9 aprile 2020

Ripensare il ruolo della Sanità

... e lavorare insieme per affrontare le sfide economiche

Carissima, Carissimo,

superata la fase organizzativa per l’utilizzo dei fondi destinati ai meno indigenti, è necessario rivolgere le risorse e dedicare il tempo necessario, per aprire una nuova fase e segnare in modo determinante un cambio di passo, attivandosi per il territorio di Monza e Brianza.

A questo proposito, ritengo fondamentale che si traguardino obiettivi di medio termine sia per l’organizzazione territoriale della Sanità, che per i provvedimenti destinati a economia e lavoro. In particolare, penso si debba fare, con la massima urgenza, il punto per conoscere tempi, modi e risorse per attivare strutture di secondo livello: sia quelle per persone in quarantena o post acuzie che altre da dedicare all’accoglienza di anziani o famiglie in difficoltà.

8 aprile 2020

Situazione Coronavirus


Amministrare ai tempi del corona virus: aggiornamento

dal Diario di Gigi Ponti
Carissima,
Carissimo,

confinati a casa, le stanze che frequentavamo poche ore al giorno sono diventate il nostro quartier generale e "la rete'" ha sostituito tutte le altre forme di relazione esterne.
Un aggiornamento forzato dell’utilizzo del digitale sarà un effetto che lascerà il segno per il prossimo futuro.
Meno spostamenti più incontri virtuali.

Sono cambiate anche le abitudini quotidiane, l’attenzione che riservavamo al meteo o all’indice dello spread è stata sostituita da quella per la conferenza stampa della Protezione Civile. La situazione rimane complicata e, nonostante, le mura di casa possano sembrare un limite ai contatti, in realtà continuo a lavorare, cercando di dare il mio contributo fatto di pareri e informazioni, perché tutto questo possa diventare anche un momento di riflessione.

COVID-19 e pipistrelli, ISPRA chiarisce

tratto dal Sito Web Snpambiente (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente)

Nessun coronavirus potenzialmente dannoso per l’uomo è stato isolato in Italia o in Europa e la prossimità di pipistrelli all’uomo, come ad esempio quella che si realizza in presenza di colonie di questi mammiferi in aree abitate, non pone rischi di trasmissione di SARS-CoV-2. I pipistrelli italiani svolgono un importantissimo servizio ecosistemico sopprimendo insetti effettivamente o potenzialmente nocivi alla salute umana, ai coltivi e ai boschi. Pertanto, la presenza di pipistrelli anche in prossimità di aree abitate costituisce un elemento positivo e non deve causare preoccupazione.

L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha precisato in una nota quali sono le relazioni tra la presenza di chirotteri e il rischio di trasmissione Covid-19. I pipistrelli sono stati indicati come origine del virus SARS-CoV-2, causa della pandemia Covid-19 che sta colpendo tutto il mondo, causando moltissime vittime. Il virus non è stato isolato nei pipistrelli, tuttavia studi recenti hanno evidenziato una forte similitudine (96%) tra il genoma del SARS-CoV-2 e quello di coronavirus SARS-like presenti in pipistrelli rinolofidi cinesi. Va evidenziato che i coronavirus costituiscono un gruppo assai diverso presente in uccelli e mammiferi.

Pipistrello, pangolino, uomo: lo spillover zoonotico

Il nome coronavirus deriva dalla presenza di strutture superficiali acuminate (peplomeri) dotate di glicoproteine spike che si legano ai recettori cellulari dell’ospite che viene infettato con un meccanismo tipo chiave-serratura, che richiede cioè specificità strutturale. Le glicoproteine di superficie dei coronavirus SARS-like presenti nei pipistrelli non hanno la capacità di legarsi efficacemente ai recettori posti sulla superficie delle cellule umane, fatto che rende, sulla scorta delle migliori conoscenze, queste forme virali innocue per l’uomo.  Sulla base di queste considerazioni, si ritiene che il passaggio diretto dal pipistrello all’uomo non possa provocare alcuna patologia in quest’ultimo. Lo spillover zoonotico, quindi il salto dall’animale all’uomo, ha perciò implicato una modifica di tali strutture che sono così divenute compatibili con le cellule umane. Tale modifica è plausibilmente avvenuta all’interno di un ospite intermedio appartenente ad un’altra specie, con ogni probabilità attraverso il pangolino. Forme virali presenti in pangolini importati illegalmente in Cina sono risultate vicine al nuovo coronavirus e il pangolino è ampiamente utilizzato a scopo alimentare e nella farmacopea tradizionale di quel Paese, fatto che spiega le modalità di passaggio dall’animale all’uomo. I coronavirus isolati nei pangolini sequestrati appartengono a due varianti i cui genomi sono molto simili (85.5%-92.4%) a quello di SARS-CoV-2, con una similitudine particolarmente elevata per quanto riguarda le strutture spike di ancoraggio alla cellula infettata.

7 aprile 2020

Quando è troppo è troppo.

Dato che Fontana, da settimane, va pavoneggiandosi sulla sua gestione dell’emergenza e si permette pure di aggredire gli altri, è forse bene che si facciano alcune rapide osservazioni sulla gestione del modello sanitario lombardo e di chi l'ha governato in questi tragici giorni.

