23 gennaio 2012

La nota del mattino del 23/01/2012

1. SETTE GIORNI DI FUOCO PER LA BATTAGLIA DELL’EURO. OGGI RIUNIONE DEI MINISTRI FINANZIARI DELL’EUROGRUPPO. MERCOLEDI’ MOZIONE UNITARIA NEL PARLAMENTO ITALIANO. LUNEDI’ PROSSIMO CONSIGLIO D’EUROPA SUGLI ACCORDI FISCALI.
Volata finale, con rischi ed opportunità, per gli accordi sulle regole della finanza pubblica in Europa. Questa mattina il presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel si incontrano per definire una richiesta di ammorbidimento delle regole indicate dall’Eba, l’autorità di vigilanza sul sistema bancario, che ha dettato linee di intervento troppo dure per la stabilità del credito (imponendo aumenti di capitale monstre) e che è stata contestata anche dagli italiani. Nel pomeriggio si riuniscono i ministri finanziari dell’Eurogruppo (i paesi che hanno adottato l’euro). Tutto questo lavoro è finalizzato ad arrivare ad un accordo potabile sui bilanci degli Stati per la riunione del Consiglio d’Europa (capi di Stato e di governo) già fissata per lunedì 30 gennaio. La qualità dell’accordo e soprattutto il rispetto delle date a questo punto sono decisivi: i mercati giudicheranno da questi particolari la capacità di tenuta dell’Europa di fronte alla tempesta finanziaria che l’ha attraversata finora.
Mercoledì 25 il presidente Monti riferirà in Parlamento e verrà votata una mozione comune per sostenere le iniziative del governo italiano nel contesto europeo.

2. GRECIA AGLI SGOCCIOLI, SE FA L’ACCORDO CON I CREDITORI E SI SALVA DAL FALLIMENTO, PER L’EURO SI APRE UN ALTRO FILM. MERCOLEDI’ A DAVOS WORLD ECONOMIC FORUM: TUTTO IL MONDO A CONSULTO SULLA CRISI DEL CAPITALISMO.
Ancora un nulla di fatto tra la Grecia e i suoi creditori privati. E l’eventuale accordo sarebbe già fuori tempo (era previsto per sabato). Se la Grecia si salva (i creditori perderanno almeno il 70 per cento del capitale investito) per l’euro viene meno una minaccia potenziale enorme.
Questa settimana altri eventi potrebbero avere effetti molto importanti sul futuro del mondo. Mercoledì si riunisce a Davos il World Economic Forum, il forum annuale dei principali operatori politici ed economici del mondo (quest’anno sono previsti più di duemila ospiti, tra i quali 40 capi di Stato e oltre 30 governatori di banche centrali). Ad aprire i lavori sarà la cancelliera Angela Merkel. Al centro del dibattito, al di là dei temi ufficiali, l’argomento che The Economist e altri prestigiosi periodici economici stanno ponendo da settimane: la crisi del capitalismo.
Sempre a metà settimana, le banche centrali statunitense, inglese e giapponese daranno indicazione sulle proprie mosse future in termini di tassi di interesse e di politica di sostegno all’economia.

3. DOPO SALVA ITALIA E LIBERALIZZAZIONI, SI APRE OGGI IL CAPITOLO LAVORO. VENERDI’ IL GOVERNO DECIDE SULLE SEMPLIFICAZIONI.
Con l’incontro con le parti sociali si apre oggi il capitolo sul mercato del lavoro. La stampa continua a puntare tutto sullo scontro relativo all’articolo 18. Ma quello sarà l’ultimo dei problemi. Non che il governo sia contrario ad affrontare questo tema. Solo
che prima si parlerà di occupazione, precarietà, ammortizzatori sociali e molto altro. Molti degli estremisti dell’articolo 18 rischiano di restare delusi.
Per venerdì è stato già convocato il Consiglio dei ministri per parlare di semplificazioni.
Sulle liberalizzazioni si cominciano a preparare gli emendamenti. No a stravolgimenti, sì al potenziamento, almeno per quanto riguarda gli emendamenti che preparerà il Pd. A cominciare dalla libera vendita dei farmaci di fascia C, da più interventi su banche e assicurazioni e dall’estensione della liberalizzazione per le pompe di benzina.
Da L’Unità. “L`argomento è di quelli che stanno particolarmente a cuore al leader Pd, che con la sua lenzuolata del 2006 è stato il primo (e per qualcuno, anzi, l`unico) promotore di liberalizzazioni nella recente storia economica italiana. Non stupisce, dunque, che Pierluigi Bersani annunci l`impegno dei democratici per «difendere, rafforzare e accelerare le misure approvate dal governo», finalmente «soddisfatto che con Monti si torni a lavorare dopo anni su questo». E non stupisce che gli emendamenti che il partito democratico si appresta a proporre al decreto varato dall`esecutivo la scorsa settimana, nella giungla di correttivi e modifiche restrittive attese dalle altre forze in parlamento, puntino invece ad estenderne la portata. In tal senso, spiega il responsabile economia Stefano Fassina, va anche l`abolizione della possibilità di deroga ai contratti nazionali di lavoro ferroviari, che il governo ha introdotto per agevolare l`ingresso di nuovi operatori nel settore dei trasporti su rotaia: «La concorrenza, quella che porta reali benefici per gli utenti, non si fa sulla pelle dei lavoratori, ma sui modelli organizzativi, sull`efficienza e sulla qualità del servizio. Di Marchionne ne abbiamo già uno in Italia, basta ed avanza». Il primo emendamento presentato a firma Pd - probabilmente già nei primi giorni di febbraio, dopo la messa a punto dalla prossima settimana delle modifiche in commissione - sarà dunque l`abolizione della deregulation sui contratti di lavoro nel comparto ferroviario. Immediatamente seguito da uno riguardante le farmacie, che da un lato proporrà di ridurre il numero di nuovi negozi da aprire ma, dall`altro, chiederà di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C (quelli con ricetta a totale carico del consumatore) anche nelle parafarmacie: «La quantità di farmacie aggiuntive che dovranno essere aperte in seguito a un unico concorso straordinario è probabilmente eccessiva, e rischia di soffocare il secondo canale di vendita attualmente rappresentato dalle parafarmacie» continua Fassina, «alle quali dovrebbe essere garantita la possibilità di vendere anche i prodotti di fascia C». Questa, del resto, era l`intenzione originale della liberalizzazione proposta da Bersani nel 2006, che potrebbe comportare consistenti riduzioni di prezzo dei farmaci suddetti a vantaggio dei consumatori finali. Certo, la categoria dei farmacisti ha già annunciato proteste e, probabilmente, riuscirà a farsi sentire anche nell`aula di Montecitorio. Ma il Partito democratico si aspetta in parlamento «una discussione approfondita nel merito del decreto liberalizzazioni ed anche la possibilità di apportare modifiche». Del resto, sottolinea il responsabile economia, a differenza del decreto salva Italia, in questo caso «si tratta di provvedimenti d`organizzazione del mercato e non esistono vincoli di finanza pubblica da rispettare né coperture da trovare». Altri ambiti dell`intervento Pd saranno quelli relativi a banche ed assicurazioni, che molti analisti ritengono usciti praticamente illesi dal decreto del governo. «A chi acquista un mutuo, deve essere data la possibilità di procurarsi una polizza d`assicurazione all`esterno della banca stessa. E l`introduzione della scatola nera non porterà alla riduzione dell`Rc auto se, contestualmente, non verrà modificato anche il meccanismo del bonus malus», concludeFassina. Ed infine, il Pd proporrà di estendere la liberalizzazione nella
distribuzione dei carburanti che, limitata com`è ora ai gestori proprietari delle stazioni di rifornimento, ha una «portata assolutamente marginale»: l`esclusiva di rifornimento deve essere eliminata per raggiungere l`obiettivo di abbassare i prezzi dei carburanti”.

