25 gennaio 2019
24 gennaio 2019
Salvini e quella macchia oscena di Castelnuovo di Porto
Un vero e proprio blitz quello del ministero dell’Interno, che il Pd non ha esitato a definire una “deportazione”
Mettere per strada oltre 100 lavoratori. Fatto. Calpestare la dignità. Fatto. Ignorare i diritti e l’umanità. Fatto. Interrompere violentemente un cammino di integrazione per i migranti. Fatto.
Cala il sipario sul CARA di Castelnuovo di Porto, centro modello che nel marzo 2016 papa Francesco scelse per la celebrazione della lavanda dei piedi del giovedì santo, inchinandosi per il rito davanti a 12 profughi.
Il CARA di Castelnuovo di Porto ospitava 500 migranti ed è il primo centro di accoglienza per richiedenti asilo nella lista di quelli che dovranno chiudere i battenti, a poco più di un mese dalla conversione in legge del decreto sicurezza. Nessuna riconoscenza per il comune di Castelnuovo che ha fronteggiato l’emergenza nazionale per 10 anni, con il secondo centro di accoglienza più grande del Paese.
Mettere per strada oltre 100 lavoratori. Fatto. Calpestare la dignità. Fatto. Ignorare i diritti e l’umanità. Fatto. Interrompere violentemente un cammino di integrazione per i migranti. Fatto.
Cala il sipario sul CARA di Castelnuovo di Porto, centro modello che nel marzo 2016 papa Francesco scelse per la celebrazione della lavanda dei piedi del giovedì santo, inchinandosi per il rito davanti a 12 profughi.
Il CARA di Castelnuovo di Porto ospitava 500 migranti ed è il primo centro di accoglienza per richiedenti asilo nella lista di quelli che dovranno chiudere i battenti, a poco più di un mese dalla conversione in legge del decreto sicurezza. Nessuna riconoscenza per il comune di Castelnuovo che ha fronteggiato l’emergenza nazionale per 10 anni, con il secondo centro di accoglienza più grande del Paese.
23 gennaio 2019
22 gennaio 2019
L’appello di Gino Strada alla resistenza: “Governati da fascisti e da coglioni”
Il fondatore di Emergency: “La fortezza Europa è un’idea hitleriana”
“Gli esseri umani non sono sacchi di patate, che vengono dirottati, tu ne prendi 10, io 15. Ma dico siamo impazziti? Questo è un mondo di barbari. Qui stiamo tornando con le stesse logiche di tempi che speravamo non dovessero più ripresentarsi. Questa idea di un europa che si chiude con muri è un’idea che ha un nome molto chiaro: l’idea della fortezza europa è un’idea hitleriana”. Lo dice Gino Strada, fondatore di Emergency ‘Circo Massimo’ su Radio Capital.
Strada continua: “Siamo di fronte a un governo razzista e fascista che non ha nessun problema a lasciar morire persone. Non è una grande novità perché questo terreno è stato preparato dal governo precedente e dal ministro degli Interni precedente”.
Il Movimento 5 stelle sulla linea di Salvini, spiega, “è un segnale terribile. Quando alla fine si è governati da una banda dove una metà sono fascisti e l’altra metà sono coglioni non c’è una grande prospettiva per il paese”.
“Gli esseri umani non sono sacchi di patate, che vengono dirottati, tu ne prendi 10, io 15. Ma dico siamo impazziti? Questo è un mondo di barbari. Qui stiamo tornando con le stesse logiche di tempi che speravamo non dovessero più ripresentarsi. Questa idea di un europa che si chiude con muri è un’idea che ha un nome molto chiaro: l’idea della fortezza europa è un’idea hitleriana”. Lo dice Gino Strada, fondatore di Emergency ‘Circo Massimo’ su Radio Capital.
Strada continua: “Siamo di fronte a un governo razzista e fascista che non ha nessun problema a lasciar morire persone. Non è una grande novità perché questo terreno è stato preparato dal governo precedente e dal ministro degli Interni precedente”.