Allora, nel giro di quattro giorni (quattro!), è saltato fuori che:
1. Per l’ospedale della Fiera di Milano inaugurato in pompa magna (per giunta con un assembramento) non solo mancano ad oggi i posti letto promessi, ma anche medici. Che Fontana non è riuscito ad ottenere neanche proponendo uno “scambio” (posti per medici) a Cirio in Piemonte.
2. Ieri la Regione Lombardia ha annunciato trionfante l’arrivo, in un solo giorno, di 300mila mascherine gratis in tutte le farmacie. Per poi venire immediatamente smentita dalla stessa Federfarma.
3. La Regione, l’8 marzo, ha firmato una delibera dove chiedeva alle aziende sanitarie locali di individuare case di riposo dove assistere pazienti covid 19 a bassa intensità. Il risultato? Aver “acceso un cerino in un pagliaio”.
4. “Dulcis in fundo”, nel pomeriggio di oggi è arrivata anche una lettera ufficiale di denuncia dell’Ordine dei Medici della Lombardia indirizzata proprio alla Regione. Di chi è sul fronte a sporcarsi le mani. Una disperata lettera che evidenzia i madornali errori della Regione nella gestione dell’emergenza, parlando, senza mezzi termini, di disastro sanitario. E che lo fa nella speranza che il possibile possa essere riparato.

Ecco. Tutto questo lo diciamo per un motivo.

Per correggere gli errori. E per mettere un freno alla propaganda che Fontana e la Lega stanno mettendo in piedi in questi giorni. Una propaganda vuota, aggressiva. E, come dimostrano i fatti e gli errori di chi ha governato la sanità lombarda, costruita davvero sul nulla.

Smettetela. Ci sono errori e gravi mancanze. Oggi non è il momento della propaganda.
È il momento della serietà, dell’unità, dell’umiltà del lavoro. L’Italia, con tutte le sue regioni, di questo ha bisogno.

L’Italia. E, sì, anche la Lombardia.

Vinicio Peluffo
Segretario PD Lombardia

Sul terrore a mezzo stampa: «Il virus è nell’aria», un titolo che farà molti danni

Pubblicato il 03.04.2020 su Giap - Il blog di Wu Ming

Su Repubblica online di oggi compare un articolo intitolato «Il virus circola anche nell’aria / L’oms si prepara a rivedere le linee guida» illustrato con foto di una mascherina. È anche nell’edizione cartacea, a pag. 5, col titolo ancora più tranchant: «Il virus è nell’aria / Gli Usa: usatele tutti / E l’Oms si prepara a rivedere le norme.»

Poiché su web l’articolo è a pagamento, il titolo è l’unica cosa che la maggior parte dei visitatori leggerà. E penserà che per infettarsi basti uscire di casa senza mascherina.

Noi invece siamo abituati a leggere gli articoli per intero, e se serve a verificarne le fonti.

Precisiamo che titoli simili sono apparsi anche su altre testate. Abbiamo scelto Repubblica perché è il più mainstream, il più visitato on line, ha una patina di «rispettabilità» e fin dall’inizio dell’emergenza coronavirus ha diffuso con zelo certe narrazioni – quelle che su Giap cerchiamo di smontare – in determinati settori dell’opinione pubblica.

Gli articoli citati come «pezze d’appoggio» dicono altro

Dall’articolo, piuttosto ingarbugliato, non si capisce molto, ma vengono citati in modo vago due articoli scientifici, uno apparso sul New England Journal of Medicine il 17 marzo di cui ci eravamo già occupati in una discussione qui su Giap, e l’altro apparso su Jama il 26 marzo.

Partiamo da quest’ultimo: non è uno studio fatto direttamente sul virus Sars-Cov2, ma una ricapitolazione di scoperte sulla trasmissione di agenti patogeni tramite goccioline e tramite aerosol. Spiega che uno starnuto non consiste solo di goccioline ma anche – traduciamo da profani – di «una nube gassosa turbolenta e multifase». Grazie alla compresenza di goccioline e aerosol, un agente patogeno trasmesso da uno starnuto può arrivare anche a 7-8 metri di distanza. La nube poi perde spinta e si disperde ma lascia «residui o nuclei di goccioline che possono restare in aria per ore, seguendo [attenzione a quel che sta per dire, corsivo nostro, NdR] i pattern di correnti imposte da sistemi di ventilazione o aria condizionata».

Stiamo dunque parlando principalmente di ambienti chiusi.

