14 ottobre 2011

Il Gruppo PD scrive al Segretario Comunale Dott.ssa Tavella.






Att.ne Segretario Comunale - dott.sa Tavella

p.c. Capogruppo PT - Luca Sanità

p.c. Capogruppo Lista Civica SI - Luca Zoia

Oggetto: Consiglio Comunale del 30 settembre 2011

A seguito di quanto successo, anche dopo la pubblicazione sul sito del Comune di un commento, alquanto discutibile del Sindaco, a quanto successo nel Consiglio in oggetto, vogliamo sottoporle alcune considerazoni, per fare chiarezza in modo esaustivo.

E’ stato affermato che il voto contrario sul p.to 4 dell’Odg (Variazione di bilancio…) avrebbe impedito la votazione del p.to 5 e quindi l’impossibilità di votare entro il 30 settembre l’equilibrio di bilancio, con conseguente “crisi istituzionale” e arrivo del Commissario.

Le chiediamo gentilmente di fornirci i riferimenti di legge per i quali il nostro voto avrebbe provocato la crisi, conseguente commissariamento e fine della legislatura.

Inoltre, perché non è stata contemplata la possibilità di un rinvio del CC ?

Se il peso dei punti 4, 5 e 6 dell’Odg era così alto, non capiamo perchè sia stato convocato il Consiglio all’ultimo giorno utile, impedendo di fatto ai Consiglieri di proporre una qualsiasi variazione alle proposte della Giunta. E’ proceduralmente corretto ?

Da quanto scritto dal Sindaco sul sito del Comune, deduciamo che la "crisi" del CC non sarebbe comunque stata imputabile alla posizione dei Gruppi PD e PT perchè di fronte alla necessità di ridiscutere i punti di variazione e di equilibrio (nel caso di voto contrario del Consiglio Comunale), Sindaco e Giunta si sarebbero dimessi.
Non le sembra che questo modo di procedere limiti di fatto il ruolo del Consiglio Comunale ?

In attesa di un suo riscontro, gradisca i nostri cordiali saluti

per il Gruppo PD

Luigi Fassina

Sulbiate 10 ottobre 2011


Post correlato: Il PD scrive al Capogruppo del SI sig. Luca Zoia.




Fine settimana di mobilitazione straordinaria. "Mille Piazze" contro il Governo Berlusconi.


Con l’intervento del segretario nazionale del PD, Pier Luigi Bersani, venerdì sera al palazzo dei congressi di Firenze, prenderà il via la fase di mobilitazione straordinaria organizzata dal Partito democratico per questo fine settimana, in vista della grande manifestazione nazionale indetta per sabato 5 novembre in piazza San Giovanni, a Roma.





Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 ottobre in tutte le città italiane il PD organizzerà banchetti, gazebo e iniziative pubbliche contro il governo Berlusconi e per presentare al Paese le proposte alternative messe a punto dal partito per avviare la ricostruzione democratica, sociale ed economica necessaria a dare all’Italia un futuro migliore.

Il Circolo Pd di Sulbiate si sta organizzando per essere presente sabato pomeriggio in Piazza Beretta e Domenica mattina in piazza Giovanni XXIII.

L’iniziativa di mobilitazione delle “mille piazze” del PD, che coinvolgerà parlamentari e dirigenti del partito in tutta l’Italia, servirà anche a preparare la grande manifestazione che il partito ha indetto per sabato 5 novembre a Roma per sostenere il progetto di governo alternativo sulla base del quale il PD avvierà il confronto con le altre forze sociali e politiche.

Venerdì sera a Firenze Bersani interverrà alle ore 21,00 presso il Palazzo dei Congressi, in piazza Adua,1, alla manifestazione regionale indetta con lo slogan “Un grande paese merita un futuro migliore”. All’iniziativa parteciperanno il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, il segretario del Pd Metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci e il responsabile regionale Organizzazione, Enrico Casini.

E’ prevista la diretta su YouDem.Tv sul canale 808 della piattaforma Sky e in streaming sul sito www.youdem.tv.

L'Italia scrive BASTA! Video di Masullo e Ghelli.

Verso la manifestazione del 5 novembre.

Questa sera a Sulbiate Caffè letterario.

Per ingrandire cliccare sulla locandina.

La nota del mattino del 14 ottobre 2011.


