19 aprile 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale L'assedio

L’assedio è stato per secoli una delle principali strategie di guerra. Tutti noi ci sentiamo un po’ sotto assedio ed è normale attendere con ansia il momento in cui questo assedio finirà, ma sarebbe anche normale attendersi che chi dovrebbe decretarne la fine ci fornisca indicazioni chiare e coerenti.
In Lombardia, purtroppo, questo non sta accadendo. Abbiamo un’amministrazione regionale che pare cambiare di giorno in giorno la sua strategia e oscilla tra un ottimismo volontaristico e un cupo pessimismo, invocando interventi altrui e appellandosi alla necessità che altri decidano il da farsi.
Ascoltando il Consiglio regionale dedicato alla fase due dell’emergenza Covid-19 abbiamo avuto l’impressione che Fontana e la sua giunta si sentano sotto assedio e vivano l’ansia di chi si accorge che le proprie risorse stanno per finire e che il nemico possa prevalere. Ma qui non c’è nessun nemico. Il nemico di Fontana e dei suoi sono loro stessi che si illudono di poter gestire da soli, contro tutto e tutti, una crisi da cui si può uscire solo tentando di capire che cosa non ha funzionato e riconoscendo che la Lombardia, da sola non può andare da nessuna parte. Per questo il PD e tutte le minoranze hanno chiesto una commissione d’inchiesta e una cabina di regia condivisa. Ma Palazzo Lombardia preferisce continuare a sentirsi sotto assedio e rischia così di lasciare sotto assedio tutti i lombardi.

16 aprile 2020

UN CAMBIO DI PASSO PER LA BRIANZA

La fase 2 della gestione emergenza covid-19

In queste settimane, come Sindaci e più in generale come comunità di amministratori locali, abbiamo cercato di far fronte ai numerosi problemi e fornire risposte ai cittadini con il massimo della responsabilità e dello spirito collaborativo, senza alimentare alcun tipo di polemica e di conflitto istituzionale, perché il momento richiede coesione e spirito di collaborazione. Con lo stesso spirito tuttavia, chiediamo un cambio di passo nella gestione dell’emergenza qui in Provincia di Monza e Brianza, perché riteniamo che in queste settimane siano emersi alcuni problemi da risolvere al più presto per fornire ai cittadini la miglior risposta possibile. Ecco alcuni punti che vorremmo che l’Assemblea dei Sindaci, regolarmente convocata, discutesse e recepisse, per ottenere quel cambio di passo che ci sembra sempre più necessario.
  • Queste settimane hanno mostrato i limiti dell’organizzazione sanitaria in Lombardia e in particolare qui su Monza e Brianza: la sanità di territorio è infatti in grandissima difficoltà e si sta reggendo grazie alla dedizione e all’impegno di tantissimi operatori che con i loro sforzi e la loro abnegazione stanno facendo il massimo. Ci sarà tempo per riflettere sugli errori che sono stati fatti nella nostra Regione e sui limiti dell’attuale organizzazione sanitaria, ma ora occorre un cambio di passo per: 1) ampliare il più possibile la disponibilità di posti in strutture di accoglienza di secondo livello, superando l’attuale ricerca su base volontaristica di mezzi e attrezzature; 2) intervenire drasticamente all’interno delle RSA, per fare i tamponi e limitare concretamente le possibilità di contagio; 3) ampliare le forme di assistenza per quanti devono rimanere a casa in quarantena e in cura.

15 aprile 2020

15 aprile 2011 - 15 aprile 2020



9 anni fa Vittorio Arrigoni, volontario ed attivista per i diritti umani, è stato ucciso a Gaza-Palestina.
A 9 anni dal suo omicidio ricordiamo insieme Vittorio nelle nostre case:
con una candela accesa, un disegno, una foto, musica, un bicchiere di vino o birra (come piaceva a lui) con un momento di silenzio o come volete voi, ogni gesto di vicinanza sarà da noi apprezzato.