6 aprile 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale La responsabilità e le responsabilità

Il numero dei morti in Lombardia continua ad aumentare. Solo un mese fa pensare a 8000 vittime ci avrebbe fatto rabbrividire. Oggi ci scorrono davanti agli occhi le immagini delle bare in attesa di essere trasportate in altre regioni e la triste contabilità di chi non ce l’ha fatta cresce al ritmo di 400 persone al giorno. In questo clima la priorità dovrebbe essere l’impegno a fermare questa lista, la ricerca di ogni strumento e collaborazione per evitare nuove sofferenze ed onorare così, con un impegno silenzioso e tenace, la memoria di chi non c’è più. I lombardi hanno sempre interpretato al meglio questo ruolo. Lo dimostra la generosa dedizione dei tanti che sono impegnati nei servizi essenziali e che fanno molto più di quello che spetterebbe loro. Un impegno corale di cui bisogna essere grati e di cui bisogna anche essere degni.
Deve farlo anzitutto chi governa Regione Lombardia, che pare più impegnata a curare la comunicazione che a tenere assieme tutti coloro che stanno offrendo il loro contributo.
I sindaci dei comuni capoluogo da settimane chiedono di venire ascoltati e coinvolti nella gestione di una crisi che non può essere gestita solo negli ospedali e che trova parte della sua possibile soluzione proprio nella cura del territorio. Anche noi del gruppo regionale chiediamo solo di poter dare un contributo di informazioni e proposte per far sì che la crisi sia meglio gestita.
Le istituzioni dovrebbero mostrare in questi frangenti tutta la loro responsabilità ed unità. La prima forma di responsabilità è quella di rispondere a domande che non sono accuse, ma proposte di collaborazione.
A Palazzo Lombardia si è preferita un’altra strategia, forse per dimostrare di poter essere autosufficienti o per poter addossare ad altri le responsabilità.
La responsabilità si può condividere, le responsabilità si scaricano. Non è una differenza da poco.

5 aprile 2020

Coronavirus, a L'Aquila niente fiaccolata

Coronavirus, a L'Aquila niente fiaccolata nell'anniversario del terremoto del 6 aprile 2009. L'appello al Paese: "Accendete una luce alle finestre"

A 11 anni dal sisma che distrusse il capoluogo dell'Abruzzo e i paesi vicini, non ci sarà il corteo in memoria dei 309 morti in rispetto delle norme per arginare il contagio del coronavirus. I familiari delle vittime hanno chiesto a tutti gli italiani di partecipare con un gesto simbolico, anche in onore delle tante persone morte a causa dell'epidemia

La confusione sotto il plateau

da HuffPost News

La disinvoltura del capo della Protezione civile su un altro mese di serrata disvela l'assenza di una seria plancia di comando e il default della politica che si nasconde dietro ai tecnici, incapace di un discorso di verità al Paese. Anche l'opposizione sta colpevolmente mancando al suo ruolo
By Alessandro De Angelis

Tra gli effetti collaterali del virus c’è il totale ribaltamento di tanti luoghi comuni da sempre attribuiti al carattere degli italiani: l’impazienza, la refrattarietà alle regole, il ribellismo, e così via. La verità è che c’è più senso dello Stato in un popolo chiuso nel tunnel dell’angoscia collettiva, tra pandemia e carestia, che nello Stato stesso, inteso come classe dirigente chiamata a una grande assunzione di responsabilità. Mentre sul plateau dei contagi la situazione è stabile, a terra, nella plancia di comando, vige una colpevole confusione, talmente incomprensibile da rendere lecito il dubbio se di gioco delle parti si tratta, oppure, semplicemente, di una drammatica inadeguatezza a compiti e ruoli.
La disinvoltura di un capo della Protezione civile che annuncia, a Circo Massimo, un altro mese di “serrata”. Così, come voce dal sen fuggita, con leggerezza, col linguaggio del “può essere”, quasi fosse un dialogo da bar: mese più, mese meno, che vuoi che sia. E questo accade appena due giorni dopo che il presidente del Consiglio, nel suo zuccheroso format serale, l’aveva prolungata fino a Pasqua, mettendo nel conto una nuova proroga, ma senza dare l’impressione di averlo fatto. E ancora: appena due giorni dopo che il ministro della Salute aveva spiegato, nella sede consona, il Parlamento, la ratio e i criteri delle misure necessarie, senza allusioni. Diciamolo, forse l’unico è Speranza ad aver mantenuto in queste settimane una grammatica istituzionale e un “metodo” a cui è aliena l’insopportabile dipendenza dal circo mediatico, cresciuto in una scuola dove insegnano che chi governa ha il dovere di occuparsi del bene comune, parlando attraverso quello che fa.

Unione Europea e Coronavirus, un po' di chiarezza.


Videoconferenza su Zoom lunedì 6 aprile

L’appuntamento (virtuale) è per lunedì 6 aprile, alle ore 18, sulla piattaforma di videoconferenza Zoom. Si parlerà dell’Unione Europea al tempo del Coronavirus. L’incontro è organizzato dai Giovani Democratici di Monza e Brianza.

Tra capi di stato, fake news e interessi stranieri è un periodo decisamente oscuro e l'Europa sembra ancora più complicata del solito. A tal proposito arriva la prima iniziativa a distanza dei GD, che ci porterà a scoprire l'Unione Europea ai tempi del Coronavirus. Assieme a due ospiti d'eccezione: Brando Benifei, capodelegazione Europarlamentari PD, e Andrea Lamberti, già assistente europarlamentare.

Il link dell'evento sarà diffuso dalle 17,50 di lunedì, siete tutti invitati!

Redazione PD Monza