1. BERLUSCONI NON FINGE PIU’: PUNTA A RESISTERE FINO AL MOMENTO IN CUI POTRA’ ANDARE AL VOTO ALLA GUIDA DEL GOVERNO, CIOE’ FINO A NATALE. BOSSI E’ CON LUI. OGGI UNA STANCA CONTA.
Il presidente del Consiglio non finge più. La qualità del testo letto ieri alla Camera e sul quale
chiedere la fiducia lo dimostra: “Privo di novità, ripetitivo, generico” ha scritto Stefano Folli su
Il Sole 24 Ore in un articolo intitolato “Un discorso modesto per una fiducia svogliata”.
Strategia e tattica del capo del governo sono ormai chiare: Berlusconi punta ad arrivare fino a
Natale per avere il tempo di mettere al sicuro la prescrizione breve (che gli permette di evitare
la condanna nel processo Mills attesa per novembre) e di andare al voto nella primavera del
2012 mantenendo la guida del governo. Anche l’obiettivo di fondo non ha nulla a che vedere
con le prospettive dell’Italia: potendo nominare in base alla vecchia legge porcellum i
parlamentari, Berlusconi potrebbe contare su falangi di fedeli anche se venisse sconfitto alle
elezioni. In questo modo potrebbe difendere gli affari di famiglia e la sua persona e continuare
a combattere (di lasciare il posto ad altri, anche del centrodestra, non se ne parla neppure).
Naturalmente questi sono gli obiettivi di Berlusconi (e di Bossi, che gli stessi problemi di
autodifesa in seno alla Lega). Ma non è detto che il capo del centrodestra riesca a raggiungerli.
Oggi uno stanco voto di fiducia. E una cosa è certa: tutto questo tirare a campare non giova al
paese. In mezzo a una delle crisi peggiori dal 1929, gli italiani rischiano di pagare per gli
interessi e i desideri personali di Berlusconi e di Bossi un prezzo altissimo in termini di tenore
di vita, assistenza, servizi e, soprattutto, prospettive per il futuro dei giovani.
2. DALLE OPPOSIZIONI UN SEGNALE CHIARO: L’ALTERNATIVA ESISTE. BERSANI: 10-12 RIFORME SU CUI TROVARE CONSENSO E MECCANISMI DI COMPATTEZZA NEL CENTROSINISTRA E PROPOSTA A FORZE SOCIALI E MODERATI. MA NON E’ DETTO CHE VENDOLA E CASINI STIANO INSIEME NELLO STESSO MUCCHIO.
Ieri le opposizioni hanno dimostrato con i fatti che un’alternativa possibile esiste. Certo adesso
bisogna lavorare su contenuti e convergenze. Ma non è vero che senza il governo Berlusconi
non c’è niente, oppure che c’è solo la discesa in campo di qualche altro industriale.
L’alternativa la decidono gli elettori. Ai partiti tocca preparare un’offerta adeguata. E’ quello
che sta facendo il Pd. Ieri sera, ospite de La7 a Otto e mezzo, il segretario Pier Luigi Bersani ha
chiarito ancora una volta la linea e la proposta del partito: le forze del centrosinistra devono
trovare una convergenza forte e credibile su dieci- dodici temi e riforme essenziali, in modo da garantire che non ci sarà una riedizione dell’Unione. Contenuti e meccanismi di convergenza e di tenuta delle decisioni nei gruppi parlamentari. E poi allargare la proposta a forze sociali, persone e anche forze politiche moderate. Da Vendola a Casini, “anche se non è detto che stiano tutti nello stesso mucchio” ha chiarito Bersani, intendendo che il progetto riguarda la necessità di ricostruire il futuro democratico ed economico del paese per garantire agli italiani il futuro migliore che meritano. E che questa opera ha bisogno di un lavoro ampiamente condiviso. Senza contare che se si dovesse andare al voto con il porcellum bisognerà assolutamente vincere contro Berlusconi. “Chi vuole fare in altro modo deve chiarire come” ha detto Bersani. Anche sul tema governo/voto il segretario del Pd è stato chiaro: è necessario che Berlusconi faccia un passo indietro per il bene del paese. Se si ripresentasse un governo di centrodestra il Pd resterebbe all’opposizione. Nel caso di un governo formato da personalità di altissimo profilo, riconoscibili a livello internazione, e che avrebbero il compito di fare le riforme per l’emergenza e la legge elettorale per poi andare al voto, il Pd ha già dichiarato la propria disponibilità. Ma se non accade nulla, bisogna andare a votare.

