Intervista di Democratica al presidente delle Acli Roberto Rossini: “Il fenomeno dell’immigrazione va gestito in maniera bipartisan”
Dopo la formalità del voto finale alla Camera, il dl sicurezza di matrice salviniana è legge. Un provvedimento criticato fin dal principio da un vasto mondo, dai sindaci ai sindacati al mondo dell’associazionismo, insomma da quella rete che dei problemi dell’integrazione si occupa ogni giorno per strada, e non con post e selfie. A tirare le somme di una legge che rischia di avere effetti devastanti è, con Democratica, il presidente delle Acli, Roberto Rossini.
Presidente voi avevate già preso posizione sul dl sicurezza, denunciando il rischio di maggiore irregolarità, è così?
Sì è così. Abbiamo da subito assunto una posizione molto critica, insieme al Tavolo asilo. Il fatto di aver smontato il sistema degli Sprar, per noi il modo giusto di affrontare il tema dell’integrazione, e avere invece propeso per una visione solo difensiva, ci ha fatto dire subito che quelle norme andavano nella direzione sbagliata. La nostra preoccupazione è che con una legge così aumenti l’irregolarità. La cosa più preoccupante è il passaggio dai permessi umanitari a un numero stabilito di permessi “speciali”, un approccio che tralascia del tutto il tema dell’accoglienza.
7 dicembre 2018
Virtuani e Cappelletti (PD) a Monti (Lega): "rispetti l'assemblea dei sindaci e studi i problemi"
"Il consigliere Monti, sebbene rivesta un ruolo istituzionale importante, non ha ancora capito la differenza tra rete ferroviaria (gestita in Lombardia da RFI e da Ferrovienord, società della Regione) e servizio ferroviario (gestito da Trenord, società voluta dalla regione)." risponde Marco Cappelletti, consigliere delegato ai trasporti della Provincia di Monza e Brianza.
"Andrea Monti dovrebbe sapere che Trenord è un'invenzione tutta lombarda, di una regione da sempre amministrata dalla Lega, che ha illuso i pendolari dicendo di risolvere il problema del trasporto pubblico.
Oggi, il servizio ferroviario è in caduta libera: nessun nuovo treno, nessuna programmazione della manutenzione dei treni esistenti e nessuna soluzione alla cronica mancanza di 150 dipendenti macchinisti e capotreno di Trenord.
"Andrea Monti dovrebbe sapere che Trenord è un'invenzione tutta lombarda, di una regione da sempre amministrata dalla Lega, che ha illuso i pendolari dicendo di risolvere il problema del trasporto pubblico.
Oggi, il servizio ferroviario è in caduta libera: nessun nuovo treno, nessuna programmazione della manutenzione dei treni esistenti e nessuna soluzione alla cronica mancanza di 150 dipendenti macchinisti e capotreno di Trenord.
6 dicembre 2018
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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“Lui non ci sarà”, Vauro scrive una lettera a Mattarella
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Onorevole Presidente Mattarella le scrivo in qualità di cittadino italiano che vede lesa la propria dignità e sicurezza da una alta carica dello Stato che, al contrario, dovrebbe garantire ambedue ad ogni cittadino. La mia immagine è stata usata per propagandare una manifestazione della Lega, insieme alla mia altre di cittadini italiani e non, ma io le scrivo a titolo personale. Sopra una mia foto campeggia la scritta “Lui non ci sarà” accompagnata dal simbolo ufficiale del suddetto partito con l’intento di connotare la mia persona come esempio negativo, un“Nemico” da additare al disprezzo ed alla rabbia di sostenitori e simpatizzanti del movimento sopra citato. Gli effetti violenti di tale uso della mia immagine sono già riscontrabili ampiamente in rete, sulle pagine del partito e su quelle ad esso legate. Matteo Salvini è segretario della Lega ma è anche vice premier e Ministro dell’Interno del governo in carica. A lui spetterebbe costituzionalmente il compito di proteggere ogni cittadino da rischi per l’incolumità sia fisica che morale. Il ministro non è nuovo purtroppo a posizioni discriminatorie e di istigazione contro cittadini italiani. Cupamente memorabile la sua affermazione che ne esistono di serie B “ I Rom italiani purtroppo”. Trovo inammissibile che il Ministro dell’Interno del mio Paese inciti atteggiamenti aggressivi contro alcuni dei propri cittadini. Trovo preoccupante che nessuna carica dello Stato Democratico si senta in dovere di stigmatizzare tali atteggiamenti. La interpello con fiducia in quanto Lei rappresenta la più alta carica di questo Stato ed in quanto garante della Costituzione. Nel malaugurato caso che le minacce di cui, anche in conseguenza di questa campagna della Lega, sono fatto oggetto si traducessero in azioni volte a colpire la mia incolumità fisica riterrò il Ministro Salvini responsabile di tali atti. La paura è una legittima emozione ma in me è più forte il senso di militanza democratica , ho perciò deciso che da giovedì 6 Dicembre a sabato 8 Dicembre, giorno in cui si terrà il raduno leghista, circolerò con appesa al collo la riproduzione del manifesto che mi riguarda in segno di protesta contro discriminazione ed istigazione. Se posso essere indicato come bersaglio ebbene il bersaglio me lo porterò addosso. Spero in un suo riscontro a questa mia ma la fiducia maggiore la ripongo nella Sua volontà di porre un argine al degrado democratico al quale ministri del governo stanno conducendo il Paese.
