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2 febbraio 2018
Al via la campagna elettorale
1 febbraio 2018
Regionali Lombardia 2018.
Scritto da
Redazione di Monza
Roberto Scanagatti si candida al consiglio regionale della Lombardia. A renderlo noto è lo stesso ex sindaco di Monza. “Ho deciso di accettare la candidatura per il consiglio regionale nella lista del Pd a sostegno di Giorgio Gori. Le ragioni sono presto dette. Voglio dare il mio contributo per cambiare il governo della Lombardia e rappresentare al meglio il territorio di Monza e della Brianza. Dopo 25 anni di centrodestra, la Regione più importante d'Italia merita molto di più”.
Scanagatti prosegue. “Le potenzialità sono
enormi e non può bastare il confronto con altre realtà del Paese che stanno
peggio di noi. Dobbiamo guardare ai modelli più avanzati, perché il futuro
corre e non ci aspetta.
La Regione viene vista spesso come un ente che si occupa di poche cose, la sanità innanzitutto e i trasporti. Non è così: sono molte di più le competenze regionali che incidono sulla nostra vita quotidiana. Nei prossimi giorni cercherò di raccontare come io la penso, proponendo soluzioni praticabili.
Da sindaco e da presidente di Anci Lombardia, l'associazione che raggruppa tutti i comuni lombardi, ho avuto modo di conoscere da vicino la ricchezza dei nostri territori, i loro problemi, le loro aspettative. Anche in una provincia ricca di energie positive come quella di Monza e della Brianza, ho potuto toccare con mano le difficoltà e i problemi che vivono i cittadini e le imprese e però constatare quanto gli interessi e le attenzioni della Regione fossero distanti e diversi. Sono davvero convinto che si può e si deve voltare pagina. Che si può e si deve fare molto meglio. Io ci metto quello che ho: passione, impegno ed esperienza. So bene che da soli non si va da nessuna parte, perciò spero di trovare tanti compagni di viaggio in questa nuova avventura”.
La Regione viene vista spesso come un ente che si occupa di poche cose, la sanità innanzitutto e i trasporti. Non è così: sono molte di più le competenze regionali che incidono sulla nostra vita quotidiana. Nei prossimi giorni cercherò di raccontare come io la penso, proponendo soluzioni praticabili.
Da sindaco e da presidente di Anci Lombardia, l'associazione che raggruppa tutti i comuni lombardi, ho avuto modo di conoscere da vicino la ricchezza dei nostri territori, i loro problemi, le loro aspettative. Anche in una provincia ricca di energie positive come quella di Monza e della Brianza, ho potuto toccare con mano le difficoltà e i problemi che vivono i cittadini e le imprese e però constatare quanto gli interessi e le attenzioni della Regione fossero distanti e diversi. Sono davvero convinto che si può e si deve voltare pagina. Che si può e si deve fare molto meglio. Io ci metto quello che ho: passione, impegno ed esperienza. So bene che da soli non si va da nessuna parte, perciò spero di trovare tanti compagni di viaggio in questa nuova avventura”.
31 gennaio 2018
Ministero della Solitudine? Una buona idea da portare anche in Italia

presidente dell'Associazione Italiana di Psicogeriatria, sulla novità introdotta in Uk dalla premier Theresa May. «Ma non basta creare istituzioni ad hoc. Servono linee guida d'intervento su quello che è un grande problema in Europa»
La premier britannica Theresa May ha recentemente istituito un ministero per la Solitudine. Per questo ha nominato un “sottosegretario alla solitudine” per affrontare un tema sociale e sanitario che nel Regno Unito riguarda 9 milioni di persone. La leader conservatrice ha scelto per questo incarico la 42enne deputata Tory Tracey Crouch, chiamata ad affrontare una “sfida generazionale” in una realtà sempre più frammentata e disgregata. Una notizia che ha ricevuto reazione tra l'ilare e il perplesso. Non per Marco Trabucchi, presidente dell'Associazione Italiana di Psicogeriatria, per cui l'idea è «tutt'altro che peregrina».
30 gennaio 2018
NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

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29 gennaio 2018
Tutti i Candidati del Partito Democratico Camera e Senato
In conferenza stampa, nella sede nazionale del Nazareno, Matteo Renzi ha presentato le candidature alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica per le prossime elezioni politiche del 4 marzo 2018.
