24 gennaio 2019

Salvini e quella macchia oscena di Castelnuovo di Porto

Un vero e proprio blitz quello del ministero dell’Interno, che il Pd non ha esitato a definire una “deportazione”

Mettere per strada oltre 100 lavoratori. Fatto. Calpestare la dignità. Fatto. Ignorare i diritti e l’umanità. Fatto. Interrompere violentemente un cammino di integrazione per i migranti. Fatto.

Cala il sipario sul CARA di Castelnuovo di Porto, centro modello che nel marzo 2016 papa Francesco scelse per la celebrazione della lavanda dei piedi del giovedì santo, inchinandosi per il rito davanti a 12 profughi.

Il CARA di Castelnuovo di Porto ospitava 500 migranti ed è il primo centro di accoglienza per richiedenti asilo nella lista di quelli che dovranno chiudere i battenti, a poco più di un mese dalla conversione in legge del decreto sicurezza. Nessuna riconoscenza per il comune di Castelnuovo che ha fronteggiato l’emergenza nazionale per 10 anni, con il secondo centro di accoglienza più grande del Paese.

La Locomotiva - 12 gennaio 2019 Convegno PD sui treni




22 gennaio 2019

L’appello di Gino Strada alla resistenza: “Governati da fascisti e da coglioni”

Il fondatore di Emergency: “La fortezza Europa è un’idea hitleriana”

“Gli esseri umani non sono sacchi di patate, che vengono dirottati, tu ne prendi 10, io 15. Ma dico siamo impazziti? Questo è un mondo di barbari. Qui stiamo tornando con le stesse logiche di tempi che speravamo non dovessero più ripresentarsi. Questa idea di un europa che si chiude con muri è un’idea che ha un nome molto chiaro: l’idea della fortezza europa è un’idea hitleriana”. Lo dice Gino Strada, fondatore di Emergency ‘Circo Massimo’ su Radio Capital.

Strada continua: “Siamo di fronte a un governo razzista e fascista che non ha nessun problema a lasciar morire persone. Non è una grande novità perché questo terreno è stato preparato dal governo precedente e dal ministro degli Interni precedente”.

Il Movimento 5 stelle sulla linea di Salvini, spiega, “è un segnale terribile. Quando alla fine si è governati da una banda dove una metà sono fascisti e l’altra metà sono coglioni non c’è una grande prospettiva per il paese”.

SettegiorniPD in Regione Lombardia

La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Nuovo cinema gialloverde

A Roma qualcosa sembra sia cambiato davvero. Il centro nevralgico della produzione audiovisiva non è più Cinecittà e neppure la sede RAI di Saxa Rubra; il vero centro di produzione di fiction di vario genere è ormai situato nei palazzi del governo. Basti pensare al set cinematografico allestito per il rientro di Cesare Battisti o alla quotidiana gara tra ministri per mettere il faccione sui social.
Tra una ripresa e l’altra, si moltiplicano le polemiche tra i contraenti del contratto di governo: se quota 100 e reddito di cittadinanza paiono giungere in porto, sono molti i fronti aperti: dalle grandi opere a un’autonomia pronta a parole, ma complicata nei fatti.
Tensioni che riaffiorano anche in Consiglio regionale, con i 5 Stelle che si smarcano sulla TAV e le grandi opere in generale, ma si schierano compatti sul fronte dell’autonomia.
Per parte nostra, chiediamo chiarezza sulle infrastrutture, coraggio sul trasporto pubblico locale e continuiamo a dare credito al percorso sull’autonomia, ma siamo preoccupati per un governo che non pare guardare con grande attenzione alla Lombardia.
Ci ha raggiunti proprio nelle ultime ore anche la notizia della condanna del nostro ex capogruppo Luca Gaffuri nell'ambito del processo sulle spese irregolari dei gruppi tra il 2008 e il 2012. A Luca tutta la nostra stima e la nostra solidarietà. (La dichiarazione di Fabio Pizzul)

21 gennaio 2019

Francia e Germania riscrivono i loro rapporti. L’Italia sovranista neanche se ne accorge

Ecco l’Europa a due velocità di cui si parlava quando ancora si poteva ragionare sullo sviluppo dell’Unione. Parigi e Berlino sono passati dalle parole ai fatti.

Ricordate quando in questo Paese si poteva ancora parlare, con una parvenza di serietà, del futuro dell’Europa? Era il tempo in cui Emmanuel Macron si era messo in testa di riformare l’Unione, in cui Angela Merkel aprì all’idea dell’Europa a due velocità. Maggiore integrazione e maggiori opportunità per chi era disposto a guardare avanti, gli altri fermi al palo, ostaggio dei loro nazionalismi. All’epoca l’obiettivo di questa offensiva erano gli egoismi del gruppo di Visegrad. La Brexit non era ancora diventata il disastro che è oggi e l’Italia era governata da Paolo Gentiloni, che aderì con entusiasmo agli appelli di Macron e Merkel.

E’ passato poco più di un anno, in realtà sembra un’era geologica fa. L’unico governo che si autodefinisce orgogliosamente sovranista e populista dell’Europa occidentale, ha scavato un fosso profondissimo nei rapporti con gli alleati storici, proprio a partire da Francia e Germania, inscenando da subito uno scontro senza precedenti con presidente della Repubblica francese e con le istituzioni europee. Con il solo risultato di risvegliare antichi pregiudizi nei confronti dei governanti italiani, tanto da spingere la Cancelliera a far sapere al presidente Mattarella che lei “parla con Conte e non con i suoi ministri”. Come darle torto.

19 gennaio 2019

SAVE THE DATE - Gigi Ponti | Fare Brianza

La ricerca pubblica: opportunità e sfide per il Paese


lunedì 21 gennaio 2019 ore 21:00

Gigi Ponti dialoga con:

Elena Cattaneo, ricercatrice e Senatrice a vita

Vimercate (MB) – Biblioteca Civica, Auditorium – Piazza Unità d’Italia, 2

17 gennaio 2019

Congresso PD 2019 - Convenzione di Circolo

Il Circolo PD di Sulbiate parteciperà alla convenzione
presso la sede del Circolo di Bernareggio
domenica 20 gennaio 2019 ore 9,00-12,30