Primarie Pd, Civati: “Dobbiamo riuscire a parlare ai nostri figli”
Il candidato alla segreteria del Pd Pippo Civati, ospite del videoforum di Repubbllica.it, è subito partito dai disordini che si sono verificati a Roma tra le forze dell’ordine e i gli attivisti dei movimenti per la casa.
“Il governo dovrebbe aprire un confronto meno emotivo con i movimenti in lotta per la casa – ha aggiunto -. Purtroppo una delle prima priorità del governo è stata la questione dell'Imu, perché è stato Berlusconi a imporcelo. Forse quando si parla di politiche per la casa bisogna andare in direzione diversa. Serve un piano per l’edilizia popolare, non per costruire nuovi edifici ma per recuperare quelli che ci sono”.
E a proposito dell’altro tema di attualità, il voto palese sulla decadenza di Berlusconi, Civati ha espresso qualche perplessità: “Il voto palese dal punto di vista tecnico è una forzatura – ha detto -. Se qualcuno dall'altra parte strepita, qualche argomento ce l'ha. Per me dal punto di vista sostanziale Berlusconi è decaduto all'inizio di agosto. E' stato condannato per frode fiscale. Punto”.
Ad una domanda su una possibile collaborazione con gli altri candidati, in particolare con Gianni Cuperlo, l’aspirante segretario ha risposto: “Il motivo per cui siamo lontani non è solo che io non ho D'Alema come principale sponsor, che mi sembra comunque decisivo. Ma anche per una certa lettura acritica rispetto a quello che è successo, a proposito dei 101, ad esempio...”.
Ma dopo le primarie Civati non ha escluso un'intesa. “Andiamo fino in fondo, dopo collaboreremo”, ha rimarcato.
E sull’uscita dall’Aula in occasione del voto sulla fiducia al governo Letta, ha spiegato: “Io voterò pure la fiducia al governo, se il mio partito me lo chiede. Ma il problema politico è gigantesco, perché stiamo facendo cose molto lontane da quelle che abbiamo promesso agli elettoriNoi siamo figli di quella notte, la notte dei 101”.
E, sempre a proposito di 101: " Gli altri soprassiedono perché il tema è imbarazzante. Solo io ne parlo, nella mozione congressuale. Io non ne ho nessuno dei 101 e se vinco io nel gruppo dirigente non ce ne sarà neanche uno".
Ad un ascoltatore che ha chiesto delle politiche per l’immigrazione, l’opinione di Civati è che “la Bossi-Fini è sbagliata e troppo punitiva. Le norme vano semplificate e non dobbiamo solo respingere e bloccare. Dobbiamo essere più umani e insieme più organizzati”.
Infine, sulla legge elettorale: “Se non riusciamo nemmeno a fare la riforma elettorale che senso hanno le larghe intese. La realtà è che il Pdl non vuole la riforma, il Pd, invece, potrebbe trovare una mediazione e il congresso potrebbe essere utile anche per questo”.
“Io – ha fatto sapere – sono per l’uninominale, con persone che si possono scegliere e che rappresentano una città e una comunità”.
“La mia proposta è radicalmente diversa da quella degli altri e penso che al congresso andrò molto bene nonostante l’oscuramento mediatico – ha concluso -. Il Paese deve fare un salto di qualità e riuscire a parlare ai nostri figli”.
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