1. MONTI RICEVE DAL PARLAMENTO UN FORTE VIATICO PER IL NEGOZIATO SUI TRATTATI EUROPEI. A DAVOS MERKEL GELA LE ATTESE DI UNA DISPONIBILITA’ TEDESCA PER IL FONDO SALVA STATI, MA RILANCIA IL TEMA DELL’UNITA’ EUROPEA E DELLA CRESCITA.
Il presidente del Consiglio Mario Monti ha ricevuto ieri dal Parlamento italiano un viatico fortissimo in vista del negoziato sui nuovi trattati europei, che sarà al centro della riunione del Consiglio d’Europa a fine gennaio. Il governo italiano ora può dare battaglia perché gli accordi siano rigorosi, ma anche credibili e finalizzati anche alla crescita.
Da Davos, dove ha aperto i lavori del World Economic Forum, il vertice dei potenti del mondo sull’economica, la cancelliera Angela Merkel ha ribadito la ricetta tedesca e annunciato un no secco all’aumento delle risorse da mettere a disposizione del fondo salva Stati, ma ha anche rilanciato l’Unione europea e la necessità di un intervento per la crescita.
In allegato alla nota, una lunga intervista a Angela Merkel pubblicata da La Stampa, che oggi ha fatto un numero speciale sull’Europa. Sempre da La Stampa, la cronaca da Davos: “Nessuna apertura sull`aumento del fondo salva-Stati e invece un messaggio preciso ai partner europei: ci si salva con una maggiore disciplina fiscale - e qui siamo in pieno dogma tedesco - ma anche con riforme che aumentino al produttività e «creino lavoro». A Davos, dove interviene per aprire i lavori del World Economie Forum, il Cancelliere tedesco Angela Merkel respinge nettamente le richieste di chi - tra gli altri il Fondo monetario e L`Italia vorrebbero che all`Esm di prossima creazione fosse data più potenza di fuoco dei 500 miliardi previsti. «Adesso dicono che deve essere il doppio», spiega la Merkel parlando proprio delle richieste per aumentare il fondo salva-Stati, «"Se è il doppio vi credremo", altri dicono addirittura che deve essere il triplo. E io mi chiedo sempre quanto questo sia credibile». La risposta del Cancelliere è netta e chiude la strada a possibili aumenti dell`Esm: «Abbiamo detto fin dall`inizio che vogliamo difendere l`euro. Ma ciò che non vogliamo è una situazione nella quale siamo costretti a promettere qualcosa che poi non saremmo in grado di mantenere perché se la Germania promette e non mantiene e i mercati partono all`attacco, allora l`euro sarebbe davvero vulnerabile». Anche perché - aggiunge - la fiducia, che l`Europa ha già ampiamente perso «è la moneta più importante che si possa avere oggi nel mondo». Se si tratti di sola tattica o se la Germania davvero si opporrà a qualsiasi ritocco all`Esm si scoprirà in pochi giorni. Proprio per ritrovare la fiducia dell`Europa e dell`Europa, dice comunque il Cancelliere, «c`è bisogno di un grande ripensamento» della costruzione comunitaria. Servono «non solo misure di austerità, ma anche riforme strutturali che portino a più posti di lavoro». Dunque avanti con il «fiscal compact, che significa che tutti dobbiamo introdurre un limite al debito» e «smetterla di avere scuse» per gli sforamenti di bilancio. E allo stesso tempo, convinta che non di solo rigore si vive, la Merkel apre anche a «riforme strutturali che portino più posti di lavoro, che sono essenziali»: Per farle servirà «più potere all`Europa». Lo stesso potere, ovviamente, che la Germania vuole applicare ai bilanci pubblici”.
2. SOFFERENZE VERE, DISUGUAGLIANZE E LATI OSCURI DELL’ITALIA. IL PAESE IN BALIA DELLE PROTESTE. C’E’ PREOCCUPAZIONE E BISOGNO DI ATTENZIONE. MA NON TUTTE LE FORME DI PROTESTA SONO ACCETTABILI E MOLTE OMBRE GRAVANO SULL’IMPROVVISO RISVEGLIO DELLA RIVOLTA. L’INSOFFERENZA DEL PDL E DELL’AREA DEGLI AFFARI OSCURI.
