11 settembre 2013

11 settembre 2001 - Nessuna torre colmerà quel vuoto. Anche dopo 12 anni il cuore ha un sussulto

Pubblichiamo di seguito un articolo preso dal sito del quotidiano La Repubblica.

11 settembre, l'attacco a New York
Sussulto al cuore mai dimenticato

I bambini nati nel 2001 troveranno perfettamente normale che la skyline dell'isola sia quella che vedono, a loro è riservata giustamente la benedizione del non sapere
di VITTORIO ZUCCONI

Quando imbocco la lunga rampa che dalla autostrada 95 precipita verso il Lincon Tunnel e Manhattan, anche dopo 12 anni il cuore ha un sussulto. Le future generazioni, i bambini nati nel 2001, troveranno perfettamente normale che la skyline dell'isola sia quella che vedono, a loro è riservata giustamente la benedizione del non sapere. Ma chi, per decenni, ha percorso quella strada infinite volte, chi ha visto ingigantirsi nel parabrezza quei due immensi fumaioli che segnalavano la navigazione del transatlantico immobile chiamato Manhattan l'assenza, il vuoto, non saranno mai più colmati da nessuna altra torre.



Può sembrara cinico dire che si sente la mancanza di due grattacieli e quel vuoto, non riempito neppure della nuova e retoricamente battezzata Freedom Tower ormasi quasi completata, fa più male del pensiero dei due mila e 900 disgraziati che furono carbonizzati, polverizzati o triturati l'11 settembre. Ma è alle cose, ai simboli, alle immagini che ci portiamo dentro che restiamo aggrappati negli anni, se non abbiamo perduto una persona cara nelle macerie. Per milioni di immigrati un secolo fa, New York furono Miss Liberty, la Statua della Libertà e il Ponte di Brooklyn. Per una generazione successiva fu l'Empire State Building, con la guglia arrogantemente puntata a fare il solletico al cielo eretta a sfidare l'angoscia degli anni '30 e della Grande Depressione. Per i figli e i viaggiatori del dopoguerra, erano state le Twin Towers, le torri gemelle, l'inno a New York.

Manhattan, dicono le statistiche dell'occupazione, del mercato immobiliare, della criminalità in declino, è risorta. New York non fu inghiottita dalla voragine del Word Trade Center, come non fu travolta neppure dall'abisso, quello sì autoinflitto, aperto dal collasso finanziario di cinque anni or sono. Ma non sarà mai più la stessa, come una Chiesa Cattolica senza San Pietro, una Parigi senza la Tour Eiffel, una Mosca senza la Piazza Rossa e la chiesa del Beato Basilio, per chi la conobbe da giovane. E confesso che, mentre scendo dalle colline fluviali dello Hudson e si spalanca la vista dell'isola a portata di mano, ancora, irrazionalmente, spero di vederli, anzi, li vedo, e per me sono ancora lì, per sempre. Quei due fumaioli che annunciavano l'arrivo del più grande bastimento del mondo carico di tutta l'umanità e delle sue speranza, Manhattan.

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