Grazie a tutti voi che in questi 9 anni non ci avete mai lasciate sole.
Alessandra Arrigoni ed Egidia Beretta

Se voleste, potete pubblicare su FB, nell'evento: "Ricordando VIK "
https://www.facebook.com/events/646258432613993/

http://www.fondazionevikutopia.org



10 aprile 2020

Lotta al CoViD-19: un documento del PD lombardo

Dal 21 febbraio scorso la Lombardia continua ad essere al centro di una pandemia che sta avanzando costantemente: in poco più di quaranta giorni, infatti, il numero dei cittadini positivi al CoViD-19 ha superato le 50mila unità e il dato dei decessi – ben 8.905 alla data del 5 aprile – tocca drammaticamente il 17,6% dei contagiati.
Purtroppo, rimane ancora troppo basso il numero massimo di tamponi che Regione Lombardia è in grado di processare (non si scosta infatti dai 5mila al giorno) e quotidianamente assistiamo a un triste bollettino che riporta un numero costantemente crescente di decessi tra gli ospiti delle case di riposo oltre che di cittadini lasciati soli nelle proprie abitazioni. Un numero impressionante di contagiati si riscontra tra gli operatori sanitari negli ospedali, nelle residenze per anziani e tra i medici di famiglia, tutte persone che hanno contratto il virus in percentuali altissime e che si sono ammalate proprio nell’adempiere al loro lavoro, a volte con conseguenze estreme, troppo spesso in assenza di adeguati dispositivi di protezione.
Siamo dentro una nuova fase dell’epidemia. L’intervento nel solo ambito ospedaliero, importante, ma riparativo, è oramai insufficiente e va integrato rapidamente con il monitoraggio e la prevenzione sul territorio. La Lombardia si è trovata gravemente impreparata proprio su questo versante, e non c’è più tempo da perdere: lo dimostrano le nuove restrizioni ai comportamenti individuali che si succedono giorno dopo giorno, e pongono interrogativi sul quando e come ci si dovrà attrezzare per un graduale ritorno alle attività lavorative, di studio, e sanitarie oggi interrotte dall’emergenza.
Il tema oggi è come attraversare l’epidemia in sicurezza: non c’è un prima e un dopo, ma un durante che rischia di essere senza fine e di provocare nuovi morti, povertà, crollo dell’economia. Per questo dobbiamo agire subito con azioni concrete sul versante della salute individuale e collettiva in Lombardia.
E’ urgente che il Presidente Fontana risponda alle domande poste da molti, dai Sindaci e dal Gruppo PD in Regione, che il PD Lombardia fa proprie.

9 aprile 2020

Ripensare il ruolo della Sanità

... e lavorare insieme per affrontare le sfide economiche

Carissima, Carissimo,

superata la fase organizzativa per l’utilizzo dei fondi destinati ai meno indigenti, è necessario rivolgere le risorse e dedicare il tempo necessario, per aprire una nuova fase e segnare in modo determinante un cambio di passo, attivandosi per il territorio di Monza e Brianza.

A questo proposito, ritengo fondamentale che si traguardino obiettivi di medio termine sia per l’organizzazione territoriale della Sanità, che per i provvedimenti destinati a economia e lavoro. In particolare, penso si debba fare, con la massima urgenza, il punto per conoscere tempi, modi e risorse per attivare strutture di secondo livello: sia quelle per persone in quarantena o post acuzie che altre da dedicare all’accoglienza di anziani o famiglie in difficoltà.

8 aprile 2020

Situazione Coronavirus


Amministrare ai tempi del corona virus: aggiornamento

dal Diario di Gigi Ponti
Carissima,
Carissimo,

confinati a casa, le stanze che frequentavamo poche ore al giorno sono diventate il nostro quartier generale e "la rete'" ha sostituito tutte le altre forme di relazione esterne.
Un aggiornamento forzato dell’utilizzo del digitale sarà un effetto che lascerà il segno per il prossimo futuro.
Meno spostamenti più incontri virtuali.

Sono cambiate anche le abitudini quotidiane, l’attenzione che riservavamo al meteo o all’indice dello spread è stata sostituita da quella per la conferenza stampa della Protezione Civile. La situazione rimane complicata e, nonostante, le mura di casa possano sembrare un limite ai contatti, in realtà continuo a lavorare, cercando di dare il mio contributo fatto di pareri e informazioni, perché tutto questo possa diventare anche un momento di riflessione.

COVID-19 e pipistrelli, ISPRA chiarisce

tratto dal Sito Web Snpambiente (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente)

Nessun coronavirus potenzialmente dannoso per l’uomo è stato isolato in Italia o in Europa e la prossimità di pipistrelli all’uomo, come ad esempio quella che si realizza in presenza di colonie di questi mammiferi in aree abitate, non pone rischi di trasmissione di SARS-CoV-2. I pipistrelli italiani svolgono un importantissimo servizio ecosistemico sopprimendo insetti effettivamente o potenzialmente nocivi alla salute umana, ai coltivi e ai boschi. Pertanto, la presenza di pipistrelli anche in prossimità di aree abitate costituisce un elemento positivo e non deve causare preoccupazione.