I candidati uninominali, eletti con sistema maggioritario, sono 232 per la Camera dei Deputati e 116 per il Senato della Repubblica.
I restanti candidati saranno eletti con sistema proporzionale su collegi plurinominali.
Scarica i file .pdf delle candidature del PD per Camera e Senato – politiche 2018
ABRUZZO
BASILICATA
CAMPANIA
CALABRIA
CAMPANIA
EMILIA ROMAGNA
FRIULI-VENEZIA GIULIA
LAZIO
LIGURIA
LOMBARDIA
MARCHE
MOLISE
PIEMONTE
PUGLIA
SARDEGNA
SICILIA
TOSCANA
TRENTINO-ALTO ADIGE
UMBRIA
VALLE D’AOSTA
VENETO
CIRCOSCRIZIONI ESTERO
I candidati uninominali, eletti con sistema maggioritario, sono 232 per la Camera dei Deputati e 116 per il Senato della Repubblica.
I restanti candidati saranno eletti con sistema proporzionale su collegi plurinominali.
Scarica i file .pdf delle candidature del PD per Camera e Senato – politiche 2018
28 gennaio 2018
"Il fascismo è un crimine"
“Le leggi razziali rappresentano il volto vero del fascismo. E c'è un bisogno enorme di farle conoscere in particolare alle giovani generazioni. L'ANPI lo sente come un dovere e ha così realizzato questi cinque video con l'auspicio di una larghissima diffusione. Dobbiamo contrastare culturalmente la novella del fascismo “buono” che offende il Paese intero”.
Carla Nespolo - Presidente nazionale ANPI
GUARDA I VIDEO:
https://video.repubblica.it/cronaca/giornata-memoria-l-anpi-ripubblica-le-leggi-razziali-il-fascismo-e-un-crimine-1-la-scuola/295424/296042?video
26 gennaio 2018
25 gennaio 2018
Quote latte, l’ultimo regalo della Lega: Italia condannata a pagare
Nel 2009 la Lega aveva garantito che la questione delle quote latte era stato risolto. Ma non era vero e il conto, ora, potrebbe essere salato.
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia per non aver recuperato 1,3 miliardi di euro dai produttori lattieri per aver superato le quote latte nel periodo 1995-2009. La responsabilità di una condotta così scellerata ricade sulla Lega e la destra che hanno governato in quegli anni e che hanno evitato di prendere le misure necessarie richieste da Bruxelles. In particolare all’Italia non si contesta il pagamento delle penalità, cifra che è stata pagata all’Ue, ma il modo: la cifra doveva essere poi recuperata a livello locale.
Nel 2009 il ministro per le Politiche agricole, il leghista Luca Zaia aveva garantito che la questione delle quote latte era stata risolta. Ma senza affrontare il problema degli agricoltori che non avevano pagato a scapito degli onesti. Ora l’Italia dovrà uniformarsi alla sentenza dei giudici di Lussemburgo altrimenti, in caso di inottemperanza, si espone a una nuova causa da parte della Commissione che potrebbe comportare una condanna al pagamento di una multa.
Le responsabilità della Lega
“È una pesante eredità che arriva dal passato e che ha forti responsabilità nelle scelte fatte in particolare dalla Lega e dalla destra a quel tempo al Governo. – ha commentato il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – Purtroppo prima del 2014 sono state prese decisioni che hanno danneggiato migliaia di allevatori onesti e tutti i cittadini, visto che lo Stato ha già pagato 4,5 miliardi di euro. Noi in questi ultimi anni invece non abbiamo messo la polvere sotto il tappeto e abbiamo avviato un percorso di risanamento. Per responsabilità del malgoverno leghista degli anni passati gli italiani pagano ancora purtroppo un conto salatissimo”.
Continua a leggere su Democratica...»
La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia per non aver recuperato 1,3 miliardi di euro dai produttori lattieri per aver superato le quote latte nel periodo 1995-2009. La responsabilità di una condotta così scellerata ricade sulla Lega e la destra che hanno governato in quegli anni e che hanno evitato di prendere le misure necessarie richieste da Bruxelles. In particolare all’Italia non si contesta il pagamento delle penalità, cifra che è stata pagata all’Ue, ma il modo: la cifra doveva essere poi recuperata a livello locale.
