9 giugno 2020

Modello Riace, Salvini di nuovo sconfitto: il Consiglio di Stato dà ragione a Mimmo Lucano

Il Consiglio di Stato dà torto a Matteo Salvini e al ministero dell’Interno e smonta il provvedimento con cui il Viminale aveva escluso Riace dalla rete dello Sprar. La decisione di Palazzo Spada dà quindi ragione all’ex sindaco Mimmo Lucano e definisce “encomiabile” il cosiddetto ‘modello Riace’ sull’accoglienza dei migranti.

Il Consiglio di Stato difende il modello Riace per l’accoglienza dei migranti creato dall’ex sindaco Mimmo Lucano. E boccia il piano del ministero dell’Interno del 2018, allora guidato da Matteo Salvini, con cui il modello di accoglienza veniva smontato. Nasce tutto da un’ordinanza del 2018 del Viminale: il ministero di Salvini decideva di chiudere le strutture e interrompere i progetti di accoglienza per più di 60 persone ospitate a Riace. Una sentenza del Tar aveva già dato torto al leader della Lega e al Viminale. Ora arriva la conferma anche dal Consiglio di Stato, che dà ragione all’ex primo cittadino del piccolo centro calabrese.

Il Consiglio di Stato ha quindi annullato il provvedimento del ministero dell’Interno che aveva escluso Riace dallo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Per i giudici di Palazzo Spada, inoltre, il modello costruito da Lucano è “encomiabile”: “Che il modello Riace fosse assolutamente encomiabile negli intenti e anche negli esiti del processo di integrazione è circostanza che traspare anche dai più critici tra i monitoraggi compiuti”, si legge. Inoltre il Consiglio di Stato ribadisce che il modello funzionava – tanto che dalla prefettura di Reggio Calabria era arrivata una “relazione positiva” – e che il ministero non poteva chiuderlo senza neanche prima inviare una diffida.

7 giugno 2020

Commissione Covid: le dimissioni di Patrizia Baffi

Le dimissioni di Patrizia Baffi rimettono in gioco la commissione, ora tocca alla maggioranza

CORONAVIRUS: PIZZUL (PD), “APPREZZIAMO DECISIONE BAFFI, AUSPICHIAMO CHE MAGGIORANZA METTA CONDIZIONI PER FAR PARTIRE LA COMMISSIONE D’INCHIESTA”
“Apprezziamo la decisione della consigliera Baffi di dimettersi dal ruolo di presidente della commissione d’inchiesta. Le avevamo chiesto questo atto di responsabilità e la ringraziamo per averlo compiuto. Concordiamo con lei che ciò possa contribuire a ristabilire un clima favorevole allo svolgimento di un importante lavoro che dobbiamo fare nell’interesse dei cittadini lombardi. Auspichiamo che la maggioranza, a partire dalla Lega, intenda porre le condizioni per rimettere la commissione in grado di partire su nuove basi. Se così sarà, noi non ci tireremo indietro e ripresenteremo i nostri componenti al presidente del Consiglio regionale, perché li reintegri.”
Lo dichiara il capogruppo del PD in Regione Fabio Pizzul dopo l’annuncio delle dimissioni di Patrizia Baffi da presidente della commissione speciale d’inchiesta sull’emergenza Covid in Regione Lombardia.
Milano, 5 giugno 2020

2 giugno 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Pieni poteri

Il rispetto delle prerogative delle minoranze è uno dei capisaldi della democrazia. Affermazione banale, penserete, nell'Italia del XXI secolo, ma vi sbagliate. Quanto accaduto in seno alla Commissione d’inchiesta sull'emergenza Covid-19 in Lombardia è molto preoccupante. La Lega, ponendo il veto a un candidato PD per la presidenza, ha negato alle minoranze il diritto di avere una guida di garanzia per la commissione.
Chi rappresenta, a questo punto, la neo eletta presidente Baffi? Gli elettori PD che l’hanno portata al Pirellone? Italia Viva, i cui vertici le hanno chiesto le dimissioni? O, con più probabilità, la maggioranza lombarda, o meglio, la Lega che l’ha scelta come presidente? Lasciamo alla consigliera di Codogno la risposta che, per quanto ci riguarda, non può che passare dalle sue dimissioni dalla presidenza.
Abbiamo dato credito alla Lega che sosteneva di voler fare chiarezza su quanto accaduto in Lombardia. Ci sbagliavamo: l’unica cosa certa dopo la manovra sulla commissione d’inchiesta è che si vuole evitare di far luce sulla gestione dell’emergenza Covid-19. Per noi la commissione è già finita, perché non parteciperanno ai suoi lavori la maggior parte dei consiglieri che l’hanno richiesta e ottenuta.
E’ come se la Lega invocasse pieni poteri per poter essere sicura di raccontare la sua versione della triste storia di questi mesi. Ma i pieni poteri, a quanto si è visto, non garantiscono altro che fragorose cadute.