L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha precisato in una nota quali sono le relazioni tra la presenza di chirotteri e il rischio di trasmissione Covid-19. I pipistrelli sono stati indicati come origine del virus SARS-CoV-2, causa della pandemia Covid-19 che sta colpendo tutto il mondo, causando moltissime vittime. Il virus non è stato isolato nei pipistrelli, tuttavia studi recenti hanno evidenziato una forte similitudine (96%) tra il genoma del SARS-CoV-2 e quello di coronavirus SARS-like presenti in pipistrelli rinolofidi cinesi. Va evidenziato che i coronavirus costituiscono un gruppo assai diverso presente in uccelli e mammiferi.

Pipistrello, pangolino, uomo: lo spillover zoonotico

Il nome coronavirus deriva dalla presenza di strutture superficiali acuminate (peplomeri) dotate di glicoproteine spike che si legano ai recettori cellulari dell’ospite che viene infettato con un meccanismo tipo chiave-serratura, che richiede cioè specificità strutturale. Le glicoproteine di superficie dei coronavirus SARS-like presenti nei pipistrelli non hanno la capacità di legarsi efficacemente ai recettori posti sulla superficie delle cellule umane, fatto che rende, sulla scorta delle migliori conoscenze, queste forme virali innocue per l’uomo.  Sulla base di queste considerazioni, si ritiene che il passaggio diretto dal pipistrello all’uomo non possa provocare alcuna patologia in quest’ultimo. Lo spillover zoonotico, quindi il salto dall’animale all’uomo, ha perciò implicato una modifica di tali strutture che sono così divenute compatibili con le cellule umane. Tale modifica è plausibilmente avvenuta all’interno di un ospite intermedio appartenente ad un’altra specie, con ogni probabilità attraverso il pangolino. Forme virali presenti in pangolini importati illegalmente in Cina sono risultate vicine al nuovo coronavirus e il pangolino è ampiamente utilizzato a scopo alimentare e nella farmacopea tradizionale di quel Paese, fatto che spiega le modalità di passaggio dall’animale all’uomo. I coronavirus isolati nei pangolini sequestrati appartengono a due varianti i cui genomi sono molto simili (85.5%-92.4%) a quello di SARS-CoV-2, con una similitudine particolarmente elevata per quanto riguarda le strutture spike di ancoraggio alla cellula infettata.

7 aprile 2020

Quando è troppo è troppo.

Dato che Fontana, da settimane, va pavoneggiandosi sulla sua gestione dell’emergenza e si permette pure di aggredire gli altri, è forse bene che si facciano alcune rapide osservazioni sulla gestione del modello sanitario lombardo e di chi l'ha governato in questi tragici giorni.

Allora, nel giro di quattro giorni (quattro!), è saltato fuori che:
1. Per l’ospedale della Fiera di Milano inaugurato in pompa magna (per giunta con un assembramento) non solo mancano ad oggi i posti letto promessi, ma anche medici. Che Fontana non è riuscito ad ottenere neanche proponendo uno “scambio” (posti per medici) a Cirio in Piemonte.
2. Ieri la Regione Lombardia ha annunciato trionfante l’arrivo, in un solo giorno, di 300mila mascherine gratis in tutte le farmacie. Per poi venire immediatamente smentita dalla stessa Federfarma.
3. La Regione, l’8 marzo, ha firmato una delibera dove chiedeva alle aziende sanitarie locali di individuare case di riposo dove assistere pazienti covid 19 a bassa intensità. Il risultato? Aver “acceso un cerino in un pagliaio”.
4. “Dulcis in fundo”, nel pomeriggio di oggi è arrivata anche una lettera ufficiale di denuncia dell’Ordine dei Medici della Lombardia indirizzata proprio alla Regione. Di chi è sul fronte a sporcarsi le mani. Una disperata lettera che evidenzia i madornali errori della Regione nella gestione dell’emergenza, parlando, senza mezzi termini, di disastro sanitario. E che lo fa nella speranza che il possibile possa essere riparato.

Ecco. Tutto questo lo diciamo per un motivo.

Per correggere gli errori. E per mettere un freno alla propaganda che Fontana e la Lega stanno mettendo in piedi in questi giorni. Una propaganda vuota, aggressiva. E, come dimostrano i fatti e gli errori di chi ha governato la sanità lombarda, costruita davvero sul nulla.

Smettetela. Ci sono errori e gravi mancanze. Oggi non è il momento della propaganda.
È il momento della serietà, dell’unità, dell’umiltà del lavoro. L’Italia, con tutte le sue regioni, di questo ha bisogno.

L’Italia. E, sì, anche la Lombardia.

Vinicio Peluffo
Segretario PD Lombardia