3. NAPOLITANO: MANCA UNA POLITICA INDUSTRIALE.
Da Il Sole 24 ore. Articolo di Dino Pesole. “Occorre tornare a fare politica industriale come in passato. Giorgio Napolitano ieri mattina era a Genova per il settimo Simposio della Cotec-Europa alla presenza del re di Spagna Juan Carlos e del presidente della Repubblica del Portogallo, Cavaco Silva. Un`occasione per parlare nuovamente dei veri problemi che affliggono il paese, con l`occhio rivolto a Roma, alle comunicazioni rese alla Camera dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi in previsione del voto di fiducia di oggi. L`auspicio perché il governo torni a mettere in campo una vera, credibile politica industriale è emerso nel corso dell`incontro con i rappresentanti della Fincantieri di Sestri Ponente. All`uscita del palazzo della Prefettura, Napolitano ha scambiato alcune battute con i lavoratori che lo attendevano all`esterno: «Farò il possibile per aiutarvi. Condivido le vostre preoccupazioni, e mi adopererò perché venga individuata una soluzione nei limiti delle mie competenze”…..

4. SUL DECRETO PER LO SVILUPPO E I TAGLI ALLA SPESA IL CENTRODESTRA E’ INDECISO A TUTTO. SI LITIGA SUI TAGLI E SI RINVIANO LE DECISIONI.
La conferma sulla necessità di tornare a fare politiche concrete e positive e a decidere è arrivata per l’ennesima volta dalle indecisioni e dai litigi all’interno del governo e della maggioranza. Sul decreto per la crescita è buio fitto. Sulle riduzioni di spesa previste nella manovra di agosto e che i ministri dovrebbero ratificare oggi pomeriggio nella riunione del Consiglio dei ministri è battaglia a tutto campo. Appena presa la fiducia (se l’avrà) il governo tornerà a mettere a rischio l’Italia nel mondo. Altro che credibilità.

5. INDIGNATOS. NO ALLE VIOLENZE. MA IL TEMA DEL FUTURO DEI GIOVANI E DEI DANNI PROVOCATI DALLA FINANZA ESISTE.
Domani manifestazioni in tutto il mondo. In Italia, a Roma sono attesi 200 mila giovani. Bersani ha richiamato ieri l’attenzione su questo fenomeno, sottolineando che i temi sollevati dai giovani hanno un vero fondamento e che bisogna dare una risposta. Fermezza, dunque, nei confronti di eventuale violenza. Ma attenzione e risposte per offrire anche una piattaforma credibile. Il Pd e gli altri partiti progressisti europei hanno da tempo avviato una battaglia per introdurre la tassazione delle transazioni finanziarie e utilizzare quelle entrate per abbattere il debito pubblico derivante dai salvataggi delle istituzioni finanziarie in crisi.
Da L’Unità. L’articolo con il quale Fausto Raciti, segretario dei giovani democratici, spiega la partecipazione alla manifestazione dei giovani del Pd. Come da rituale, il dibattito attorno alle manifestazioni che si stanno svolgendo in questi giorni e di cui la data europea del 15 ottobre rappresenta la prima vera tappa, riguarda principalmente le preoccupazioni relative alla sicurezza e all`ordine pubblico. Sono preoccupazioni comprensibili, certo, ma non spiegano nulla di ciò che di importante sta avvenendo. Allora può valere la pena ascoltare le parole del presidente degli Stati Uniti, che davanti alle manifestazioni a Wall Street ha detto: «È la voce degli americani frustrati dal funzionamento delle strutture economiche e finanziarie di questo Paese». La frustrazione di cui parla Obama però nasce qui, nell`Europa messa sotto scacco dalla crisi dei debiti sovrani e del divorzio tra economia e sovranità democratica. Messi all`indice, questa volta, sono la finanza e le sue regole. In Italia, in particolare, è sotto accusa la lettera della Banca centrale europea come tentativo di sostituirsi, da parte di quest`ultima, al Parlamento, arrivando addirittura a prescrivere in che direzione modificare la Costituzione, il fondamento del patto tra Repubblica e cittadini. In questo senso, abbiamo di fronte un movimento che immette anticorpi dentro le nostre democrazie malaticce. Un movimento possibile perché nato da una generazione che ha conosciuto il divario tra ricchi e poveri nella forma dell`esclusione dall`età adulta. La democrazia e gli spazi della politica sono, finalmente, i veri oggetti del contendere, in un sistema nel quale la sovranità democratica sembra essere sospesa in nome dei diktat della finanza e delle sue strutture e in cui la politica viene ridotta a tecnocrazia in nome di leggi economiche che pretendono di farsi scienza esatta. Dentro un mondo alla rovescia questo movimento è forse il primo e forte segnale del bisogno di trovare un ordine giusto alle cose e il primo segnale di consapevolezza che non sarà il ritorno alle ricette della vecchia e solida socialdemocrazia del compromesso tra Stato e mercato a restituirlo, ma che il nodo irrisolto riguarda la natura e gli obiettivi della costruzione europea. Non era forse per questo che è nato il Partito democratico? Non è forse per questo che siamo tra i più fermamente europeisti? L`Europa è lo strumento per colmare l`asimmetria tra democrazie piccole e povere e mercati finanziari veloci, onnipotenti ed invasivi il cui prevalere ha affermato l`idea che la cittadinanza debba passare essenzialmente per il consumo e che nessuno meglio del libero mercato possa garantire gli interessi della collettività. Uno dei grandi temi del movimento operaio in Italia è stato quello del passaggio «da sfruttati a produttori».
Oggi, invece, il problema inedito con cui confrontarsi è quello del salto da consumatori a cittadini. È da questa base che vanno difesi e reinventati il nostro welfare, il nostro sistema della conoscenza, i nostri meccanismi di rappresentanza democratica, il nostro modello di sviluppo, ripartendo da quel libro bianco di Delors rimasto solo una promessa. Se la sinistra non si fa carico di queste grandi domande, non riuscirà nemmeno a rendere credibile la possibilità di cambiamenti più piccoli. Per questo il 15 è una data importante e dentro la quale, insieme al comitato contro la precarietà, «Il nostro tempo è adesso», noi ci saremo. Anche per contrastare chi cerca di mettere cappelli su un movimento plurale o spingere, da dentro e da fuori, una generazione sulla strada dell`antipolitica: su quella strada si incontrano solo Della Valle, Montezemolo, o, peggio, un ribellismo impotente e violento. Le battaglie referendarie sono senza dubbio un precedente che lascia ben sperare. Aldo Moro di fronte al`68 disse: «Vi sono certo dati sconcertanti, di fronte ai quali chi abbia responsabilità decisive non può restare indifferente: la violenza talvolta, una confusione ad un tempo inquietante e paralizzante, il semplicismo scarsamente efficace di certe impostazioni, sono sì un dato reale ed anche preoccupante. Ma sono, tuttavia, un fatto, benché grave, di superficie. Nel profondo, è una nuova umanità che vuole farsi, è il moto irresistibile della storia. Di contro a sconcertanti e, forse, transitorie esperienze c`è quello che solo vale ed al quale bisogna inchinarsi, un nuovo modo di essere nella condizione umana». Un buon promemoria anche per il Partito democratico”.

