22 marzo 2019
19 marzo 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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18 marzo 2019
Il Condannato - Cronaca di un sequestro
La sera del 15 marzo Aldo Moro rimane fino alle 22 nel suo ufficio di via Savoia, a Roma. Discute con i suoi collaboratori Nicola Rana e Corrado Guerzoni. Siamo a un passo dal compimento del suo disegno politico: il nuovo governo Andreotti, monocolore Dc, riceverà l’appoggio esterno del Partito comunista. E’ la prima volta dal 1947. Ma non è detto che l’intesa regga, il giorno seguente, alla prova del voto di fiducia in aula. Tutto intorno, il Paese è inquieto. Tante sigle terroristiche, tanti omicidi politici. E l’austerity, l’inflazione (nel ‘78 è al 12,1%), la crisi economica internazionale. Il tasso di disoccupazione è del 6,6% (era del 6,4 nel 1977, sarà del 6,9 nel 1979). Un litro di latte costa quasi 400 lire, il pane 523 lire al Kg, un chilo di pasta 600 lire. Al cinema, dove un biglietto costa tra le 1000 e le 2500 lire, gli italiani vedono fantascienza e film d’autore. E in tv spopolano Raffaella Carrà ed Enzo Tortora.
17 marzo 2019
Nicola Zingaretti Segretario Pd

“Viva la democrazia italiana che da’ lezioni ogni volta che può, sono contento per l’Italia”.
“Sembra che a queste primarie abbiano votato lo stesso numero di cittadini se non più che alle ultime, un dato veramente straordinario. Mi darebbe una percentuale che oscilla tra il 65 e il 75% del consenso. Ringrazio sia Martina sia Giachetti per le telefonate ricevute poco fa.
Io ringrazio loro perché credo abbiamo dato una buona immagine di confronto nella battaglia politica in questo Paese ferito”.
15 marzo 2019
Auditorium 12 marzo 2019
Presentazione dei 5 progetti selezionati per il Bilancio partecipativo: i cittadini hanno dimostrato idee,
capacità organizzativa
concretezza.
La Minoranza ???
Era sicuramente occupata altrove....
capacità organizzativa
concretezza.
La Minoranza ???
Era sicuramente occupata altrove....
14 marzo 2019
Sciopero Mondiale per il Futuro
Il clima è un’urgenza. Lavoriamo assieme a Greta Thunberg per chiedere al governo di intraprendere una seria azione nella lotta al climate change e di impegnarsi concretamente per il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi di fine 2015.
Scendiamo in piazza per il Clima il 15 marzo, una giornata di mobilitazione globale che avverrà in oltre 40 Paesi. Tutti insieme, dobbiamo far vedere che la situazione è grave e deve essere affrontata.
Tre anni dopo la firma dell'Accordo di Parigi, le promesse che ci sono state fatte devono ancora trasformarsi in azioni. Dobbiamo accelerare la transizione verso un’Italia senza emissioni di gas serra.
Sono sempre più numerosi i cittadini che vogliono aria più pulita, meno plastica nei nostri oceani, più energia da fonti rinnovabili, un futuro sostenibile per i bambini, in breve più risolutezza politica per il pianeta!
Il 15 Marzo facciamo appello per una politica climatica più ambiziosa a livello globale, europeo e nazionale. Gli scienziati sottolineano che il riscaldamento globale non deve superare 1,5°C, al fine di evitare grandi disastri. Ci resta poco tempo.
Un gran numero di Paesi e organizzazioni già richiede misure senza precedenti, in modo che questo limite possa essere rispettato. E questo attraverso una transizione socialmente giusta, su misura per tutte le persone. Scendiamo in piazza per la giustizia climatica, in Italia e nel mondo.
Sarà un evento storico, un evento per studenti e professori, un evento per famiglie e per tutti coloro che hanno a cuore il clima, un evento pacifico e non violento. Saremo tutti uniti per il clima! Tutti uniti per garantire un futuro!
Inquinamento: il 50% è prodotto dai riscaldamenti e allevamenti intensivi
tratto da www.corriere.it
Quando in una città i livelli di polveri sottili salgono oltre le soglie di pericolo, i sindaci intervengono con il blocco del traffico. Una misura che servirà a poco, stando all’ultima analisi dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Secondo lo studio, infatti, le voci più «pesanti» dell’inquinamento da particolato PM 2,5 sono il riscaldamento e gli allevamenti intensivi di animali, rispettivamente con il 38% e il 15,1%. I veicoli sono al quarto posto con il 9%, precedute dall’industria con l’11,1%.
Perché l’Ispra ha studiato il PM 2,5?