4. UN FINE SETTIMANA DI PRIMARIE CON GRANDE PARTECIPAZIONE E VITTORIA DEL PD.
Fine settimana di primarie in diverse città capoluogo di provincia e in diversi grandi centri italiani, in vista delle elezioni amministrative. Le primarie si sono svolte a Lecce, Asti, Monza, Rieti, e tra gli altri centri a Sesto San Giovanni, Giuliasco, Reggello e Cittadella. Tranne che a Rieti, in tutte queste città ha vinto il candidato del Pd. Ottima la partecipazione. Tutto si è svolto in modo regolare, composto, convinto, con larghissima affluenza. A conferma che il Partito Democratico viene sempre più considerato come il pilastro necessario per tentare di far uscire l’Italia dalla crisi e per avviare la ricostruzione civile, economica e democratica del paese, proprio a partire dalle città.

5. UNA LEGA IN SOFFERENZA ALZA LA VOCE E METTE ALL’ANGOLO IL PDL.
Una Lega Nord spaccata e alla ricerca della propria identità sta cercando di ritrovarsi nell’attacco: al governo, ma anche nel tentativo di mettere alle corde il Pdl (o lascia Monti o salta Formigoni). La verità è che Formigoni è già in difficoltà per altri motivi.

21 gennaio 2012

Inizio campagna tesseramento PD 2012.

Ti presento i miei - iscriviti al PD.

Il 16 Gennaio è partita la campagna per il tesseramento PD 2012.


Quest'anno i testimonial sono i militanti democratici. Sono loro a prestare volto e voce alla campagna di tesseramento. Centinaia di migliaia di persone, donne e uomini, ragazze e ragazzi che dedicano una parte della propria vita privata all’impegno civile e politico, e che rappresentano le gambe su cui camminano le idee e i valori del Partito Democratico. Persone di età ed esperienze diverse, accomunate dalla passione politica. In una fase di disillusione verso la politica ci sembrava importante rappresentare anche chi nella buona politica, fatta di valori e servizio civico, continua a credere ed impegnarsi.

tamtàm democratico - gennaio 2012

E' consultabile da oggi su www.tamtamdemocratico.it il numero di gennaio della rivista di approfondimento online del PD, il cui focus tematico è centrato su "Economia malata, alle radici della crisi".

Con il contributo di studiosi e politici ci si interroga sulla cause profonde della crisi globale e segnatamente sulle responsabilità del pensiero econom
ico e dei suoi paradigmi. Una sezione è dedicata alle elaborazioni in corso nella sinistra europea e nella dottrina sociale della Chiesa rispetto alla crisi e alla sue radici.

Un'attenzione speciale è riservata alle politiche volte a sostenere l'euro nel quadro di una nuova architettura europea.





20 gennaio 2012

Giovedì 26/01/2012 i Consiglieri dimissionari incontrano i cittadini.

Giovedì 26 gennaio 2012 alle ore 21,00, presso la biblioteca di Sulbiate i 9 ex Consiglieri comunali che si sono dimessi provocando la fine anticipata della legislatura, invitano i cittadini a partecipare al seguente incontro pubblico:

19 gennaio 2012

Il potere della sedia.



Oggi vorrei discutere della potente forza attrattiva e di coesione sociale di uno strumento semplice e complesso allo stesso tempo: la sedia!
Insieme all'amico tavolo, e alla compagna panchina, si dimostra essere il perfetto veicolo di attrazione, per le persone che vorrebbero uscire di casa, ma sono pigre.
Non è una novità, che il pubblico vada invogliato. Per la socializzazione e la vita di una città, nulla di meglio di due tavoli e quattro sedie dove, credetemi, su può fare di tutto.
Parlare, bere un bicchiere, giocare a scacchi, leggere il giornale o collegarsi ad internet.
Ci sono alcuni remoti angoli del pianeta, dove pare - almeno così sembrano scrivere alcuni siti internet pirata - abbiano assimilato il concetto "sedia=piazza frequentata", e dove hanno provato a buttare là quattro panche, senza grandi costi e pretese.

Pensate: la gente ha iniziato ad usarle, riempiendo, anche in pieno inverno, piazze e parchi. Nessuno ha immaginato di portarsele a casa o bruciarle, addirittura venivano da lontano a fare delle foto.

Incredibile vero?
E se provasse anche Sulbiate a riprendersi lo spazio sociale, e vitale, con degli sgabelli? Metti che in qualche scantinato comunale si rinvenissero quattro sedie. Magari due (ri)baldi portano anche un pallone ed un plaid...