13 ottobre 2011

Berlusconi: discorso penoso. Pd, Idv, Terzo Polo escono dall'Aula.

Difronte ad un Aula semideserta Berlusconi ha chiesto l'ennesima fiducia.
Nessun passo indietro e nessuna risposta.
Forse per la prima volta nella sua vita ha chiesto scusa per l'incidente sul voto avvenuto ieri alla Camera.
Sul piano politico è stato un discorso penoso, non ha risposto al Presidente della Repubblica su come intende governare al di là della fiducia.


Bersani: "Stanno stracciando la dignità del Parlamento e noi non vogliamo che poi la gente pensi che siamo tutti nel mucchio".

Letta: “Quelle di Berlusconi sono parole che confermano la volontà di non farsi carico di un problema, confermano che questo governo non ce la fa, perché la bocciatura del Rendiconto non è stato un incidente di percorso”.

Finocchiaro: Un Berlusconi arrogante, non trova di megio che ripetere l'ennesio discorso fotocopia dei tanti fatti in questi mesi".


Le reazioni dei leader politici. (clicca qui)

CAI Sulbiate - Domenica 16/10. Castagnata a Rezzago Caglio.

Cliccare sulle immagini per ingrandire


Governo battuto alla camera, Bersani: subito dimissioni di Berlusconi.

Dichiarazione del segretario del Pd dopo la bocciatura del governo sull'art. 1 del bilancio dello Stato.

Parla Pier Luigi Bersani: "La maggioranza è finita, si compatta solo quando c'è da sostenere Berlusconi. Evidentemente anche lui ha qualche difficoltà a contare le sue pecorelle. Il governo si deve dimettere, se non lo capisce adesso non lo capisce più".