Il particolato, PM dall’inglese Particulate Matter, è l’insieme delle sostanze sospese nell’aria che hanno una dimensione fino a 100 micrometri (un micrometro è la millesima parte di un millimetro), considerate gli inquinanti di maggior impatto nelle aree urbane. Si tratta di fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi e solidi che finiscono in atmosfera per cause naturali o per le attività dell’uomo. Le fonti naturali (terra, sale marino, pollini, eruzioni vulcaniche) ci sono sempre state, quelle dovute all’uomo (traffico, riscaldamento, processi industriali, inceneritori) sono aumentate negli ultimi decenni con la sovrappopolazione e i processi di industrializzazione, sommandosi alle prime. Le polveri più pericolose sono quelle con diametro inferiore a 10 micrometri, il cosiddetto PM10, il cui 60% è composto da particelle con dimensioni inferiori a 2,5 micrometri. Il PM 2,5 è la frazione più leggera, quella che rimane più a lungo nell’atmosfera prima di cadere al suolo e che noi respiriamo maggiormente. Sono proprio queste particelle a entrare più in profondità nei nostri polmoni, aumentando il rischio di patologie gravi: asma, bronchiti, enfisema, allergie, tumori, problemi cardio-circolatori.
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Quando in una città i livelli di polveri sottili salgono oltre le soglie di pericolo, i sindaci intervengono con il blocco del traffico. Una misura che servirà a poco, stando all’ultima analisi dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Secondo lo studio, infatti, le voci più «pesanti» dell’inquinamento da particolato PM 2,5 sono il riscaldamento e gli allevamenti intensivi di animali, rispettivamente con il 38% e il 15,1%. I veicoli sono al quarto posto con il 9%, precedute dall’industria con l’11,1%.
Perché l’Ispra ha studiato il PM 2,5?
Il particolato, PM dall’inglese Particulate Matter, è l’insieme delle sostanze sospese nell’aria che hanno una dimensione fino a 100 micrometri (un micrometro è la millesima parte di un millimetro), considerate gli inquinanti di maggior impatto nelle aree urbane. Si tratta di fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi e solidi che finiscono in atmosfera per cause naturali o per le attività dell’uomo. Le fonti naturali (terra, sale marino, pollini, eruzioni vulcaniche) ci sono sempre state, quelle dovute all’uomo (traffico, riscaldamento, processi industriali, inceneritori) sono aumentate negli ultimi decenni con la sovrappopolazione e i processi di industrializzazione, sommandosi alle prime. Le polveri più pericolose sono quelle con diametro inferiore a 10 micrometri, il cosiddetto PM10, il cui 60% è composto da particelle con dimensioni inferiori a 2,5 micrometri. Il PM 2,5 è la frazione più leggera, quella che rimane più a lungo nell’atmosfera prima di cadere al suolo e che noi respiriamo maggiormente. Sono proprio queste particelle a entrare più in profondità nei nostri polmoni, aumentando il rischio di patologie gravi: asma, bronchiti, enfisema, allergie, tumori, problemi cardio-circolatori.
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13 marzo 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
L'Editoriale Il cielo di Lombardia
Le Primarie hanno consegnato al PD una grande responsabilità: il nuovo segretario Nicola Zingaretti è chiamato a interpretare una forte domanda di serietà e concretezza che il governo in carica ha da tempo tradito.
Una concretezza che manca anche in Lombardia, visto che la maggioranza sembra orai più impegnata ad evitare scontri interni che a governare. Non si spiegano altrimenti i rinvii delle mozioni più delicate, come quelle sul reddito di cittadinanza e su Campione d’Italia, che erano all’ordine del giorno del Consiglio di martedì scorso e avrebbero potuto creare qualche fibrillazione al momento del voto.
L’Europa mette ancora una volta la Lombardia sul banco degli imputati per le tematiche ambientali, ma la Giunta si autoassolve, sostenendo che sta già facendo tutto il possibile per tutelare la salute dei cittadini.
Nulla di nuovo, purtroppo, sotto il non sempre bel cielo di Lombardia.
Un affettuoso augurio a tutte le donne in occasione di una festa che dovrebbe richiamare tutti noi a un più puntuale impegno per una parità ancora lontana.
12 marzo 2019
8 marzo 2019
Un altro 8 marzo. Ancora mimose
In questo giorno vogliamo ricordare e celebrare tutte le donne vittime delle persone che amavano e a cui avevano dato tutto l’amore a loro disposizione. Donne la cui vita è stata strappata dalla mano dei loro mariti, compagni, fidanzati che non hanno esitato ad usare verso di loro armi da fuoco.
Non servono altre armi per garantire sicurezza in questa società.
Serve educare ai sentimenti, offrire protezione, tutela e giustizia,
per chiunque lo chieda ed aiutare chi non riesce a chiederlo.
Non è possibile limitare la celebrazione delle donne ad un solo giorno l’anno,
vanno celebrate ogni singolo giorno e invece,
ogni singolo giorno una di loro è vittima di soprusi e maltrattamenti.
Gli uomini e le donne del Partito Democratico rifiutano ogni violenza fisica e psicologica, ma soprattutto il pretestuoso aumento delle armi per legittima difesa (o offesa?).
Non cambieremo questa situazione sussurrando,
facciamo sentire la nostra voce contro ogni tipo di violenza!
Lottiamo tutto assieme per scrivere la parola FINE alle violenze.
Scriviamo la parola FINE a questa interminabile strage
fonte Circolo di Arcore
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