L’Italia è in sofferenza. Perdita di potere di acquisto. Famiglie in difficoltà. Crescita delle disuguaglianze. Perdita del lavoro. Tutto concorre a far scattare proteste e dimostrazioni in questa fase di manovre dure rese necessarie dal disastro provocato dai governi delle destre, quella di Berlusconi e quella di Bossi. Da qui i Tir, i pescatori, gli agricoltori, i dipendenti delle varie imprese in crisi, i cassintegrati. La sofferenza è forte e diffusa. Il governo e le forze politiche devono essere impegnati ad ascoltare le ragioni e i problemi di coloro che sono in difficoltà.
Dalle agenzie di stampa. DIRE) Roma, 25 gen. - "Mentre si progettano le riforme anche strutturali, il governo deve avere polso attento a quello che sta succedendo nel paese". Lo dice Pier Luigi Bersani commentando alla Camera i tafferugli tra forze dell'ordine e pescatori davanti a Montecitorio. "Non tutto è uguale quello che sta succedendo- aggiunge il leader del Pd- ci sono manifestazioni inaccettabili come i blocchi che abbiamo visto in Sicilia e in altre parti d'Italia e ci sono manifestazioni come quelle dei pescatori e situazioni di difficoltà in molti territori del paese, dove ci sono crisi industriali che coinvolgono territori interi" come l'Alcoa, il Sulcis, l'Aquila. "Il governo- dice Bersani- deve attrezzarsi, sapendo che abbiamo di fronte un anno difficile, per avere un colloquio sempre molto attento, preciso e ravvicinato sempre pretendendo il rispetto della legalità. Il governo deve agire su questi due crinali, mettendoci il massimo dell'attenzione, perché la situazione è difficile", osserva Bersani che richiama "la parola recessione, un termine che non ho citato a caso".
Ascolto, dunque, ma anche attenzione vigile: in questa sofferenza si sta insinuando anche la spinta della solita armata delle tenebre, sempre pronta a mettere l’Italia sotto pressione, quando il cambio di scenario politico ne mette in difficoltà affari, coperture, connivenze. Da La Stampa, intervista al presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Beppe Pisanu: “Magari si potesse dormire sugli allori dei successi, indiscutibili, dell`Antimafia. Sulle retate di `ndranghetisti in Calabria come in Lombardia, degli ultimi padrini dei Casalesi, delle nuove leve di Cosa nostra. E poi, delle mafie etniche, delle bande di spacciatori o dei trafficanti di carne umana (clandestini e prostitute). Per dirla con il presidente dell`Antimafia, Beppe Pisanu, invece, «siamo in presenza di una metastasi affaristica che si espande dall` economia illegale a quella legale, dai beni reali ai procedimenti amministrativi e ai prodotti finanziari». Insomma, a leggere l`ultima relazione dell`Antimafia, la «malapianta» non solo non si riesce a sradicare ma comincia a mettere radici anche in quei territori paludosi della «borghesia mafiosa» nelle nuove praterie del Nord. Un passaggio della introduzione del presidente Pisanu: «Se il Sud è il principale campo di battaglia, non dobbiamo dimenticare neppure per un istante che il CentroNord è l`area privilegiata di espansione delle mafie italiane e straniere». Affonda il bisturi la relazione nella metastasi del Sud: «L`attività mafiosa nelle quattro regioni di origine è causa di un mancato sviluppo equivalente al 15-20% del Pil delle stesse regioni. Circa un terzo delle imprese meridionali subisce una qualche influenza delle mafie, con dati che oscillano tra il 53% della Calabria al 18% della Puglia». Ancora: «E` evidente una divaricazione del Pil pro capite tra alcune aree del Mezzogiorno, danneggiate dalla
presenza mafiose, e altre realtà del centro e del nord d`Italia, divaricazione che in alcuni casi potrebbe raggiungere la media del 15 per cento».