Oggi in parlamento parlerà Berlusconi. Venerdì nuovo voto di fiducia. Durante le comunicazioni del capo del Governo tutte le opposizioni usciranno dall'aula. Rientreranno venerdì per esprimere il loro NO.

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Circolo PD di Lissone - SALUTE DI GENERE PER TUTTI.

Segnaliamo la seguente iniziativa organizzata dal Circolo di Lissone, prevista per oggi giovedì 13, alle ore 21.

cliccare sulla locandina per ingrandire

La nota del mattino del 13 ottobre 2011.


1. DIECI MINUTI E VIA. OGGI BERLUSCONI CALA LA MASCHERA E PARLA DA SOLO IN PARLAMENTO PER OTTENERE OSSIGENO FINO A NATALE. POI PENSA CHE POTRA’ ANDARE AL VOTO E DECIDERE LUI CHI CANDIDARE. MA RIESCE NELL’INTENTO GLI ITALIANI, SENZA UN GOVERNO DEGNO DI QUESTO NOME, RISCHIANO DI PAGARE AMARAMENTE LA CRISI.
Questa mattina Silvio Berlusconi leggerà un discorsetto di dieci minuti appena. Una sbrigativa formalità. Incurante dei richiami del capo dello Stato alla credibilità del governo e degli appelli alla concretezza e immediatezza degli interventi lanciati dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi (tra pochi giorni presidente della Banca centrale europea), il presidente del Consiglio oggi tenterà di guadagnare un po’ di tempo. Tra accordi, rassicurazioni e trattative nel centrodestra, Berlusconi sta tentando di arrivare almeno a Natale, per andare al voto in sella al governo e scegliere i fedelissimi da candidare (nominare) con l’attuale legge elettorale, avendo anche il tempo in queste settimane di approvare la prescrizione breve e salvarsi dalla condanna per corruzione nel processo Mills, prevista per novembre.
Da Il Corriere della Sera. Dall’articolo di Marco Galluzzo. “Non avete capito che se cade il governo in questo momento si dissolve il centrodestra”. Ai ministri che coltivano dubbi, ai deputati che minacciano di formare un gruppo autonomo, a tutti coloro che lo invitano a rivedere l’agenda dell’esecutivo e perfino a forzare la mano con Tremonti, Berlusconi ieri ha opposto questo ragionamento…(…). Altro concetto che il premier esterna in queste ore a chi lo va a trovare è un’esplicita richiesta di sostegno incondizionato e a tempo: «Aiutatemi ad arrivare fino a Natale», ha ripetuto anche ieri ad alcuni suoi ospiti, nella convinzione che se il governo arriverà a vedere l`anno prossimo sarà lui, assieme a Bossi, a decidere le sorti della legislatura. O quantomeno ad avere maggiore voce in capitolo di quanta ne avrebbe in presenza di una crisi politica prima della fine dell`anno”.
Dal richiamo di prima de La Repubblica. “La salvezza e il rilancio del l`economia possono venire solo dagli italiani. Sarebbe una tragica illusione pensare che interventi risolutori possano giungere da fuori”.Con queste parole il governatore di Bankitalia Mario Draghi ha invitato il governo ad “agire subito” per uscire dalla crisi: “La manovra non basta”.
Da l’Unità. Articolo di Claudia Fusani. “In fuga dai processi. In fuga dalle regole della democrazia. La carriera politica di Berlusconi, pur nella decadenza di questo lento e rovinoso tramonto, è una continua conferma di illegalità ed egoismi. Tra qualche giorno, entro la fine di ottobre, diventerà legge dello Stato la norma ammazza-Mills. Una leggina incubata per mesi che salverà il premier da quella che sembra una condanna certa, seppur solo in primo grado - a febbraio 2012 arriverà la prescrizione naturale - per aver corrotto un testimone di giustizia, l`avvocato inglese David Mills. Mesi e anni di cortine fumogene, tattiche dilatorie, lodi e disegni di leggi, conflitti davanti alla Consulta: gli onorevoli avvocati del premier le hanno inventate di tutte e di più pur di garantire l`unica loro mission in questi lunghi diciassette anni di incarichi
parlamentari: fare in modo che Berlusconi non arrivasse mai a sentenza. Anche nelle ultime settimane il gran parlare sulle intercettazioni, queste sì rinviate, è stato il pretesto per sviare il dibattito dal vero obiettivo: far diventare legge entro ottobre la prescrizione breve in modo da impedire la sentenza Mills (prevista a novembre). Farsi beffe dei processi così come il governo si sta facendo beffa dei regolamenti della democrazia: è il marchio della casa. Solo che la prescrizione breve, come le venti leggi ad personam di questi anni, significa negare giustizia a un milione di processi, da Parmalat ad Antonveneta, dal crack Cirio alla scalata Bnl. Vuol dire negare giustizia ai morti per amianto,nelle stragi ferroviarie, per incidenti stradali e sui luoghi di lavoro…(….)”.

