24 novembre 2010

L'Irlanda l'Europa e l'Italia. (n.d.m)

L’INVITO ALLA RESPONSABILITA’ DI NAPOLITANO E L’ATTACCO DELLA DESTRA AL PRESIDENTE IN VISTA DELLA CRISI.

La crisi dell’Irlanda e il ritardo con il quale è stata affrontata lasciano spazio alla diffidenza dei mercati, alimentata anche dalle dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel. Dopo aver annunciato nelle settimane passate che dal 2013 secondo la Germania il debito dei paesi con i conti fuori ordine non dovrebbe più essere tenuto al sicuro con il fondo europeo predisposto per fronteggiare le crisi, ieri Angela Merkel ha riconosciuto: “Siamo in una situazione seria per quel che riguarda lo stato dell’euro”. Per l’Irlanda e le sue banche l’Unione europea adesso ha predisposto un ombrello di salvataggio. Ma la speculazione ha già preso di mira il Portogallo.
Francesco Giavazzi, Il Corriere della Sera: “Fra qualche settimana, dopo un po` di fibrillazione, Europa e Fondo monetario salveranno anche il Portogallo. Sarà poi la volta della Spagna? Dopo gli interventi a favore di Grecia, Irlanda e Portogallo le risorse del nuovo Fondo europeo per la stabilità finanziaria saranno esaurite: sarà necessario rifinanziarlo ed è facile prevedere che quel negoziato richiederà una lunga trattativa. Tempi compatibili con la pressione che i mercati potrebbero esercitare su Madrid? A quel punto l`Italia potrebbe trovarsi nel mezzo di una difficile transizione”.
Nonostante le solite smentite del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, l’Italia, che ha un forte debito pubblico, deve stare in allerta.
Claudio Tito, La Repubblica: “Da alcuni giorni Napolitano sta richiamando l`attenzione sulle decisioni che il prossimo 15 dicembre potrebbe adottare il Consiglio europeo. L’ordine del giorno, infatti, prevede la revisione del patto di stabilità. E al suo interno un capitolo che tocca molto da vicino il nostro Paese: il risanamento del debito pubblico”.. ..” L`Italia ha in Europa il debito più alto, con il 118,2 per cento del Pil, dopo la Grecia (124,9%). E se venissero confermate le iniziali richieste della Commissione, si tratterebbe di una correzione dei conti superiore a 25 miliardi di euro. Una stangata che solo un esecutivo solido e non preelettorale si può permettere”… “In caso di crisi, il capo dello Stato si atterrà ovviamente alle prerogative che gli attribuisce la Costituzione, nella convinzione che bisogna affrontare al meglio la tempesta economica che, partendo dall`Irlanda, rischia di investire l`intera Unione europea. «Chi si assume la responsabilità di andare al voto in questo contesto?», è la domanda che stanno ripetendo al Quirinale”.
Proprio in vista di questa scadenza e delle prerogative del Quirinale, oltre che degli interventi del presidente della Repubblica su alcuni temi di fondo, come i tagli alla cultura, i quotidiani vicini al centrodestra
hanno cominciato a fare pressione: “Napolitano, il grillo parlante a spese nostre” scrive oggi nell’editoriale il direttore di Libero.

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