Troppo antico? O troppo futurista?
Cosa ne pensate?

Bersani accellera sulla legge elettorale:"Incalziamo gli altri".

«La nostra proposta c'è, ora incalziamo gli altri». Pier Luigi Bersani ha convocato i vertici del Pd per pianificare una strategia che porti a «stanare» le altre forze politiche sulla legge elettorale. Il leader dei Democratici ha discusso brevemente dell'argomento con Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini il giorno dell'incontro a Palazzo Chigi con Mario Monti. E l'idea che si è fatto è che il problema non sia tanto di «tempi o modi»: «Il problema è la volontà politica di superare l'attuale legge». Così, per capire se ci sia o meno, negli altri leader politici, Bersani si è detto disponibile a «incontri bilaterali» con tutte le altre forze politiche. A questo punto, per il segretario del Pd, è necessario infatti «forzare per capire chi vuole una nuova legge elettorale e chi vuole invece andare al voto con quella attuale».

Al di là delle dichiarazioni, infatti, nel Pdl c'è ancora chi - Silvio Berlusconi in primis - vuole mantenere il Porcellum pensando tra l'altro che sia funzionale a un'alleanza con la Lega che ancora (in questo fronte) non viene data per esclusa. E parallelamente la Lega è spaccata tra chi, come Umberto Bossi, non vuole l'approvazione di una nuova legge elettorale e chi, come Roberto Maroni, pensa invece che non si possa andare alle prossime elezioni col Porcellum a meno di voler «sfidare il sentimento democratico dei cittadini».

In questo quadro, Bersani vuole dare un'accelerazione al confronto con iniziative nel Parlamento e anche fuori (presto i circoli saranno invitati a una mobilitazione «per una buona politica» con iniziative pubbliche e raccolte di firme su legge elettorale, riforme istituzionali e costi della politica).

I senatori del Pd che fanno parte della commissione Affari costituzionali ieri hanno chiesto di iniziare ad esaminare la trentina di proposte che da mesi giacciono nei cassetti. Compresa quella del Pd, che prevede l'assegnazione del 70% dei seggi della Camera mediante sistema maggioritario, il 28% con metodo proporzionale e un 2% riservato al diritto di tribuna. Una proposta di legge che prevedendo anche il doppio turno può piacere anche all'Udc, formalmente ferma sul proporzionale alla tedesca ma disponibile a discutere anche altre ipotesi.

DOPPIO BINARIO
L'intenzione del Pd è di avviare però la discussione anche alla Camera. L'idea è di dare il via a un doppio binario, lasciando al Senato la pratica delle riforme istituzionali (superamento del bicameralismo perfetto e riduzione del numero dei parlamentari) e di accelerare a Montecitorio sulla legge elettorale. Slegare i destini delle riforme istituzionali da quelli della legge elettorale è necessario perché, come ha detto nei giorni scorsi Massimo D'Alema in una discussione con Gianfranco Fini, di fronte a un allungarsi eccessivo dei tempi necessari per le riforme istituzionali (sono obbligatorie almeno quattro letture tra Camera e Senato), la priorità andrebbe data al superamento del Porcellum («è un dovere morale del Parlamento» per il presidente del Copasir

Bersani, che dopo aver riunito ieri al quartier generale del Pd i capigruppo Franceschini e Finocchiaro, esponenti che si sono occupati dell'argomento (da Violante a Bressa a Bianco), Letta, Bindi, D'Alema, Veltroni, Gentiloni, Marino, nei prossimi giorni tornerà a discutere della questione con Alfano e Casini. Per il leader dell'Udc un accordo «è possibile» e per il segretario del Pdl questa può essere l'occasione per giocare le sue carte dentro un partito che ancora non controlla come vorrebbe.

Al vertice del Pd si è concordato che la discussione dovrà partire dalla proposta del partito. Si è deciso anche di aprire un'istruttoria per studiare le altre proposte, ma chiarendo che per il Pd andranno mantenuti tre paletti: bipolarismo, possibilità per gli elettori di scegliere i candidati e per i partiti di scegliere gli alleati (ma senza coalizioni coatte).

Fonte l' Unità - di Pier Luigi Bersani.

La nota del mattino del 19/01/2012

1. MONTI E CAMERON PONGONO IL TEMA DEL GOVERNO EUROPEO. LA GRECIA ENTRO DOMANI DEVE FARE L’ACCORDO SUI DEBITI CON LE BANCHE. E DA LUNEDI’ PARTE LA VOLATA PER I TRATTATI EUROPEI.
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha incontrato ieri il primo ministro britannico, David
Cameron, e gli operatori finanziari della City, il mercato più importante del mondo insieme alla
borsa di New York. Due fondamentalmente i temi al centro di questi incontri: lo stato di salute
dell’Italia, rispetto al quale Monti ha rassicurato gli interlocutori, e la possibilità per l’Europa di
superare la crisi. Da questo punto di vista la posizione di Monti, condivisa dal premier
britannico, è stata chiara: l’Italia non chiede nulla alla Germania, ma ormai è chiaro a tutti che
il problema è la credibilità del “governo” europeo.
Entro domani la Grecia deve raggiungere un accordo con i creditori privati. E’ corsa contro il
tempo per evitare il fallimento.
Da lunedì, con la riunione dell’Ecofin, il summit dei ministri economici e finanziari europei,
comincia la volata finale per la firma dei nuovi trattati europei sulla finanza pubblica.

