuno: sono fiducioso che il popolo democratico saprà partecipare a questo confronto nella critica autonoma e poi scegliere".
Nel botta e risposta iniziano a entrare altri. Il deputato del Pd Francesco Bonifazi ha replicato a Civati: "Ma perché anziché parlare male di Renzi dalla mattina alla sera come un Fassina qualsiasi, non prova a dare ascolto ai suoi amici veri e a confrontarsi con noi sulle idee? Oppure preferisce anteporre le sue ambizioni personali a una scommessa generazionale?".
"Certo stupisce - conclude Bonifazi - che Civati, uno dei candidati alla segreteria del partito, scelga per la sua campagna elettorale il metodo dell'attacco quotidiano: è una cosa, questa, che ricorda la vecchia politica".
Intanto, l'ex ministro Fabrizio Barca ha confermato di restare un "battitore libero" nella corsa alla segreteria del partito, dicendosi inoltre convinto che le figure del segretario e del candidato premier vadano separate. Su Renzi, Barca si è chiesto: "Il rinnovamento come lo vuol fare? Attraverso una gara di idee e persone per una nuova sinistra forte o calando dall'alto una nuova cordata? A questo non ho avuto ancora risposta".
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