Ma l’insofferenza non riguarda solo la parte più buia della società italiana. Basti pensare a quanto sta emergendo sotto gli occhi di tutti e quanto sta accadendo oggi con gli interventi più incisivi della Guardia di finanza. L’Ocse e la Banca d’Italia in questi giorni hanno segnalato l’arretramento del lavoro dipendente nel potere di acquisto e l’aumento delle disuguaglianze rispetto ai più ricchi. La Guardia di Finanza ha fatto emergere l’esistenza di migliaia di persone che vivono alla grande senza pagare un euro di tasse. E non solo. Ieri la stessa Guardia di Finanza ha parlato dei “furbetti del Welfare”. Da La Repubblica: “Non si sa se siano migliori o peggiori degli evasori fiscali. Certo è che la Guardia di Finanza li pone sullo stesso piano. Finti poveri che beneficiano degli sconti per le prestazioni sociali, dai ticket agli asili nido, studenti che non pagano le tasse universitarie: nel 2011 le Fiamme Gialle ne hanno scovati 4.358. Ma cì sono anche gli statali che fanno il doppio lavoro nella pubblica amministrazione (1.140 sono stati individuati), truffatori del Servizio sanitario nazionale, imprenditori che mettono in cassa integrazione i propri operai e poi riattavano la produzione a spese dell`Inps. Senza contare la massa di truffe e sfruttamento dei soldi pubblici e degli aiuti comunitari che viene messa in atto da una miriade di società: sono stati denunciati 860 soggetti che hanno lucrato complessivamente 250 milioni. Secondo i riscontri delle Fiamme Gialle i truffatori del pubblico denaro sono stati circa 18 mila, con un danno erariale di 2 miliardi. La Finanza ha tracciato anche dieci identikit dei furbetti scovati, dieci frodi-tipo allo Stato, alle Regioni, alla Ue. «La lotta all`evasione fiscale e agli sprechi nella pubblica amministrazione rappresentano le due facce della stessa medaglia», ha dichiarato il comandante generale della guardia di finanza, generale di corpo d`armata Nino Di Paolo, nel commentare i risultati dell`attività svolta dalle Fiamme Gialle a tutela della spesa pubblica”.
L’insofferenza verso il cambiamento ha dunque radici profonde. Non a caso Berlusconi e Bossi appaiono sempre meno capaci di resistere alla tentazione di far saltare il tavolo del governo Monti.
3. MILLEPROROGHE: CON UN AUMENTO DELLE SIGARETTE SI FINANZIANO LE PENSIONI DEI LAVORATORI PRECOCI. DIOMANI CONSIGLIO DEI MINISTRI SU SEMPLIFICAZIONI E SCUOLA.
Oggi la Camera vota la fiducia sul provvedimento cosiddetto mille proroghe, in cui è stato inserita un’ulteriore revisione dell’imposizione sulle sigarette per finanziare l’ammorbidimento della riforma Fornero per i lavoratori precoci ( quelli che hanno cominciato a lavorare a 15 anni) e per gli esodati (chi ha perso il lavoro alle soglie della pensione).
Domani il Consiglio dei ministri varerà un provvedimento sulla semplificazione, ma che conterrà anche alcune norme sulla scuola.
26 gennaio 2012
25 gennaio 2012
Brianza amministrative il 6 maggio. Ecco lo scenario politico.
Fonte MB News:
Il Viminale ha ufficializzato la data per le prossime elezioni amministrative: si vota domenica 6 maggio. Gli eventuali ballottaggi – come da prassi – due settimane dopo e quindi domenica 20 maggio. Per la Brianza – e i brianzoli – date da cerchiare sul calendario: alle urne andranno 3 delle 5 città più abitate della provincia: Monza (circa 122.000 abitanti), Lissone (circa 42.000 abitanti, terza città brianzola) e Cesano Maderno (circa 37.000 abitanti, quinta città brianzola). Seggi aperti anche a Meda, Lentate sul Seveso, Lesmo, Carnate e Sulbiate.