Le porgo i miei più distinti saluti e la ringrazio per l’attenzione.
Vauro Senesi
Onorevole Presidente Mattarella le scrivo in qualità di cittadino italiano che vede lesa la propria dignità e sicurezza da una alta carica dello Stato che, al contrario, dovrebbe garantire ambedue ad ogni cittadino. La mia immagine è stata usata per propagandare una manifestazione della Lega, insieme alla mia altre di cittadini italiani e non, ma io le scrivo a titolo personale. Sopra una mia foto campeggia la scritta “Lui non ci sarà” accompagnata dal simbolo ufficiale del suddetto partito con l’intento di connotare la mia persona come esempio negativo, un“Nemico” da additare al disprezzo ed alla rabbia di sostenitori e simpatizzanti del movimento sopra citato. Gli effetti violenti di tale uso della mia immagine sono già riscontrabili ampiamente in rete, sulle pagine del partito e su quelle ad esso legate. Matteo Salvini è segretario della Lega ma è anche vice premier e Ministro dell’Interno del governo in carica. A lui spetterebbe costituzionalmente il compito di proteggere ogni cittadino da rischi per l’incolumità sia fisica che morale. Il ministro non è nuovo purtroppo a posizioni discriminatorie e di istigazione contro cittadini italiani. Cupamente memorabile la sua affermazione che ne esistono di serie B “ I Rom italiani purtroppo”. Trovo inammissibile che il Ministro dell’Interno del mio Paese inciti atteggiamenti aggressivi contro alcuni dei propri cittadini. Trovo preoccupante che nessuna carica dello Stato Democratico si senta in dovere di stigmatizzare tali atteggiamenti. La interpello con fiducia in quanto Lei rappresenta la più alta carica di questo Stato ed in quanto garante della Costituzione. Nel malaugurato caso che le minacce di cui, anche in conseguenza di questa campagna della Lega, sono fatto oggetto si traducessero in azioni volte a colpire la mia incolumità fisica riterrò il Ministro Salvini responsabile di tali atti. La paura è una legittima emozione ma in me è più forte il senso di militanza democratica , ho perciò deciso che da giovedì 6 Dicembre a sabato 8 Dicembre, giorno in cui si terrà il raduno leghista, circolerò con appesa al collo la riproduzione del manifesto che mi riguarda in segno di protesta contro discriminazione ed istigazione. Se posso essere indicato come bersaglio ebbene il bersaglio me lo porterò addosso. Spero in un suo riscontro a questa mia ma la fiducia maggiore la ripongo nella Sua volontà di porre un argine al degrado democratico al quale ministri del governo stanno conducendo il Paese.
Le porgo i miei più distinti saluti e la ringrazio per l’attenzione.
Vauro Senesi
5 dicembre 2018
Illusione sicurezza
L'Editoriale: Illusione sicurezza
Vi fidereste più di una telecamera o di una persona che si prende cura di vostro figlio?
In Lombardia, a quanto pare, ci si dovrà affidare agli occhi elettronici che permetteranno a tutti noi di scaricarci dalla coscienza il peso di doverci occupare del benessere e dell’educazione dei nostri bimbi. Il problema esiste e non va sottovalutato, come dimostra la triste vicenda della scuola materna di Pero, ma la maggioranza lombarda ha deciso di banalizzarlo con l’idea che basti una telecamera per risolvere il problema dei possibili maltrattamenti sui bambini. Non è d’altronde una novità: più che affrontare e risolvere i problemi li si cavalca, alimentando un clima di sospetto e paura, salvo poi lamentarsi del fatto che la gente si fida sempre meno degli altri e delle istituzioni. Valorizzare e accompagnare chi lavora bene, far crescere le competenze, favorire una rete di relazioni sociali che generino sicurezza: a noi piacerebbe una Lombardia così, ma chi comanda oggi ha altre idee, come il decreto sicurezza, che finiranno per generare tensioni e disagio nelle nostre città.
Fabio Pizzul
Vi fidereste più di una telecamera o di una persona che si prende cura di vostro figlio?