Nel 2009 il ministro per le Politiche agricole, il leghista Luca Zaia aveva garantito che la questione delle quote latte era stata risolta. Ma senza affrontare il problema degli agricoltori che non avevano pagato a scapito degli onesti. Ora l’Italia dovrà uniformarsi alla sentenza dei giudici di Lussemburgo altrimenti, in caso di inottemperanza, si espone a una nuova causa da parte della Commissione che potrebbe comportare una condanna al pagamento di una multa.
Le responsabilità della Lega
“È una pesante eredità che arriva dal passato e che ha forti responsabilità nelle scelte fatte in particolare dalla Lega e dalla destra a quel tempo al Governo. – ha commentato il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina – Purtroppo prima del 2014 sono state prese decisioni che hanno danneggiato migliaia di allevatori onesti e tutti i cittadini, visto che lo Stato ha già pagato 4,5 miliardi di euro. Noi in questi ultimi anni invece non abbiamo messo la polvere sotto il tappeto e abbiamo avviato un percorso di risanamento. Per responsabilità del malgoverno leghista degli anni passati gli italiani pagano ancora purtroppo un conto salatissimo”.
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Ambiente: perchè fare di più
Sostenibilità, le pagelle green: Svizzera al top, Italia 16esima
A Davos il report degli atenei Yale e Columbia: 180 Paesi del globo classificati sulla base di 24 indicatori in 10 categorie, che riguardano la salute ambientale e la vitalità degli ecosistemi. Francia, Danimarca, Malta e Svezia tra i primi.
SVIZZERA patria del green. E' il Paese incoronato dall'Environmental Performance Index, EPI, presentato al World Economic Forum di Davos e stilato in base all'indice di sostenibilità.
A Davos il report degli atenei Yale e Columbia: 180 Paesi del globo classificati sulla base di 24 indicatori in 10 categorie, che riguardano la salute ambientale e la vitalità degli ecosistemi. Francia, Danimarca, Malta e Svezia tra i primi.
SVIZZERA patria del green. E' il Paese incoronato dall'Environmental Performance Index, EPI, presentato al World Economic Forum di Davos e stilato in base all'indice di sostenibilità.
24 gennaio 2018
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA
Sabato 20 Gennaio 2018
La razza bianca
L’infelice uscita di Attilio Fontana a Radio Padania sulla razza bianca, messa a repentaglio dalla presunta invasione islamica, non è stata frutto di un malinteso.
Il neo-candidato del centrodestra alla presidenza di Regione Lombardia, al di là dell’apparenza rispettabile, la pensa proprio così ed è ossessionato dai migranti (e non solo). La sua battuta, oltre ad essere stata fatta ad arte per guadagnargli una notorietà mediatica di cui non disponeva, fa intendere chiaramente quel che accadrà se dovesse essere lui il successore di Maroni. C’è da aspettarsi un ulteriore scatto nelle azioni discriminatorie e di manifesta avversione verso tutti coloro che non rientrano nei canoni padani. Il passaggio di testimone da un avvocato varesino all’altro andrebbe a scapito dei più deboli e di chi in questi anni ha cercato, con fatica, di organizzare progetti di accoglienza.
La settimana in Regione
Le due sedute conclusive della X legislatura hanno visto l’approvazione di ben 7 progetti di legge, oltre ad una risoluzione ed un paio di atti amministrativi.
Oltre alle due norme in materia elettorale di cui riferisco a parte i provvedimenti varati hanno riguardato: il sostegno alle vittime del dovere, la promozione e valorizzazione del termalismo lombardo, l’istituzione del codice identificativo per case ed appartamenti per vacanze, misure a sostegno delle emittenti radiotelevisive locali. Infine è stata approvata una razionalizzazione dell’ordinamento regionale, con l’abrogazione di 200 leggi preesistenti. Le giornate d’aula sono state caratterizzate da forti fibrillazioni interne alla maggioranza, incapace di garantire in più occasioni il numero legale anche per l’agitazione della Lista Maroni. I suoi consiglieri infatti si sono sentiti abbandonati dal loro leader, hanno sfiduciato il capogruppo e votato non sempre in maniera allineata. Solo dopo alcune sospensioni è tornato il sereno, ma la schiarita è solo temporanea.
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