2. VIGILIA BOLLENTE PER LE LIBERALIZZAZIONI. SUL TEMA DEL LAVORO IL GOVERNO SEMBRA INTENZIONATO A SEGUIRE ALCUNI DEI SUGGERIMENTI DEL PD.
Da ieri sono in circolazione le bozze del nuovo decreto sulle liberalizzazioni. Le informazioni sul
provvedimento del governo, all’ordine del giorno della riunione del Consiglio dei ministri di
domani, presentano molte e importanti novità, compresa la divisione della rete di conduzione
del gas (Snam rete Gas) dall’Eni e interventi sulle banche, le assicurazioni, i carburanti, ma non
si capisce perché su temi tanto delicati e sicuramente destinati a suscitare reazioni e proteste
escano tante (troppe) indiscrezioni. Guadagna consensi il sospetto che la vecchia struttura
burocratica del governo precedente, rimasta per larga parte al lavoro con Monti, lo faccia
apposta per favorire la battaglia delle lobby.
Su Il Corriere della Sera e altri quotidiani molte informazioni sui diversi temi delle
liberalizzazioni. Su La Repubblica invece viene descritta la proposta del governo per il mercato
del lavoro, gli ammortizzatori sociali e la battaglia contro la precarietà. Alcune di queste
indiscrezioni sembrano andare nella direzione indicata dalle proposte e dalla riflessione svolta
su questi stessi temi dal Pd nelle sue assemblee (a cominciare da quella di Genova) e per
ultimo nella riunione svolta nei giorni scorsi alla Camera dal Forum lavoro con la relazione di
Stefano Fassina.
Su Il Corriere della Sera le domande della Commissione europea all’Italia sul tema delle
liberalizzazioni e le risposte del governo italiano.

3. FIBRILLAZIONI ATTESE E FIBRILLAZIONI SOSPETTE. TASSISTI IN RIVOLTA. IN SICILIA BLOCCO DELL’ISOLA. MA GLI IMPRENDITORI AVVERTONO: QUI C’E’ ANCHE LO ZAMPINO DELLA MAFIA.
Tassisti in piazza, proteste, lobby in fibrillazione. Molte di queste proteste erano previste. Ma in questi giorni sta montando anche un fenomeno più inquietante, come il blocco totale della Sicilia da parte degli autotrasportatori e del movimento dei forconi. Su Il Riformista Emanuele Macaluso dice che bisogna guardare con attenzione questa protesta, perché rivela il grado di drammaticità che la crisi ha raggiunto al Sud e il rischio che questo problema sfoci in fenomeni politici non prevedibili. Gli imprenditori siciliani vanno più per le spicce e denunciano infiltrazioni mafiose nelle proteste, come se nel tramonto di una fase politica la criminalità voglia rimarcare (nel 1993 ciò avvenne addirittura con attentati e bombe in tutta Italia) che bisogna fare i conti con il suo potere.

4. PENSIONI: SI RECUPERANO ESODATI E LAVORATORI PRECOCI. GLI EMENDAMENTI DEL PD.
Emendamenti al decreto milleproroghe per rimediare almeno ad alcune asprezze della riforma pensionistica a favore degli esodati e dei lavoratori precoci. L'auspicio per una rapida approvazione delle proposte emendative da parte della camera è arrivato ieri dal capogruppo Pd in Senato, Anna Finocchiaro: con la presentazione degli emendamenti sulle pensioni dei relatori al milleproroghe il Pd conferma il suo impegno «affinché gli interventi del governo, necessari per affrontare la crisi, siano improntati il più possibile all'equità. È questo il faro della nostra azione politica e parlamentare». E se per la Finocchiaro «accanto al rigore è necessaria l'equità», per il capogruppo Pd in commissione bilancio della camera Pier Paolo Baretta gli emendamenti dei relatori rappresentano «un passo avanti importante in particolare su esodati e penalizzazioni. Finalmente alcune storture della riforma delle pensioni trovano una prima soluzione».