In Lombardia, a quanto pare, ci si dovrà affidare agli occhi elettronici che permetteranno a tutti noi di scaricarci dalla coscienza il peso di doverci occupare del benessere e dell’educazione dei nostri bimbi. Il problema esiste e non va sottovalutato, come dimostra la triste vicenda della scuola materna di Pero, ma la maggioranza lombarda ha deciso di banalizzarlo con l’idea che basti una telecamera per risolvere il problema dei possibili maltrattamenti sui bambini. Non è d’altronde una novità: più che affrontare e risolvere i problemi li si cavalca, alimentando un clima di sospetto e paura, salvo poi lamentarsi del fatto che la gente si fida sempre meno degli altri e delle istituzioni. Valorizzare e accompagnare chi lavora bene, far crescere le competenze, favorire una rete di relazioni sociali che generino sicurezza: a noi piacerebbe una Lombardia così, ma chi comanda oggi ha altre idee, come il decreto sicurezza, che finiranno per generare tensioni e disagio nelle nostre città.
Fabio Pizzul
Telecamere nei nidi: intervento di Fabio Pizzul
Italia in quale Europa?
Si è tenuto il 30 novembre a Roma il convegno “La nostra Europa”, organizzato da Acli, Azione Cattolica, Comunità di Sant’Egidio, Cisl, Confcooperative, Fuci e Istituto Sturzo. In apertura, arriva un forte richiamo alla responsabilità di tutti da parte del Presidente della CEI, il cardinale Gualtiero Bassetti.
L’Italia? «Ha un bisogno forte dell’Europa e l’Europa ha una necessità vitale dell’Italia».
Nessuno, ha spiegato il presidente della Conferenza episcopale italiana, potrebbe trarre profitto da un ipotetico distacco. Un distacco «che, tra l’altro da un punto di vista storico, geografico, spirituale e culturale non ha alcuna ragion d’essere. Si può ovviamente discutere sulle modalità politiche di stare assieme - ha aggiunto il porporato - ma l’Europa e l’Italia hanno un cammino comune millenario che preesiste al processo di unità politica degli ultimi decenni».
L’Italia? «Ha un bisogno forte dell’Europa e l’Europa ha una necessità vitale dell’Italia».
Nessuno, ha spiegato il presidente della Conferenza episcopale italiana, potrebbe trarre profitto da un ipotetico distacco. Un distacco «che, tra l’altro da un punto di vista storico, geografico, spirituale e culturale non ha alcuna ragion d’essere. Si può ovviamente discutere sulle modalità politiche di stare assieme - ha aggiunto il porporato - ma l’Europa e l’Italia hanno un cammino comune millenario che preesiste al processo di unità politica degli ultimi decenni».
4 dicembre 2018
Regole europee e illusioni italiane, come funzionano
leggiamo in questi giorni, con preoccupazione crescente, del comportamento di un Governo che punta i piedi nei confronti dell’Europa, peraltro per una manovra senza investimenti.
Credo che sia importante chiarire bene, anche per poter rispondere alle critiche verso l’Europa, che spesso si annidano anche nei mondi che frequentiamo tutti i giorni, quali sono le regole europee e perchè dobbiamo rispettarle.
Martedì la Commissione europea ha bocciato ufficialmente la manovra italiana raccomandando al Consiglio di aprire una procedura di infrazione. Nel documento (http://europa.eu/rapid/press-release_IP-18-6462_it.htm) si conferma “l'esistenza di un'inosservanza particolarmente grave” delle raccomandazioni rivolte all'Italia a luglio 2018.
Questo lo abbiamo letto tutti ma in concreto cosa significa? E, soprattutto, perché sui giornali si spiega la gravità di questa notizia mentre dal Governo rispondono sprezzanti e alla fine sembra che non succeda mai niente?
3 dicembre 2018
Primarie Partito Democratico. Ufficiale: si vota il 3 marzo
Scritto da Redazione Monza PD
La Direzione nazionale del Pd ha deciso: le primarie per eleggere il nuovo segretario si terranno domenica 3 marzo.
Il regolamento congressuale, elaborato dalla commissione guidata da Gianni Dal Moro, è stato approvato all’unanimità, con sole 4 astensioni.
Queste le tappe fondamentali del percorso di avvicinamento alle primarie. Entro il 4 dicembre si dovranno insediare le commissioni provinciali e regionali. Il termine ultimo per le presentazioni delle candidature a segretario nazionale è fissato per il 12 dicembre. Per quanto riguarda il tesseramento, c’è da registrare l’importante apertura all’iscrizione online.
La Direzione nazionale del Pd ha deciso: le primarie per eleggere il nuovo segretario si terranno domenica 3 marzo.
Il regolamento congressuale, elaborato dalla commissione guidata da Gianni Dal Moro, è stato approvato all’unanimità, con sole 4 astensioni.