A Monza, capoluogo di provincia e piazza cruciale, il centrodestra pare non avere ancora sciolto la riserva. La Lega Nord, con il sindaco uscente Marco Mariani, ha tracciato la linea per bocca di Roberto Maroni e Umberto Bossi, intenzionati a correre in solitaria. Sul fronte Pdl, invece, dopo i rumors che davano Dario Allevi, presidente della provincia, in pole position (e le conseguenti smentite) tutto tace. Partito Democratico, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà e lista Città Persone hanno optato per le primarie, vinte da Roberto Scanagatti. Tra chi ha già sciolto la riserva: CambiaMonza e PrimaVeraMonza, Pin, Aprire al Cambiamento e Movimento 5 Stelle. Sabato, invece, verrà presentata ufficialmente la candidatura di Unione Italiana appoggiata da Forza Lombarda. Infine, non ancora chiare le sorti delle due 'outsider': Ilona Staller e Milly D'Abbraccio.
A Lissone le primarie di coalizione hanno visto prevalere Concetta Monguzzi e quindi toccherà a lei, consigliere comunale del 'Listone', il tentativo di 'golpe' politico ai danni di una Lega Nord amministratrice da un ventennio in quel della città del mobile e che ancora non ha ufficializzato alcun nome in vista delle elezioni.
A Cesano Maderno lo scorso 24 giugno è caduta la giunta di centrodestra guidata da Marina Romanò, leghista, e il comune è attualmente guidato da un'amministrazione straordinaria, leggasi commissario.
Anche a Meda il sindaco, Giorgio Fiorenzo Taveggia, è in quota Lega; a Lentate sul Seveso giunta pdiellina capitanata dall'azzurro Massimo Sasso; a Lesmo il borgomastro è l'onorevole padano Marco Desiderati; a Carnate la lista civica 'Cittadini per Carnate', con Maurizio Riva, governa dal 2007 il piccolo comune al confine con la provincia di Lecco; infine c'è anche Sulbiate che va a elezioni anticipate: lo scorso dicembre è decaduto il sindaco Maurizio Stucchi, al suo secondo mandato, in seguito alle dimissioni di 9 consiglieri comunali su 16
Il Viminale ha ufficializzato la data per le prossime elezioni amministrative: si vota domenica 6 maggio. Gli eventuali ballottaggi – come da prassi – due settimane dopo e quindi domenica 20 maggio. Per la Brianza – e i brianzoli – date da cerchiare sul calendario: alle urne andranno 3 delle 5 città più abitate della provincia: Monza (circa 122.000 abitanti), Lissone (circa 42.000 abitanti, terza città brianzola) e Cesano Maderno (circa 37.000 abitanti, quinta città brianzola). Seggi aperti anche a Meda, Lentate sul Seveso, Lesmo, Carnate e Sulbiate.
A Monza, capoluogo di provincia e piazza cruciale, il centrodestra pare non avere ancora sciolto la riserva. La Lega Nord, con il sindaco uscente Marco Mariani, ha tracciato la linea per bocca di Roberto Maroni e Umberto Bossi, intenzionati a correre in solitaria. Sul fronte Pdl, invece, dopo i rumors che davano Dario Allevi, presidente della provincia, in pole position (e le conseguenti smentite) tutto tace. Partito Democratico, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà e lista Città Persone hanno optato per le primarie, vinte da Roberto Scanagatti. Tra chi ha già sciolto la riserva: CambiaMonza e PrimaVeraMonza, Pin, Aprire al Cambiamento e Movimento 5 Stelle. Sabato, invece, verrà presentata ufficialmente la candidatura di Unione Italiana appoggiata da Forza Lombarda. Infine, non ancora chiare le sorti delle due 'outsider': Ilona Staller e Milly D'Abbraccio.
A Lissone le primarie di coalizione hanno visto prevalere Concetta Monguzzi e quindi toccherà a lei, consigliere comunale del 'Listone', il tentativo di 'golpe' politico ai danni di una Lega Nord amministratrice da un ventennio in quel della città del mobile e che ancora non ha ufficializzato alcun nome in vista delle elezioni.
A Cesano Maderno lo scorso 24 giugno è caduta la giunta di centrodestra guidata da Marina Romanò, leghista, e il comune è attualmente guidato da un'amministrazione straordinaria, leggasi commissario.