5. IN UNA LUNGA INTERVISTA A PANORAMA BERSANI SPIEGA LA POSIZIONE DEL PD. DOMANI E SABATO ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PARTITO A ROMA.
Panorama, da oggi in edicola, pubblica una lunga intervista al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Domani si apre a Roma l’Assemblea nazionale del Pd.
Da Panorama. “Segretario Pier Luigi Bersani, lei è stato il primo liberalizzatone. Le piacciono le «lenzuolate» di Mario Monti?
Rivendico almeno il coraggio. Con un mio provvedimento, dalla sera alla mattina, scomparvero a suo tempo le licenze del commercio e le tabelle merceologiche: c`era un asse della politica che cercava di dare qualche occasione di lavoro ai giovani e di limitare speculazioni sui prezzi. Ora chiedo al governo di riprendere la questione sotto quei due profili, senza lasciare margine a cattive interpretazioni. Chi interpreta male e che cosa? Sento dire per esempio che intervenire sui farmaci è «de minimis». Non è vero, è una cosa fondamentale che riguarda miliardi di euro addosso in particolare agli anziani e alle famiglie numerose. Facciano il massimo, con coraggio, senza discriminare questo o quello.
Quale consiglio, lei che ci è passato e che di proteste ne ha incassate tante, sì sente di dare al premier?
Avrei dato un consiglio preventivo: far girare meno bozze. Prima le decisioni, poi le discussioni e gli aggiustamenti. Secondo consiglio: stare larghi, trattandosi appunto di lenzuolate, affrontando il tema a 360 gradi. Terzo: darsi alcune priorità, non tutto quello che si fa poi lo si porta a casa. Vuole la scala? Farmaci, benzina, gas, banche e assicurazioni, professioni e servizi
pubblici. Per equilibrare il consenso fra lobby e opinione pubblica, il messaggio di occuparsi di cose che incidono sul reddito reale dà una forza enorme per combattere.
Ma i tassisti, che lei non cita, sono un potere debole o forte?
Qui a Roma, per me o per lei, sono un potere fortissimo. Ma per l`universalità dei pensionati e dei lavoratori italiani no. E quindi, se si parla di Roma, Napoli, Milano, ok. Poi ci appassioniamo moltissimo perché questa categoria rappresenta un`idea di città non spendibile in Europa.
Anche lei fu attaccato dai tassisti. Per questo ora li mette in secondo piano?
No, ero stupefatto dai titoli sui giornali, tutti sui taxi. Avevo avuto minore attenzione facendo una cosa unica in Europa, e cioè la liberalizzazione del sistema elettrico. Per intenderci, avevo spacchettato l`Enel, che adesso è un attore mondiale.
Due mesi sono pochi per giudicare, ma come si sta a bordo di un governo tecnico? Vedo più luci che ombre, se non altro per come è cambiato il glossario del governo, che ci ha riportato sui problemi reali. Ha fatto parecchie cose buone, però alcune scelte non vanno bene. Riguardo alla riforma delle pensioni, non avere ragionato sui meccanismi di transizione è un guaio serio che va aggiustato. Penso ai lavoratori precoci, quelli che si trovano senza lavoro, senza ammortizzatori, senza pensione. Bisogna aggiustare il tiro, e il governo si è impegnato a farlo.
Sulla lotta all`evasione fiscale, secondo Vincenzo Visco si sta agendo con timidezza. Monti ha dato un segnale forte, pedagogico: mai più condoni. Anche la pressione mediatica è importante, ma si può fare di più.
Che cosa, dica.
Banche dati interconnesse per creare una normale fisiologia di fedeltà fiscale. Consentire al fisco di guardare i movimenti bancari è positivo. Tuttavia sulla tracciabilità avremmo fatto un passo in avanti, con misure scomode come l`elenco clienti fornitori, che è una delle chiavi fondamentali della banca dati. Insomma, noi la metteremmo ancora di più sullo strutturale: facciamo una Maastricht della fedeltà fiscale, un 2 o 3 per cento in più o in meno del livello europeo, andando a prendere i meccanismi di banca dati che funzionano meglio in Europa. Tassare a cascata gli enti locali che magari vogliono calibrare la pressione a seconda del reddito diventa paradossale di fronte a una base di imposizione poco credibile Le regioni applicano il ticket secondo il reddito, poi ti trovi quello esente che parcheggia il suv davanti alla farmacia.
Perché è così difficile incrociare tutti i dati che segnalano gli evasori? Noi, nel 2008, abbiamo perso un pezzo delle nostre elezioni sulla questione elenco clienti fornitori. Mascherata sotto il tema del carico burocratico c`è la volontà di aggirare il fisco. Ma adesso basta: tu cittadino ti accolli un minimo di carico burocratico in nome della fedeltà fiscale. Abbiamo cominciato, ora andiamo avanti, per favore. E che altro dice a Monti dopo due mesi di coabitazione, anzi di sostegno. Le dico quali dovrebbero essere i prossimi passi. Primo, una mozione unitaria con tutti i partiti sui grandi temi europei. Secondo: sull`agenda di governo va fatta una mossa ulteriore per creare un rapporto stabile tra esecutivo e gruppi parlamentari. Terzo: i partiti devono fare subito un calendario per le riforme istituzionali ed elettorale. Regolamenti parlamentari, bicameralismo, riforma elettorale, costi della politica.
Mettervi d`accordo su tutto in tempi brevi sarà impossibile.
No, se ciascuno dice: ok, ho la mia posizione, ma faccio uno sforzo. Il peggio del peggio sarebbe arrivare dopo un anno senza avere portato a casa qualcuna di queste cose.
Su «Panorama» Pier Ferdinando Casini ha lanciato il suo personale auspicio, dopo Monti, di una grande coalizione con lei e Angelino Alfano al governo.
Alfano e Bersani sono due italiani leali verso l`Italia che però la pensano diversamente. E penso che la democrazia respiri in questa dialettica. Il prossimo appuntamento elettorale sarà di ricostruzione, ciascuno schieramento presenterà il suo programma per la ripartenza dell`Italia. Io auspico un bipolarismo civilizzato, alternativo sulle grandi questioni. Per esempio: torniamo ai meccanismi di semplificazione populistica, col nome sul simbolo, il maggioritario estremizzato e il consenso che viene prima delle regole, o andiamo a riformare la democrazia rappresentativa dove ci sono i partiti, le coalizioni, dove c`è un sistema parlamentare più efficiente, dove i leader sono pro tempore e vengono fuori da un processo politico? Anche sul tema sociale dobbiamo chiarirci: o facciamo un po` di ridistribuzione o non possiamo avere crescita. Siamo alla disparità non più tollerabile dei redditi. Poi c`è il terzo punto, il civismo: dovremo rilanciare il sistema delle regole nella vita comune e qui c`è un campo sterminato che va dalla legalità alla giustizia, dalle donne agli immigrati. L`attuale sistema elettorale non garantirebbe questo processo?
Tutti pensano che non si può continuare così, e quando vedo riaffiorare antichi legami fra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi penso che in tale illusione disastrosa ci potrebbe essere l`idea di andare avanti con questo meccanismo per fare ciascuno pulizia in casa propria. Spero che non si arrivi a questo, sarebbe un disastro. Per fare pulizia in casa tua non puoi far crollare la casa di tutti.
Quando dice noi si riferisce ancora al Pd con Idv e con Nichi Vendola?