Il Movimento 5 stelle sulla linea di Salvini, spiega, “è un segnale terribile. Quando alla fine si è governati da una banda dove una metà sono fascisti e l’altra metà sono coglioni non c’è una grande prospettiva per il paese”.
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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21 gennaio 2019
Francia e Germania riscrivono i loro rapporti. L’Italia sovranista neanche se ne accorge
Ecco l’Europa a due velocità di cui si parlava quando ancora si poteva ragionare sullo sviluppo dell’Unione. Parigi e Berlino sono passati dalle parole ai fatti.
Ricordate quando in questo Paese si poteva ancora parlare, con una parvenza di serietà, del futuro dell’Europa? Era il tempo in cui Emmanuel Macron si era messo in testa di riformare l’Unione, in cui Angela Merkel aprì all’idea dell’Europa a due velocità. Maggiore integrazione e maggiori opportunità per chi era disposto a guardare avanti, gli altri fermi al palo, ostaggio dei loro nazionalismi. All’epoca l’obiettivo di questa offensiva erano gli egoismi del gruppo di Visegrad. La Brexit non era ancora diventata il disastro che è oggi e l’Italia era governata da Paolo Gentiloni, che aderì con entusiasmo agli appelli di Macron e Merkel.
E’ passato poco più di un anno, in realtà sembra un’era geologica fa. L’unico governo che si autodefinisce orgogliosamente sovranista e populista dell’Europa occidentale, ha scavato un fosso profondissimo nei rapporti con gli alleati storici, proprio a partire da Francia e Germania, inscenando da subito uno scontro senza precedenti con presidente della Repubblica francese e con le istituzioni europee. Con il solo risultato di risvegliare antichi pregiudizi nei confronti dei governanti italiani, tanto da spingere la Cancelliera a far sapere al presidente Mattarella che lei “parla con Conte e non con i suoi ministri”. Come darle torto.
Ricordate quando in questo Paese si poteva ancora parlare, con una parvenza di serietà, del futuro dell’Europa? Era il tempo in cui Emmanuel Macron si era messo in testa di riformare l’Unione, in cui Angela Merkel aprì all’idea dell’Europa a due velocità. Maggiore integrazione e maggiori opportunità per chi era disposto a guardare avanti, gli altri fermi al palo, ostaggio dei loro nazionalismi. All’epoca l’obiettivo di questa offensiva erano gli egoismi del gruppo di Visegrad. La Brexit non era ancora diventata il disastro che è oggi e l’Italia era governata da Paolo Gentiloni, che aderì con entusiasmo agli appelli di Macron e Merkel.
E’ passato poco più di un anno, in realtà sembra un’era geologica fa. L’unico governo che si autodefinisce orgogliosamente sovranista e populista dell’Europa occidentale, ha scavato un fosso profondissimo nei rapporti con gli alleati storici, proprio a partire da Francia e Germania, inscenando da subito uno scontro senza precedenti con presidente della Repubblica francese e con le istituzioni europee. Con il solo risultato di risvegliare antichi pregiudizi nei confronti dei governanti italiani, tanto da spingere la Cancelliera a far sapere al presidente Mattarella che lei “parla con Conte e non con i suoi ministri”. Come darle torto.
19 gennaio 2019
SAVE THE DATE - Gigi Ponti | Fare Brianza
La ricerca pubblica: opportunità e sfide per il Paese
lunedì 21 gennaio 2019 ore 21:00
Gigi Ponti dialoga con:
Elena Cattaneo, ricercatrice e Senatrice a vita
Vimercate (MB) – Biblioteca Civica, Auditorium – Piazza Unità d’Italia, 2
18 gennaio 2019
17 gennaio 2019
Congresso PD 2019 - Convenzione di Circolo
Il Circolo PD di Sulbiate parteciperà alla convenzione
presso la sede del Circolo di Bernareggio
domenica 20 gennaio 2019 ore 9,00-12,30
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