Anche a Meda il sindaco, Giorgio Fiorenzo Taveggia, è in quota Lega; a Lentate sul Seveso giunta pdiellina capitanata dall'azzurro Massimo Sasso; a Lesmo il borgomastro è l'onorevole padano Marco Desiderati; a Carnate la lista civica 'Cittadini per Carnate', con Maurizio Riva, governa dal 2007 il piccolo comune al confine con la provincia di Lecco; infine c'è anche Sulbiate che va a elezioni anticipate: lo scorso dicembre è decaduto il sindaco Maurizio Stucchi, al suo secondo mandato, in seguito alle dimissioni di 9 consiglieri comunali su 16
La nota del mattino del 25/01/2012

1. FONDO MONETARIO E PARTNER EUROPEI FANNO PRESSIONE SULLA GERMANIA. MONTI: SE IL FONDO SALVASTATI SARA’ FORTE, QUESTO BASTERA’ A FERMARE LA SPECULAZIONE. A DAVOS IL MONDO SI MISURA CON LA CRISI GLOBALE.
Il Fondo monetario e tutti i paesi dell’Unione europea cercano in questi giorni di mettere alle strette la Germania perché sia più disponibile a collaborare con le proprie risorse alla costruzione di un più forte fondo salva Stati. Tutti questi sforzi hanno come obiettivo la definizione dei nuovi trattati europei, che dovrebbero essere definiti al vertice del Consiglio d’Europa (capi di Stato e di governo) di fine mese.
Rientrano in questa strategia le affermazioni rilasciate ieri dai dirigenti del Fondo monetario sull’Italia: oltre a ricordare che l’Europa, e più in particolare l’Italia, nel 2012 saranno pesantemente in recessione, il responsabile per l’area europea, Carlo Cottarelli, ha promosso le misure di rigore varate dal governo Monti, ma allo stesso tempo ha sottolineato come sia fondamentale che l’Unione europea si attrezzi per difendere i paesi più in difficoltà, perché in caso contrario anche questi sforzi rischierebbero di essere insufficienti. Ieri, per alcune ore, un errore interpretativo delle agenzie di stampa ha trasformato queste affermazioni di Cottarelli in una specie di de profundis per l’Italia: l’Italia non può farcela da sola. Il Fmi è stato costretto a precisare di non aver mai affermato una cosa del genere.
Anche le dichiarazioni del presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, fatte ieri a Bruxelles, hanno avuto chiaramente come obiettivo le posizioni della Germania. Monti è stato chiaro: mettere più risorse nel fondo salva Stati non significa spenderle. Al contrario: più il fondo sarà potente, meno la speculazione lancerà attacchi, meno risorse finanziarie bisognerà impegnare concretamente per difendere l’euro e i paesi in difficoltà.
La trattativa sul debito pubblico greco sta nel frattempo tenendo tutta l’Europa con il fiato sospeso: ancora non c’è accordo tra i creditori privati e il governo greco.
Questa mattina la cancelliera Angela Merkel apre i lavori del forum mondiale sull’economia a Davos.
2. SENATO E CAMERA OGGI DISCUTONO E VOTANO LA MOZIONE PER SOSTENERE IL GOVERNO NELLE TRATTATIVE SUGLI ACCORDI NELL’UNIONE EUROPEA.
Prima il Senato e poi la Camera oggi discutono sulla posizione che l’Italia deve portare in Europa sui nuovi trattati. Al centro del confronto la mozione unitaria che Pd, Pdl e Terzo polo hanno messo a punto per dare forza alle posizioni che il presidente del Consiglio Mario Monti porterà in Europa per tentare di imprimere una svolta alla linea di politica economica europea e più in particolare per tenere conto dell’esigenza di rilanciare l’economia e l’occupazione e di calibrare il rigore nella finanza pubblica senza strangolare i paesi dell’Unione. La mozione comune sarà largamente basata sul testo che fin dai primi giorni di gennaio il Pd ha presentato alla Camera.
Sulla posizione del Pd e sulla importanza delle scelte compiute in questi mesi oggi l’Unità pubblica un’importante riflessione di Alfredo Reichlin.
