2 aprile 2015
29 marzo 2015
Lucrezia Ricchiuti - Newsletter - 24 marzo 2015

Commissione 6^ Finanze e Tesoro
Commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie
Care amiche e cari amici,
in quest'ultimo scorcio di marzo sarò impegnata in Parlamento su provvedimenti importanti come la riforma delle banche popolari - che condivido pienamente - e sull'inasprimento delle misure contro la corruzione, per cui mi batto da molto tempo.
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21 marzo 2015
16 marzo 2015
Il governo boccia la Lombardia sulle moschee
MOSCHEE, IL GOVERNO BOCCIA LA LOMBARDIA
Come precisa la nota emanata da Palazzo Chigi, la legge non rispettea l'articolo 19 che sancisce il diritto di professare liberamente la propria fede. Ma anche l'articolo 117 dal momento che la materia di rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose è di competenza esclusiva dello Stato. Ed infine anche l'articolo 118 ''che affida alla sola legge statale il potere di disciplinare forme di coordinamento fra Stato e Regioni nella materia della sicurezza pubblica'' che quindi contrasta l'articolo della legge lombarda che richiede nei nuovi luoghi di culto l'istallazione di telecamere collegate con la Questura.
Impugnata la legge regionale che limita la costruzione dei nuovi luoghi di culto. PD: "Più che prevedibile"
Lo avevamo detto e scritto più volte: la legge
regionale voluta dalla maggioranza per limitare l'edificazione di nuove
moschee è anticostituzionale. Non è stata una sorpresa quindi apprendere
che il Governo giovedì pomeriggio ha impugnato il provvedimento
smontando pezzo per pezzo gli articoli da noi fortemente contestati. Un
atto dovuto per rispetto della Costituzione italiana che con questa
norma verrebbe violata nei due principi fondamentali: quello
dell'uguaglianza dei cittadini (articolo 3) e delle confessioni
religiose (articolo 8). Ma non solo. Come precisa la nota emanata da Palazzo Chigi, la legge non rispettea l'articolo 19 che sancisce il diritto di professare liberamente la propria fede. Ma anche l'articolo 117 dal momento che la materia di rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose è di competenza esclusiva dello Stato. Ed infine anche l'articolo 118 ''che affida alla sola legge statale il potere di disciplinare forme di coordinamento fra Stato e Regioni nella materia della sicurezza pubblica'' che quindi contrasta l'articolo della legge lombarda che richiede nei nuovi luoghi di culto l'istallazione di telecamere collegate con la Questura.
12 marzo 2015
Le scelte per un ambiente pulito anche in Brianza
Per quale motivo noi cittadini dobbiamo
essere virtuosi nella gestione giornaliera dei nostri rifiuti se poi gli
inceneritori in Lombardia continuano a funzionare a pieno regime?
Perchè differenziare e riciclare se in ogni
caso continueremo a respirare aria con i fumi di Trezzo o Desio senza
alcuna ricaduta positiva sulla nostra salute?
Gli inceneritori NON DEVE SPEGERSI, nessuno sembra mettere in discussione questo assioma, infatti
- di rifiuti da bruciare (nostri o forestieri) ne è purtroppo pieno il mondo.
- bruciare rifiuti è un bell'affare.
- gli investimneti devono essere ammortizzati.
Nelle nostre case siamo attenti e meticolosi
nel separare per rispetto e per civiltà ma nelle nostre case entreranno
comunque i fumi degli inceneritori vicini (Trezzo). Anche se
riuscissimo a raggiungere l’obbiettivo dello “zero waste”.
Oltre il danno (la fatica del differenziare)
la beffa (stesso inquinamento). Io vorrei differenziare per non
bruciare e vivere in un ambiente più pulito! Non mi interessa che
qualcuno possa appuntarsi una medaglia!
Per il principio di conservazione della
massa: tante sono le tonnellate di rifiuti che entrano nell’inceneritore
tante sono le tonnellate che escono in forma di cenere e soprattutto di
fumi. Ma le nuove sostanze sono pericolose perché ottenute in
condizioni (temperatura) non “da ambiente umano” ma piuttosto vulcanico.