La ricostruzione presuppone un incontro tra forze progressiste, il Nuovo Ulivo, e forze moderate o di centro. Presuppone una piattaforma comune di legislatura che si preoccupi, con una decina di riforme, di fare democrazia contro il populismo e di aggiustare il patto sociale. Quanto avviene oggi passa, ma può influire sulla prospettiva. Quindi dico ad Antonio Di Pietro e a Vendola: il Pd si è caricato generosamente di questo passaggio, ben vengano le critiche, ma se si grida all`inciucio o al tradimento, non ci sto.
Quanto ritiene possibile un rapporto politico, se non una futura alleanza, con il movimento 5 stelle? Invito il mio partito a tenere l`orecchio a terra e ad ascoltare tutto quello che si muove, anche nel movimento 5 stelle. Però non credo alla possibilità di un rapporto politico. Quando il movimento esprime domande, le ascolto con rispetto, ma quando sento le soluzioni, non mi convincono. Non serve la demagogia.
Sul tema del lavoro, dopo tutti i distinguo, riuscirete ad approdare a una posizione unitaria? Da un anno ci occupiamo del tema, abbiamo tenuto un centinaio di assemblee locali e due nazionali. Il Pd è diviso? No, abbiamo fatto la nostra proposta al tavolo delle forze sociali. Al 90 per cento ci vede tutti d`accordo. La minoranza la tuteliamo come un patrimonio prezioso.
Ma quanto tempo impiega, tutte le volte, a negare le divisioni dentro il suo partito? Non è facile abituarsi all`idea che ci sia una democrazia dei partiti dove il leader non è indicato dalla Madonna, ma risulta da un meccanismo competitivo. Qui ci sono una maggioranza e una minoranza, ma quando si arriva al dunque sappiamo decidere. Non do la colpa ai giornalisti, mi rendo conto che stiamo proponendo un altro sistema politico. Due anni fa ho detto: non metterò mai il mio nome sul simbolo. Qualcuno poteva chiedersi: ma questo, che si è beccato 1 milione e mezzo di voti alle primarie che idee ha in testa? È inutile che mi girino attorno. Non ho carisma? Il mio carisma è questo.
Quante volte si è sentito messo in difficoltà da Susanna Camusso, la leader della Cigl?
Non sono stato sempre d`accordo con la Cgil, con la Cisl o con la Uil, ma ancora meno con un governo che puntava sulla loro divisione. Mi sembrava puro masochismo. Ora vedo che il sindacato si presenta al tavolo del ministro Elsa Fornero con la sua piattaforma. È un bene. I tavoli sono fatti perché ognuno lasci lì qualcosa e tutti assieme si prenda su qualcosa. I tavoli sono drammatici, non sono inciucio, sono il luogo della sofferenza.
Ha mai pensato a quando riterrà conclusa la sua esperienza di segretario? Ho una missione: devo svezzare questo bambino. Il Pd ha 4 anni, è nato da una cosa che non si è mai vista, cioè da culture e politiche diverse che si sono date un`idea comune. Questi quattro anni ci dicono che siamo troppo giovani per avere risolto tutto, ma che non siamo più un esperimento fallito, tocca a noi. Devo mettere in sicurezza la prospettiva del partito riformista del nuovo secolo. Se pensassi che questo partito ci fosse già, me ne andrei adesso.
L`emergenza economica e politica ha relegato in secondo piano i rottamatori. Col senno del poi, riconosce a Matteo Renzi qualche ragione?
Ho sempre riconosciuto a Renzi la volontà di dare al Pd il senso di un contenitore vivace e mi dispiacerebbe, ora, vedere indebolita questa vivacità. Però ribadisco: tutto quello che si dice deve suonare come lealtà alla ditta. Se non siamo solidali fra noi, perché dovrebbero essere solidali con noi?
Festeggia per i risultati degli ultimi sondaggi?
Guardi, abbiamo vinto le amministrative, Berlusconi è andato a casa e siamo il primo partito. Ma io festeggio per quello che abbiamo seminato. Mi emoziona di più dire che siamo riusciti a mettere in formazione 2 mila giovani nel Mezzogiorno per un anno. Oppure avere allestito una specie di anagrafe, i circoli online, dove saranno collegati i nostri iscritti. Nei prossimi mesi potrò parlare in rete con tutti i farmacisti e i tassisti iscritti al Pd. O con quelli nati nel 1952 che magari mi insulteranno per la riforma delle pensioni. Secondo lei, si devono ancora fare i conti con Berlusconi?
Guardo avanti, non mi interessa metterlo nel mirino. Credo che influenzi largamente la situazione, ma voglio augurarmi che prospetti per sé un futuro da leader, perché i leader a un certo punto sanno lanciare le fasi nuove ed essere generosi sul futuro. Hanno ancora senso propositi di «discese in campo» di personaggi come Luca Cordero di Montezemolo?
La politica ha bisogno di persone nuove, ma le persone nuove devono emergere da un percorso politico. Il ritornello Montezemolo si presenta o non si presenta mi appassiona poco.
E di Corrado Passera si preoccupa? Sono sempre più insistenti le voci di una sua candidatura con un movimento appoggiato dalla Chiesa...
Passera dove, come, con chi, con quali voti? Benvenuti quelli che dicono: voglio dedicarmi alla politica, ma mi aspetto che dicano attraverso quale strada. Non può esistere più l`uomo solo al comando che si alza al mattino e dice: io amo l`Italia.
Quindi niente più ausiliari?
No, non è che finita questa storia torniamo al manuale Cencelli. Ma non è il tasso tecnico di un ministro che fa la differenza. Il governo può ospitare personalità non suddite del partito, ma i partiti sono fondamentali per tenere insieme il Paese, il Nord e il Sud, e per
rendere stabili le maggioranze. Detto questo, alt. Finito Monti torna il pur simpatico Clemente Mastella? Non credo.
I partiti servono anche nella Rai?
No, sia chiaro che a marzo, se capita ancora di fare il cda con i partiti, io non partecipo, facciano loro.
Può nascere un nuovo partito dei cattolici?
Quest`anno festeggeremo i 50 anni del concilio: voglio che alla festa nazionale del Pd si discuta anche di questo. Incrociando gli esiti del Concilio Vaticano II con la Costituzione repubblicana, penso che l`idea di coagulare un partito attorno a una religione non sia proponibile. Non esiste in natura.
Senza Berlusconi, si chiude la stagione degli interventi sulla giustizia? Lascerete la faccenda nelle mani dei tecnici?
Se questo governo riuscirà a cambiare l`agenda e cioè a dirci: mi occupo prima dei problemi strutturali, quindi di circoscrizioni giudiziarie, del codice, dei tre gradi di giudizio, dei disastri del processo civile, io porterò il mio partito a qualsiasi convergenza. Il paradosso italico è che per 10 anni abbiamo parlato di giustizia ed è il settore meno riformato e meno funzionante. Se il Pdl si convince di questo, io ci sto. Il caso Penati ha scosso le fondamenta del Pd: serve un nuovo rigore anche a casa vostra? Quell`inchiesta è stato un colpo duro che mi ha fatto soffrire e riflettere, sempre con la presunzione di innocenza. Nessuna cautela, la magistratura vada in fondo. Da parte nostra, abbiamo con l`occasione lavorato per rafforzare i meccanismi interni. Il partito deve trovare regole di ingaggio più strette, lo stiamo già facendo. Con Maurizio Crozza lei è diventato più pop. A maggior ragione in questa fase servirebbero i comici per riavvicinare i politici all`opinione pubblica?
Potevo dirlo anche in latino che non stiamo qui a pettinare le bambole. Ma mi piace l`idea di una politica al di sotto della sua solennità. Non credo, come qualcuno dice, di avere consentito a un comico di ridicolizzare la politica. Quindi penso che, sì, una comicità che critica senza volgarità e becerume può riavvicinare noi politici alla gente