3. LA CONSULTA SPIEGA LA BOCCIATURA DEL REFERENDUM. FRANCESCHINI E FINOCCHIARO SCRIVONO A SCHIFANI E FINI: APRIRE SUBITO IL LAVORO SULLA RIFORMA ELETTORALE.
La Corte Costituzionale ha depositato le motivazioni con le quali ha ritenuto non ammissibili i quesiti referendari sulla legge elettorale (articoli su tutti i quotidiani). Ieri i presidenti dei gruppi parlamentari del Senato e della Camera del Pd, Anna Finocchiaro e Dario Franceschini, hanno scritto ai presidenti del Senato e della Camera Schifani e Fini, chiedendo che venga subito avviato il lavoro sulla riforma della legge elettorale. Il Pd ha da tempo depositato una proposta di legge di riforma varata dalla direzione del partito. Sarà quella la base di partenza nel confronto con le altre forze politiche.
4. LIBERALIZZAZIONI: IL PD SPINGE IL GOVERNO A FARE DI PIU’ E MEGLIO. LAVORO: BERSANI INVITA IL GOVERNO A TENERE I PIEDI PER TERRA.
Dalle agenzie di stampa. (DIRE) Roma, 24 gen. - Più liberalizzazioni nell'interesse dei cittadini. Il Pd riunisce il gruppo di lavoro sul decreto varato nel fine settimana dal governo e annuncia emendamenti mirati per correggerlo in Parlamento, nella direzione di un "risparmio di costi più sensibile per tutti". La piattaforma dell'esecutivo, apprende la Dire, non basta ai Democratici, che sono orientati a presentare una vera e propria "lenzuolata", per dirla secondo la metafora di Bersani-ministro. Al Nazareno, di prima mattina, ci sono il responsabile economia Stefano Fassina, i capigruppo delle commissioni economiche alla Camera e al Senato e i parlamentari esperti. Si parte dalle banche. Il Pd chiede la correzione della norma sulle assicurazioni obbligatorie per chi stipula i mutui. Il decreto prevede, in analogia con la nuova disciplina delle Rc auto, la presentazione di tre offerte concorrenziali tra loro. Ma il Pd chiederà che si torni all'intenzione originaria del governo, che escludeva l'offerta di un'assicurazione sulla vita e lasciava libertà di scelta al cliente. Gli emendamenti del Pd chiedono inoltre alle banche di ridurre i costi di e-money e carte di credito.
Capitolo secondo, le assicurazioni auto. Il Pd chiederà l'introduzione di un sistema a punti, sul modello della patente. Per chi accumula più punti, i prezzi scendono. Bene invece l'offerta di tre polizze alternative, ma i Democratici vogliono il superamento del sistema del monomandato. Non basta ai Democratici neppure il testo del governo sulla separazione tra Eni e Snam. La gestione della rete gas non può essere affidata a un decreto ministeriale da definire. La separazione va fatta subito. (SEGUE). (DIRE) Roma, 24 gen. - Anche il costo del carburante entra nella 'lenzuolata' che i Democratici scriveranno in vista dell'iter parlamentare del dl liberalizzazioni. L'idea, messa nero su bianco nel corso della riunione di questa mattina a Largo del Nazareno, viene proprio dall'esperienza del ministro Pier Luigi Bersani e prevede che lo Stato si presenti come acquirente di idrocarburi sul mercato internazionale per offrire la relativa quota a prezzi calmierati sul mercato interno. Servirebbe a tamponare l'innalzamento selvaggio dei prezzi, alla base della protesta dei camionisti in queste ore. Ai notai i Democratici chiedono di rinunciare all'esclusiva su alcuni atti, a cominciare dalla compravendita di abitazioni civili fino a un determinato ammontare. Queste stipule entreranno nel mercato aperto di altri professionisti come commercialisti e avvocati. Riserve arrivano infine dal Pd sulla definizione dell'Autorità per i Trasporti. Non può
essere accorpata, secondo i Democratici, a quella per l'Energia. Deve avere un regime funzionale e statutario del tutto indipendente. In quest'ottica i Democratici accolgono una parte delle richieste avanzate dai tassisti. La piena attuazione del decreto Bersani, con il riconoscimento di un ruolo centrale ai sindaci, garantirebbe nello stesso tempo più licenze e minore disagio sociale”.
