2 maggio 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA

Sabato 30 Aprile 2016
Povero federalismo
La notizia più preoccupante della settimana riguarda il calo delle aspettative di vita in Italia: 80,1 anni per gli uomini (contro 80,3 nel 2014) e 84,7 per le donne (contro 85 nel 2014). Strepitoso il Corriere dello Zar (alias Corriere della Sera) prontissimo nell'individuare il colpevole: il federalismo fallito della Sanità (titolone del 28 aprile). I 20 diversi sistemi sanitari non garantirebbero le medesime opportunità di cura per tutti. Ci sarebbe molto da discutere sulle cause di variazione dei tassi di mortalità: l'impoverimento generale non è certamente fattore estraneo. Quel che però più mi sorprende è come si sia passati, nel giro di pochi anni, dal considerare il federalismo quale panacea per risolvere ogni male a causa di ogni problema. Servirebbe maggior equilibrio. E comunque, io non credo affatto che se i nostri ospedali venissero governati direttamente da Roma funzionerebbero meglio.

29 aprile 2016

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

Newsletter 97 / Aprile 2016

Le prime rose rampicanti, intirizzite e sorprese da una temperatura improvvisamente invernale, sbocciano a fatica sulle facciate delle case rivolte a sud.
In Regione Lombardia gli specialisti dell'arrampicata, invece, sono costantemente in esercizio, 24 ore su 24, e sono in grado di compiere in scioltezza passaggi da sesto grado superiore o, addirittura, di arrampicarsi sugli specchi.
Un esempio significativo? Il nostro presidente!
Impegnato nel braccio di ferro con lo Stato per difendere l'autorità regionale anti corruzione che rischia di non passare al vaglio della Corte costituzionale, il presidente Maroni sta tentando, ancora una volta di rinviare il processo indetto a suo carico per presunto favoritismo nelle assunzioni di ex collaboratrici. Come un Berlusconi qualsiasi, lavora per la prescrizione. La richiesta, inoltrata dai suoi legali a pochi giorni dall'udienza del 5 maggio, motiva la sospensione del processo per tutto il periodo elettorale e fino al 23 giugno, perché, udite, udite, Maroni si è candidato al Consiglio comunale di Varese.
Scusatemi, ma qui io tifo per lui: forse è la strada giusta! Forse, come consigliere comunale, riuscirà a far meglio che da presidente della Regione.

22 aprile 2016

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO


Newsletter 96 / Aprile 2016
Se non ci fossero state le ragazze del volley Pomì Casalmaggiore a festeggiare il loro "triplete" (scudetto, supercoppa e champions league!), la seduta del Consiglio di martedì scorso si sarebbe trascinata sui binari dell'ordinaria consuetudine.
All'ordine del giorno provvedimenti di poco spessore, sugli spalti giornalisti e fotografi in attesa del rientro in aula, dopo gli arresti domiciliari, del reintegrato Mantovani (che non si è presentato), in casa Lega sostituzione del detenuto Fabio Rizzi con il primo dei non eletti.
Come possiamo notare, le porte girevoli in Regione funzionano a pieno ritmo ed il povero Maroni ha il suo bel daffare a tener dietro ai continui cambiamenti che implicano, inevitabilmente, modifiche sulla scacchiera degli incarichi.
Difficile per lui trovare la quadra soprattutto per il prestigioso ed insidioso posto di assessore alla Sanità. La mancanza ormai endemica di "materiale politico" e i soliti veti incrociati, rendono ardua una operazione che, tuttavia, non è più rinviabile.
Complice il fuggi fuggi della dirigenza e con la riforma in mezzo al guado, nuvoloni neri sembrano addensarsi su un settore che non risponde più da tempo ai parametri dell'eccellenza.

21 aprile 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA

Sabato 16 Aprile 2016
Nel blu dipinto di blu (Votare oh oh)
Il PD ha lasciato libertà di voto per il referendum di domani. Io ho deciso di andare al seggio e votare NO. Sono consapevole che sarà la posizione nettamente minoritaria: i contrari al fermo delle piattaforme in funzione preferiranno l'astensione per impedire il raggiungimento del quorum. È un comportamento legittimo, ancorché antisportivo: un po’ come quei calciatori che ricorrono al fallo tattico a centrocampo per interrompere l'azione avversaria. Talvolta si vince anche così (Atletico docet) ma si rischia di far disamorare il pubblico. Ovviamente suona molto strumentale la rivalutazione della democrazia referendaria da parte di quella destra che ha fatto viceversa fallire la consultazione sull'eterologa e che ora si riscopre ambientalista invitando a votare SÌ in funzione antigovernativa. Peccato: le Regioni promotrici avevano già giustamente vinto la loro partita con la modifica dello Sblocca Italia, insistere ora all'attacco fa rischiare l'autogol.