18 gennaio 2012

"Legalità un investimento per il futuro". ARCI: ciclo di incontri a Bellusco e Vimercate.

I circoli ARCI di Vimercare e di Bellusco con il patrocinio delle mministrazioni organizzano un ciclo di incontri dal titolo: "LEGALITA' UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO".
Pubblichiamo la locandina con il calendario degli appuntamenti.

per visualizzare ed ingrandire la locandina cliccare sull'immagine.

La nota del mattino del 18/01/2012


1. OGGI L’ITALIA AFFRONTA GLI GNOMI DELLA CITY. IERI LA GERMANIA HA CHIUSO LE PORTE. BERSANI: OGNUNO DEVA FARE LA SUA PARTE, MA NESSUNO PUO’ FARE DA SOLO.
Il presidente del Consiglio, Mario Monti, incontra oggi il primo ministro britannico, David
Cameron, in vista delle trattative per il nuovo trattato sulla finanza pubblica in Europa. Ma
soprattutto Monti avrà modo di incontrare a Londra gli operatori finanziari della City per
spiegare loro direttamente che cosa ha fatto l’Italia e come oggi il paese sia in grado di
affrontare la sfida della crisi.
L’esito degli incontri di Londra saranno cruciali per ristabilire un po’ di fiducia nell’Italia e nei
suoi titoli pubblici presso la comunità finanziaria e per verificare se la Gran Bretagna possa
diventare un alleato nella battaglia dell’euro, che vede la Germania della cancelliera Angela
Merkel attestata su una linea di rigore senza crescita, e ad ogni costo, anche se questa linea di
politica economica europea, come dicono tutti gli economisti al mondo e come sostiene il Pd
da tempo, è potenzialmente negativa per la stessa Germania.
Dopo l’invito di Mario Monti a un maggior impegno tedesco nel sostegno dei paesi in difficoltà,
a cominciare dall’Italia che ha fatto uno sforzo notevolissimo, ieri la Germania ha risposto con
la chiusura di tutte le porte per bocca del capo dei consiglieri economici della cancelliera:
“L’Italia può fare da sola”. Una posizione immediatamente criticata dal segretario del Pd, Pier
Luigi Bersani, impegnato da tempo a lavorare in Italia e in Europa per il ribaltamento della
logica della destra, secondo la quale ognuno pensa per sé e si chiude sempre di più a difesa dei
propri egoistici interessi, aggravando così ogni fenomeno di crisi, invece di aprirsi alla
collaborazione e alla ricerca della soluzione ai problemi, che può venire solo da uno sforzo
comune.
Dalle agenzie di stampa. (AGI) - Roma, 17 gen. - Pier Luigi Bersani ha reagito duramente al
'niet' del consigliere economico di Angela Merkel, Wolfgang Franz, alla richiesta di Mario
Monti di un maggiore impegno della Germania di fronte alla crisi che ha coinvolto anche
l'Italia. "Ognuno adesso deve fare la sua parte, ma nessuno può fare da solo", ha sottolineato il
segretario del Pd rispondendo ai cronisti alla sede del partito. "Quando è stato il suo momento
cruciale, la Germania non ha fatto da sola, ma con la solidarietà e l'aiuto di tutta l'Europa", ha
ricordato. "Sono sicuro che l'opinione pubblica tedesca questo non può dimenticarlo", ha
aggiunto. (AGI)
2. SI ACCENDONO I RIFLETTORI SULLE AGENZIE DI RATING E SUI LORO INTERESSI.
Le ultime decisioni prese dalle agenzie di rating, anche se tecnicamente centrate quanto a ragionamento di base (in crisi non è l’Italia che ha fatto sforzi notevoli, ma il sistema di governo europeo e la mancanza di una spinta verso la crescita), ha provocato l’ennesimo allarme sullo strapotere e sui conflitti di interesse di queste società private, collegate per via degli azionisti tra loro e con le principali banche d’affari e con i principali fondi di investimento del mondo, tutti o quasi targati Usa. Il presidente della Consob, la commissione italiana che vigila sull’attività finanziaria, Vegas, ha scritto una lettera per sollecitare l’intervento dell’Esma, l’organismo di controllo europeo. Dalle agenzie di stampa. (Adnkronos) - Le modalitá con cui Standard & Poor's ha declassato nove paesi europei nei giorni scorsi saranno oggetto di una verifica dell'Esma, con la collaborazione delle autoritá di vigilanza nazionali. Lo ha detto il presidente della Consob Giuseppe Vegas in un'intervista al 'Sole 24Ore', spiegando di aver scritto all'Autorità Ue per chiedere di indagare sulla raffica di taglio dei rating di venerdì scorso. L'Esma, ha spiegato, "può comminare sanzioni che possono arrivare fino alla sospensione dell'agenzia". "La nostra impostazione di partenza è stata seguita" ha detto. "Le nuove procedure per le agenzie di rating - ha aggiunto - sono partite sia dalle decisioni del commissario Ue Michel Barnier (Mercato Interno ndr.) sia da quello che abbiamo fatto noi lo scorso mese di luglio". Vegas ha puntato il dito contro il conflitto di interessi della agenzie di rating, "possedute da signori che poi hanno dei fondi" speculativi: tra gli altri, "per esempio la Capital World Investor ha una presenza massiccia in tutte e tre le agenzie, Warren Buffett ha presenza massiccia soprattutto in Moody's". Quanto al caso Blackrock "stiamo verificando i suoi movimenti sul titolo Unicredit", ha detto, rilevando che sono tra i proprietari di S&P.
Anche la Sec americana sta indagando sul perché le agenzie di rating abbiano dato voti alti ad attività finanziarie, come i subprime, che poi sono risultati alla base della crisi del 2007, cioè del vero punto d’avvio della crisi finanziaria globale.
Oggi sul tema delle agenzie di rating e sui loro interessi diversi articoli su Il Sole 24 Ore e su La Repubblica.