2. BOSSI E’ D’ACCORDO CON BERLUSCONI. FINO A NATALE. COSI ‘ SARA’ ANCORA LUI A DECIDERE CHI CANDIDARE E CHI NO NELLA LEGA.
La sorte del leader della Lega, Umberto Bossi, è indissolubilmente legata a quella di Silvio Berlusconi. Anche Bossi vuole arrivare fino a Natale in sella, per andare ad elezioni potendo scegliere lui chi nominare in Parlamento con la vecchia legge elettorale: così potrà difendere se stesso e i suoi fedeli dagli oppositori.

3. I RIBELLI DEL CENTRODESTRA PER ORA NON HANNO IL CORAGGIO DI STACCARE LA SPINA (O NON POSSONO PER ALTRI MOTIVI).
Sussurri e grida tanti. Fatti zero. Al dunque i ribelli del centrodestra non sembrano avere il coraggio di staccare la spina ( oppure non possono per altre ragioni). Anche questa volta, hanno detto fino a ieri sera, voteranno la fiducia, chiedendo a Berlusconi di fare poi un passo indietro e lasciare il posto a Gianni Letta.

4. LE OPPOSIZIONI PER LA PRIMA VOLTA TUTTE UNITE. UN SEGNALE AL PAESE: L’ALTERNATIVA ESISTE.
Per la prima volta tutte le opposizioni (tranne i radicali) oggi lasceranno che Berlusconi legga da solo in aula il suo discorso. E’ un segnale al paese che un’alternativa esiste. Domani parteciperanno al voto con un no a Berlusconi e al suo incredibile governo.
L’ipotesi di non partecipare al voto che tanta eco ha avuto sulla stampa è stata solo una delle ipotesi fatte nella mattinata di ieri, subito messa da parte con tutti i gruppi dell’opposizione d’accordo. Ma l’idea, subito battezzata dalle agenzie Aventino, era così attraente dal punto di vista della comunicazione da spingere diversi cronisti e commentari a ricamarci sopra scritti e ragionamenti. In realtà, l’ipotesi appena è stata fatta è stata scartata. Da tutti.

5. CHI SONO I SINDACI PIU’ APPREZZATI? FASSINO IN TESTA.
Monitor città, che ogni anno misura il gradimenti dei sindaci da parte dei cittadini, ha incoronato oggi Piero Fassino come il sindaco più apprezzato d’Italia. Sui primi 48 sindaci, 31 sono di centrosinistra e 17 del centrodestra; 19 del Nord, 12 del Centro, e 17 del Sud. Otto dei primi dieci sindaci in classifica sono del Pd.

6. CON BERSANI A FIRENZE COMINCIA VENERDI’ WEEK END MOBILITAZIONE STRAORDINARIA
Con l’intervento del segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, venerdì sera al palazzo dei congressi di Firenze, prenderà il via la fase di mobilitazione straordinaria organizzata dal Partito democratico per questo fine settimana, in vista della grande manifestazione nazionale indetta per sabato 5 novembre in piazza San Giovanni, a Roma.
Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 ottobre in tutte le città italiane il Pd organizzerà banchetti, gazebo e iniziative pubbliche contro il governo Berlusconi e per presentare al paese le proposte alternative messe a punto dal partito per avviare la ricostruzione democratica, sociale ed economica necessaria a dare all’Italia un futuro migliore.
L’iniziativa di mobilitazione delle “mille piazze” del Pd, che coinvolgerà parlamentari e dirigenti del partito in tutta l’Italia, servirà anche a preparare la grande manifestazione che il partito ha indetto per sabato 5 novembre a Roma per sostenere il progetto di governo alternativo sulla base del quale il Pd avvierà il confronto con le altre forze sociali e politiche.
Venerdì sera a Firenze Bersani interverrà alle ore 21 presso il palazzo dei congressi, in piazza Adua1, alla manifestazione regionale indetta con lo slogan “Un grande paese merita un futuro migliore”. All’iniziativa parteciperanno il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, il segretario del Pd Metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci e il responsabile regionale Organizzazione, Enrico Casini