2 giugno L'Italia s'è desta

2giugno

1 giugno 2020

Da plastic free a free plastic

Una riflessione di Francesco Bertolini (SDA Bocconi) - Ecoscienza

Sono passati solo pochi mesi, ma abbiamo invertito le parole; rischiamo di sacrificare decenni di impegno ambientale in poche settimane. Plastic free era il mantra pre-coronavirus; ora la plastica è tornata prepotente, colonizzando bar, ristoranti , supermercati e negozi come mai nella storia.

Un cambio di paradigma allarmante, in una retorica buonista e di sostenibilità ambientale che poi finanzia i monopattini elettrici come se fossero l’evoluzione naturale della mobilità urbana e non una simpatica modalità di una piccola nicchia di giovani in forma e che probabilmente non si muoverebbero comunque in automobile; il panico che è stato diffuso nel paese ha distrutto decenni di retorica, di incentivi e di investimenti miliardari nel trasporto pubblico, abbandonato per paura di un contagio ormai remoto, ma che influenzerà i comportamenti dei cittadini per anni.

In questo contesto impazzito la priorità è una sola; combattere il virus, senza pensare alle conseguenze, senza capire che igienizzare tutto e rendere il mondo un ambiente asettico è follia e la migliore premessa per una caduta della salubrità pubblica e per il ritorno di malattie probabilmente peggiori del coronavirus stesso.

27 maggio 2020

Riflessioni sulla scuola al tempo del Coronavirus

Scritto da Patrizia Marchesi  PD Monza
       
Alcune considerazioni sulla scuola al tempo del Coronavirus (riflessioni personali che nascono dal tavolo di lavoro tematico promosso dalla Federazione Provinciale del Pd Monza e Brianza riunitosi il 12 maggio u.s.)

Questi mesi di sospensione dell’attività scolastica normalmente intesa hanno inciso pesantemente sulla vita di tutti noi, ragazzi, insegnanti, famiglie. Il 22 febbraio siamo tornati a casa pregustando un fine settimana che precedeva i due giorni di festa di Carnevale, e non siamo più rientrati.

La scuola ha reagito alla situazione con una vivacità e capacità di adattamento inaspettate; un’istituzione da sempre ancorata ai rigidi schemi della tradizione, nel giro di pochi giorni ha introdotto modalità di funzionamento completamente nuove, basate sull’impiego degli strumenti informatici. Dove ciò è stato possibile, è accaduto grazie ad anni in cui gli istituti (non tutti, certo) si sono dotati di reti, LIM, registri elettronici, e i docenti si sono progressivamente adeguati all’uso di strumenti e modalità diverse. Ammirevole è stato l’impegno dei dirigenti e del personale, che ha ribaltato in poco tempo il proprio modo si lavorare. Piattaforme, accreditamenti, password; colleghi più attrezzati sotto l’aspetto informatico si sono messi a disposizione di altri in difficoltà. Impegno tanto più ammirevole in quanto ha richiesto una quantità di lavoro enormemente superiore al normale, anche da parte di insegnanti precari e supplenti che hanno fatto tutto ciò senza una vera prospettiva di stabilizzazione.

Lombardia: Patrizia Baffi, che presiede la commissione d’inchiesta Covid, lavora per una Rsa (campo su cui dovrà ‘indagare’)

Andrea Sparaciari - Business Insider Italia

Una donna sola al comando, ma in evidente conflitto di interesse (politico). È Patrizia Baffi, la consigliera regionale di Italia Viva eletta ieri  – grazie ai voti di Lega e Forza Italia (più il suo) – alla presidenza della commissione chiamata a far luce sulle tante e macroscopiche falle della gestione dell’emergenza sanitaria da parte del duo Attilio Fontana – Giulio Gallera.

Tra le tante magagne sulle quali si dovrà indagare, c’è sicuramente la famosa delibera regionale dell’8 marzo 2020 che mise i malati Covid nelle Rsa, causando una vera e propria strage di anziani. Un punto nodale della gestione della crisi pandemica di Fontana, che la Commissione dovrà vivisezionare. Il problema è che la neo-presidentessa Baffi risulta essere dipendente – in aspettativa – proprio di una Rsa, la Fondazione Opere Pie Riunite di Codogno Onlus.