9 marzo 2015
Appunti per l'Europa
Mercoledì 11 marzo alle 21 ci incontriamo per l'evento "Appunti per L'Europa", organizzato da Monza e Brianza Possibile e SEL Vimercate, alla cooperativa AL BASELL in via S. Caterina a Oreno-Vimercate.
Durante la serata tracceremo, grazie agli interventi dei relatori, proposte e idee sull'Europa lasciando ampio spazio alla discussione dei partecipanti.
Paolo Sinigaglia (associazione Monza e Brianza Possibile)
STOP alla riorganizzazione delle poste in Lombardia!

Chiesta la convocazione di un tavolo e la revisione del piano
E' passata in consiglio regionale, con voto
unanime, la risoluzione che chiede di sospendere il piano di
riorganizzazione delle poste in Lombardia. Il Consiglio regionale dice
dunque no alla chiusura annunciata da Poste Italiane di tanti sportelli,
soprattutto in paesi con poche migliaia di abitanti. Il testo della
risoluzione, che era stato approvato congiuntamente dalla Commissione
Bilancio e Attività produttive, la settimana scorsa, chiede, in sintesi,
alla Giunta Maroni, di intervenire, nei confronti del Governo, al fine
di scongiurare la chiusura di 61 uffici e la razionalizzazione di altre
121 sedi regionali. Inoltre chiede, al fine di concertare meglio la
riorganizzazione assieme ai territori, di mettere tutti gli
interlocutori attorno ad un tavolo. "La Lombardia ha un territorio diversificato ed eterogeneo.
8 marzo 2015
Tutti abbiamo gli stessi diritti
L'insostenibile pesantezza della disuguaglianza
Eurostat: in Ue le donne guadagnano in media il 16% in meno degli uominini. In Italia il gap si attesta a 7,3%, piazzando il Paese al quarto posto tra i migliori e al 22esimo tra i peggiori per differenza di retribuzione uomo-donna tra i paesi dell'Unione europea
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"Le donne restano discriminate a livello salariale in tutta Europa, prendono meno e hanno posti peggiori e più precari. Infatti, per quel che riguarda il salario, come media nel 2013 nell'Unione europea il differenziale retributivo di genere si attestava al 16,4%, andando da un gruppo con una differenza inferiore al 5% come accade in Slovenia (-3,2% salario femminile rispetto a quello maschile) a più del 20% come accade in Estonia (-29,9%), Austria (-23%), Repubblica Ceca (-22,1%) e - sorpresa - Germania, dove la differenza tra il salario maschile e quello femminile vede quest'ultimo in media inferiore del 21,6%.
2 marzo 2015
1 marzo 2015
Gazzarra nel consiglio regionale lombardo
GAZZARRA IN CONSIGLIO IN SENO AL CENTRODESTRA
Il presidente dell'assemblea espelle il suo vice dopo un alterco
Doveva essere una seduta di Consiglio di
routine, con provvedimenti privi di elementi di tensione. Poi la
giornata di martedì scorso ha preso una piega inaspettata quando i
consiglieri della Lega, due assessori e il vicepresidente del Consiglio
Fabrizio Cecchetti compresi, sono entrati in aula facendo sfoggio delle
magliette preparate per la gita romana di sabato 28. "Renzi a casa", la
fantasiosa scritta, esposta a beneficio di fotografi e telecamere, e le
padane terga rivolte verso l'aula e la sua presidenza. Il tutto a seduta
in corso. Inevitabile il vibrante richiamo del presidente Raffaele
Cattaneo, di NCD. meno prevedibile che il suo vice scattasse fin sotto
lo scranno con il dito alzato. Una protesta scomposta, una manata sul
microfono e un "ma va a cagare" che molti giurano di aver sentito.
Presidente contro vicepresidente, e il primo, Cattaneo, che espelle il
secondo e lo esclude dal resto della seduta. Una gazzarra inedita, che
segue una sceneggiata furbetta quanto inutile. Ma se gli animi si
incendiano così facilmente è perché lo scontro in seno al centrodestra
in vista delle regionali, soprattutto quelle venete, si è spinto a
livelli critici, nonostante Maroni continui a rassicurare sulla tenuta
della coalizione.
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