FLOP FEDERALISMO. I RIFIUTI DEL DISONORE. UNIVERSITA’ IN CRISI. CULTURA ALL’ANGOLO. 5 PER MILLE TAGLIATO. OCCUPAZIONE SBOOM. NEPOTISMO….
In una situazione economica internazionale è un rischio e una palla al piede un governo incapace di affrontare i problemi, come dimostrano tutti i nodi che stanno venendo al pettine in questi mesi.
“Federalismo subito a venti velocità diverse” chiede oggi su Il Corriere della Sera il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, ben sapendo che la riforma ipotizzata dal governo è ben lungi dall’avere qualche possibilità di essere davvero realizzata. E’ solo propaganda. Luca Ricolfi, La Stampa: “In poche parole: i famosi «numeri», che da anni vengono giustamente invocati per parlare seriamente di federalismo fiscale, non ci sono, e non ci saranno per un bel po`”.
Montagne di rifiuti campeggiano per le strade di Napoli. Gli ispettori dell’Unione europea certificano che nulla è cambiato negli ultimi due anni e mettono sotto accusa l’Italia. Nel governo si litiga su chi deve partecipare all’affare dei termovalorizzatori. E solo ieri è stato consegnato a Napolitano il decreto approvato dal Consiglio dei ministri una settimana fa.
Ieri molte facoltà sono state occupate dagli studenti universitari in segno di protesta contro la riforma Gelmini, i tagli alle risorse dell’Università, l’attenzione riservata a iniziative private (il cambiamento di status delle università online favorirà il Cepu) a scapito degli istituti pubblici. A Roma gli studenti sono saliti sui tetti delle facoltà. E insieme a loro c’erano i responsabili PD della scuola e dell’Università. Francesca Puglisi e Marco Meloni.
Dopo i crolli a Pompei, i tagli alla cultura (ieri il presidente Napolitano li ha criticati), il ministro Bondi è finito di nuovo sotto i riflettori per aver aiutato un parente della moglie ad avere una consulenza dal suo ministero.
E ancora. Il governo non si è costituito parte civile nei processi sulle bombe di mafia dei primi anni Novanta. Il governo non ha introdotto le norme anticorruzione varate dalla Ue nel 1999 (intervista di David Sassoli su Il Fatto Quotidiano). Entra in vigore oggi il “collegato” sul lavoro, considerato un ulteriore passo verso il dissolvimento dei diritti.
Insomma, un governo incapace di affrontare i problemi e protervio (ieri, mentre è ancora in discussione alla Camera una mozione di Fli sul pluralismo in Rai, Berlusconi ha fatto l’ennesima telefonata a Ballarò, chiudendo il telefono nel momento in cui i giornalisti cominciavano a fare domande).
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