Il suo curriculum recita infatti: “Fino al 2001 mi sono occupata di materia societaria e riclassificazione bilanci  presso uno Studio Professionale di Dottori Commercialisti, in seguito e fino al 2018 ho lavorato presso una Residenza Sanitaria Assistenziale operando in materia amministrativa gestionale”.

25 maggio 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale È l’ora della responsabilità

Anche nella seconda fase i cittadini lombardi, con poche eccezioni, stanno dimostrando grande senso di responsabilità. Crediamo che sia lecito chiedere altrettanto a chi guida la Lombardia.
Basta, allora, con le più o meno velate accuse al governo e basta con il tentativo di bloccare l’inizio dei lavori della Commissione d’inchiesta regionale su Covid-19.
A questo proposito, la candidatura delle minoranze, cui spetta da Statuto la presidenza, rimane quella di Jacopo Scandella e il fatto che la Lega dica no a prescindere a un rappresentante del PD rappresenta una grave frattura istituzionale. La maggioranza non può scegliere il rappresentante della minoranza che più le aggrada e men che meno può mettere a rischio il rispetto delle regole istituzionali. La polemica politica è il sale della democrazia che si fonda, però, su un rigoroso rispetto delle regole.
Sostenere che, in virtù della sottoscrizione della mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore al welfare, tutti i consiglieri del PD siano indegni di presiedere la Commissione d’inchiesta è affermazione grave.
Perché ha dato così fastidio alla Lega esprimere un voto di sostegno politico a quanto fatto dalla Giunta nella fase 1 dell’emergenza? Aveva forse altri progetti riguardo l’assessorato al welfare che la nostra azione ha vanificato? E’ vero che, ormai, la politica è più tattica che altro, ma un segnale di chiarezza, ogni tanto, non farebbe male. Ci aspettiamo che questo avvenga anche per la Commissione d’inchiesta con l’elezione di Jacopo Scandella. A meno che, l’obiettivo vero della Lega non sia solo quello di ritardarne il più possibile l’avvio.

Una mozione per Bergamo e Brescia Unica capitale italiana della cultura 2023

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18 maggio 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale La resa della Lombardia

Mentre ci avviamo al fatidico 18 maggio, cresce la sensazione di una Lombardia ancora in mezzo al guado.
La Giunta si aggrappa a un dato di diffusione del contagio che sarebbe tra i migliori, se non il migliore d’Italia, ma il numero dei morti per Covid-19 continua ad allungare la sua triste ombra. La regione che doveva fare da sola, ha cambiato radicalmente registro e si limita a dire che attende indicazioni da altri, forse nella speranza di scaricare su di loro responsabilità che si rende conto di non essere riuscita a gestire.
Due vicende sono lì a testimoniare la resa della Lombardia di fronte all’evidenza di un’epidemia che non ha saputo controllare.
La prima è quella dell’ospedale costruito nei padiglioni di Fiera Milano. Doveva essere il modo per dimostrare che la Lombardia sapeva arrivare prima e meglio alla soluzione finale nei confronti di Covid-19, si sta trasformando nel simbolo di uno sforzo mal indirizzato e per nulla integrato in un progetto condiviso.
La seconda è quella dei test sierologici. Anche in questo caso, la Lombardia ha deciso di scommettere su una soluzione autonoma e solitaria e si ritrova ora a rincorrere altre regioni che hanno avuto l’umiltà di seguire protocolli consolidati e la pazienza di controllare l’epidemia senza voler trovare un’inesistente soluzione finale contro di essa.
Se, come speriamo, stiamo progressivamente uscendo dall’emergenza, questo si deve allo sforzo dei cittadini e delle imprese lombarde, che cominciano a guardare con sospetto e impazienza a una regione che invocava maggiore autonomia, ma non ha saputo gestire quella che aveva.

Decreto Rilancio Per un'Italia giusta, semplice, competitiva

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17 maggio 2020

Ecco Immagina


Un sito per ridefinire "il tempo che stiamo vivendo"
Scritto da Redazione PD Monza

Arriva Immagina, (clicca qui per andare al sito)
una nuova piattaforma di notizie e opinioni che gravitano attorno al mondo progressista e democratico. Per dirla con le parole degli stessi fondatori "Uno spazio dove elaborare e condividere idee e progetti per una società nuova".
"La piattaforma web e social che si propone di coinvolgere esperti, pensatori, addetti ai lavori, professionisti, cittadini nel processo di ridefinizione di un sistema di valori in linea con il tempo che stiamo vivendo".
Buona lettura.