Queste le tappe fondamentali del percorso di avvicinamento alle primarie. Entro il 4 dicembre si dovranno insediare le commissioni provinciali e regionali. Il termine ultimo per le presentazioni delle candidature a segretario nazionale è fissato per il 12 dicembre. Per quanto riguarda il tesseramento, c’è da registrare l’importante apertura all’iscrizione online.
2 dicembre 2018
Apocalisse, devastazione, incubo
di Chiara Tintori-Aggiornamenti Sociali
Sono solo alcuni dei termini con i quali si è cercato di definire quello che il maltempo ha riservato al nostro Paese negli ultimi sette giorni: dalla Liguria al bellunese, dalla provincia di Palermo al Trentino, e non solo, abbiamo assistito a distruzione, a interi insediamenti abitativi cancellati. E a morte. Sì, nel 2018 in Italia si muore per il maltempo.
Piogge di estrema intensità associate a venti fortissimi ci hanno riservato scene che fino a qualche tempo fa erano sporadiche. Ora la frequenza di tali eventi metereologici estremi è aumentata; siamo spettatori e vittime di una natura che ha perso il suo equilibrio. Stiamo assistendo all’effetto valanga, lo sregolamento dell’ecosistema è entrato in progressione geometrica. E ne paghiamo le conseguenze. Ma c’è poco di fatale in quello che accade, perché trascurare la pulizia dei letti dei fiumi, costruire laddove non sarebbe opportuno, e più in generale abdicare alla gestione del territorio è sola ed esclusivamente responsabilità umana.
Sono solo alcuni dei termini con i quali si è cercato di definire quello che il maltempo ha riservato al nostro Paese negli ultimi sette giorni: dalla Liguria al bellunese, dalla provincia di Palermo al Trentino, e non solo, abbiamo assistito a distruzione, a interi insediamenti abitativi cancellati. E a morte. Sì, nel 2018 in Italia si muore per il maltempo.
Piogge di estrema intensità associate a venti fortissimi ci hanno riservato scene che fino a qualche tempo fa erano sporadiche. Ora la frequenza di tali eventi metereologici estremi è aumentata; siamo spettatori e vittime di una natura che ha perso il suo equilibrio. Stiamo assistendo all’effetto valanga, lo sregolamento dell’ecosistema è entrato in progressione geometrica. E ne paghiamo le conseguenze. Ma c’è poco di fatale in quello che accade, perché trascurare la pulizia dei letti dei fiumi, costruire laddove non sarebbe opportuno, e più in generale abdicare alla gestione del territorio è sola ed esclusivamente responsabilità umana.
29 novembre 2018
Rifiuti Italia: chi sale e chi scende
dalla Redazione di Vita
Buone notizie per la raccolta differenziata.
Rifiuti: 302 euro a famiglia nel 2018. Campania la regione più costosa (422€), Trentino Alto Adige la più economica (188€). I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva
Nel 2018, ammonta a una media di 302 euro la tassa dei rifiuti nel nostro Paese, con differenze territoriali molto marcate: tra la regione più economica e quella più costosa si registra uno scarto di oltre il 120% e fra la provincia meno cara e quella più cara addirittura di oltre il 270%.
Analizzando le tariffe a livello regionale, si evidenzia un aumento in ben 10 regioni, con la Basilicata che registra l’incremento più elevato (+13,5% nella sola città di Matera) e una diminuzione in 6 regioni, in particolare in Molise (-4,9%) e in Trentino Alto Adige (-4,5%). A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 256 euro), segue il Centro (301 euro), infine il Sud (357 euro).
Il Trentino Alto Adige si conferma la regione più economica, con una tassa rifiuti media di 188 euro, la Campania la più costosacon 422 euro annuali.
Buone notizie per la raccolta differenziata.
Rifiuti: 302 euro a famiglia nel 2018. Campania la regione più costosa (422€), Trentino Alto Adige la più economica (188€). I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva
Nel 2018, ammonta a una media di 302 euro la tassa dei rifiuti nel nostro Paese, con differenze territoriali molto marcate: tra la regione più economica e quella più costosa si registra uno scarto di oltre il 120% e fra la provincia meno cara e quella più cara addirittura di oltre il 270%.
Analizzando le tariffe a livello regionale, si evidenzia un aumento in ben 10 regioni, con la Basilicata che registra l’incremento più elevato (+13,5% nella sola città di Matera) e una diminuzione in 6 regioni, in particolare in Molise (-4,9%) e in Trentino Alto Adige (-4,5%). A livello di aree geografiche, i rifiuti costano meno al Nord (in media 256 euro), segue il Centro (301 euro), infine il Sud (357 euro).
Il Trentino Alto Adige si conferma la regione più economica, con una tassa rifiuti media di 188 euro, la Campania la più costosacon 422 euro annuali.
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