3. SCHULZ PRESIDENTE DEL PARLAMENTO UE DARA’ UNA MANO ALL’IDEA DI UN’EUROPA SOLIDALE. SASSOLI RIELETTO CAPOGRUPPO A BRUXELLES.
Martin Schulz è il nuovo presidente del Parlamento europeo. Fino a ieri Schulz era il capogruppo dei progressisti europei nel Parlamento Ue. Balzato alla ribalta italiana per lo scontro con Silvio Berlusconi in diretta Tv, quando il premier italiano lo definì un kapò tra l’imbarazzo di tutti gli italiani presenti, a cominciare da un impietrito Gianfranco Fini, il socialdemocratico tedesco Schulz è da tempo una figura di riferimento per tutti i progressisti europei. Nota è la sua posizione critica nei confronti della linea di politica economica scelta dalla cancelliera Angela Merkel. Da presidente del Parlamento Ue, Schulz potrà dare una mano ora per sostenere un cambiamento positivo del trattato sulla finanza pubblica.
Il gruppo democratico italiano al Parlamento europeo ha confermato alla presidenza David Sassoli. Dall’intervista rilasciata a L’Unità. “Come mai è così difficile far passare lo spirito
comunitario? «Il problema è che oggi i governi sono preoccupati delle loro opinioni pubbliche, di lisciare il pelo a un populismo antieuropeo. Ma la Germania deve ricordare che la leadership si costruisce su un disegno di Schulz? «È un presidente con una chiara vocazione europeista e comunitaria: questa è una garanzia perché il voto di milioni di cittadini sia rappresentato in modo giusto. È un presidente che ha idee, che interviene nel dibattito politico». Schulz ha l`ambizione di avere un posto nei consigli europei. Ci riuscirà? «Questa è la scommessa politica del prossimo anno: l`Europa che non sia come il congresso di Vienna, ma una vera rappresentanza democratica dei popoli, con spirito comunitario». Il nuovo presidente del Parlamento europeo ha intenzione di ascoltare Orban, colpito dalla procedura d`infrazione. Qual è la sua posizione? «Noi sosteniamo questa procedura, perché l`Europa deve difendere i diritti e le libertà dei cittadini oltre che sorvegliare la correttezza dei conti. Non dobbiamo distrarre la nostra attenzione da quei Paesi che tentano di violare quel patrimonio di valori che sono alla base della costruzione europea. Un paese che limita la libertà di stampa, che attacca le tutele sociali, che criminalizza ebrei e rom deve rispondere all`Europa». Conosciamo il rapporto, non buono, tra Schulz e Berlusconi. Come va con Monti? «Schulz ha sempre mantenuto rapporti molto stretti con Monti, anche dopo che aveva lasciato il suo incarico di Commissario. L`annuncio del suo governo ha ricevuto un lunghissimo applauso di tutte le delegazioni socialiste. Tutti gli riconoscono una grande autorevolezza».

4. LA BATTAGLIA DELLE LIBERALIZZAZIONI. VENERDI’ IL CONSIGLIO DEI MINISTRI. PETROLIERI COME I TASSISTI. CATEGORIE IN LOTTA E PDL CON IL FRENO A MANO TIRATO. IN SICILIA UN’OFFENSIVA IN STILE CAIMANO.
Venerdì Consiglio dei ministri sulle liberalizzazioni. In vista delle decisioni del governo infuria la battaglia per impedire qualsiasi cambiamento. Tassisti in rivolta. Petrolieri che fanno interviste a raffica per dire che già ci stanno rimettendo (proprio così!). e freni e resistenze da ogni categoria coinvolta. Ieri sera, in una riunione dei vertici del Pdl a palazzo Grazioli, Berlusconi ha tolto il velo dell’ipocrisia: la destra è preoccupata delle liberalizzazioni, in particolare per tassisti e farmacisti.
A Roma e in Sicilia scene e fenomeni in puro stile da finale del film Il Caimano.

5. LA BUONA POLITICA. IL PD PREPARA LA SPINTA PER LA RIFORMA ELETTORALE.
Riunione della segreteria del Pd, ieri mattina, per mettere a punto le iniziative del partito in questo periodo. Nel pomeriggio riunione sul tema legge elettorale. Dalle agenzie di stampa di ieri. (AGI) - Roma, 17 gen. - Pier Luigi Bersani è tornato a ribadire l'impegno del Pd per la riforma della legge elettorale, cui è dedicata una riunione di esperti convocata oggi al partito. "La nostra proposta l'abbiamo e l'abbiamo giá consegnata, anzi siamo gli unici ad averne deliberato una del partito", ha ricordato il segretario del Pd rispondendo ai cronisti alla sede del partito. "Oggi facciamo questa riunione per vedere come procedere, incalzare e sollecitare
quello che ci sta a cuore: arrivare ad una riforma strutturale", ha sottolineato, e per questo abbiamo avviato un'istruttoria. (AGI)
6. CIRCOLI IN RETE, LA RIVOLUZIONE DEL NETWORK PD.
Dalle agenzie di stampa. Roma, 17 gen. (TMNews) - "Abbiamo creato una cosa che non esiste nella storia politica del nostro paese, assolutamente al top nell'utilizzo degli strumenti della modernità e che può garantire un meccanismo di partecipazione e di accorciamento drastico della distanza tra centro e periferia che non ha precedenti: questa è l'idea di quel grande partito riformista e di massa che abbiamo in mente". Pier Luigi Bersani descrive così l'iniziativa lanciata oggi dal Pd dei 'circoli in rete', il social network Democratico che metterà in comunicazione tutti gli iscritti e i dirigenti di ogni livello. "E' una modalità diversa di essere partito", ha detto Nico Stumpo, responsabile organizzazione, presentando i circoli in rete. "Il Pd è l'unico partito ad avere una rete diffusa su tutto il territorio nazionale e un numero di iscritti che rappresenta una vera e propria comunità, la più grande comunità della politica - ha detto Stumpo - a partire dagli oltre un milione di elettori delle primarie e dai 800mila iscritti del 2009 e i 600mila del 2010, abbiamo censito tutti i dati e le caratteristiche di questi tesserati per costruire un database, ogni iscritto ha un codice attraverso il quale accedere al sistema dei circoli in rete, può modificare i suoi dati e accedere a servizi documenti, partecipare ai forum". Oltre a mettere in comunicazione gli iscritti del Pd e i dirigenti nazionali e locali, basti pensare ai 7mila segretari di circolo che in questo modo potranno confrontarsi tra di loro in ogni momento e su ogni argomento, il sistema potrà essere usato per fare analisi sui risultati elettorali di ogni città e provincia, per migliorare il rapporto col territorio. "Siamo il primo partito ad entrare in sinergia con i cittadini", ha concluso Stumpo.