Da La Repubblica. Articolo di Giovanna Casadio. “Un colloquio con Fornero? «Ho quest`abitudine: non chiamo, ma sono a disposizione quando il governo mi chiama...». Ufficialmente, nelle dichiarazioni alle agenzie di stampa, Bersani usatovi cauti. Ma nelle riunioni di partito, il segretario del Pd dà un alt secco al ministro del Welfare. Uno stop «alla professoressa». Brava, ma secondo i democratici astratta. E soprattutto poco consapevole delle conseguenze che la stretta sulla cassa integrazione - lanciata come un sasso nello stagno e poi ritirata -rappresenterebbe per centinaia di migliaia di lavoratori. Per non parlare dell`articolo 18. Perciò il leader pd suona l`allarme: «Al governo consiglio uno sguardo lungo ma i piedi a terra, perché la crisi industriale è diffusa e non si lascia la strada vecchia senza vere alternative, mettendo nell`abbandono centinaia di migliaia di lavoratori». …Per quanto riguarda Fornero e le sue misure "radicali", replica: «Si può essere radicali ma sempre avendo bene i piedi piantatinella realtà. Cambiamo prima i meccanismi contrattuali che stanno svilendo il lavoro, perché un eccesso di precarietà sta disperdendo il tradizionale punto di forza dell`Italia ovvero il bagaglio di competenze del lavoro. Noi a questo tavolo ci siamo con il nostro contributo. Quindi, bisogna indicare una prospettiva di riorganizzazione degli ammortizzatori, ma mai dimenticando che siamo nel pieno di una crisi difficile e che non sarà breve».
5. LA RIVOLTA DEI TIR. IL GOVERNO METTE IN PISTA I PREFETTI.
Il governo interviene con fermezza sui blocchi stradali organizzati dai conducenti dei tir per alleggerire le difficoltà di approvvigionamento di tutte le merci causate dal blocco quasi totale dei trasporti su gomma. Il ministro dell’Interno ha invitati i prefetti ad agire. Al di là delle ragioni di fondo che hanno provocato le proteste, sono forti i timori di una strumentalizzazione e di infiltrazioni pericolose nella protesta.
Vi sono infatti motivi concreti di sofferenza per l’attività di trasporto via Tir (il costo del carburante, le tariffe autostradali, la concorrenza dei camionisti dell’Est, come segnala oggi un articolo di Dario Di Vico su Il Corriere della sera). Ma vi sono state anche iniziative chiaramente organizzate per suscitare disagio e rivolta (Sicilia e Campania, per esempio).
Dietro la facciata della condanna degli episodi più duri, il centrodestra gongola: l’Italia che si ribella porta acqua al mulino di Berlusconi e Bossi, che mal sopportano la lontananza dal potere e sperano che l’Italia disarcioni Monti per tornare in pista.
6. OBAMA RILANCIA L’IDEA DELL’EQUITA’ COME STRUMENTO DI RILANCIO DELL’ECONOMIA.
Mentre i repubblicani sono impegnati nella scelta del candidato che sfiderà Obama, il presidente degli Usa nel suo periodico discorso alla nazionale ha rilanciato ieri il tema dell’equità come strumento di rilancio e di ripresa dell’economia. Accanto a Obama è
apparsa ieri la segretaria del multimiliardario Warren Buffet (tra l’altro uno degli azionisti delle agenzie di rating), a ricordare che nell’America erede di Reagan e della famiglia Bush un dipendente come una semplice segretaria oggi paga più tasse del proprio datore di lavoro, anche se miliardario.
Da La Repubblica. Articolo di Federico Rampini. «Torniamo ai valori che hanno fatto grande l`America. Oggi è in gioco la sopravvivenza della fondamentale promessa americana. Battiamoci per un`economia al servizio di tutti. Vi pro pongo un piano per una crescita fatta per durare». E’ un Barack Obama in assetto da combattimento, quello che parla al Congresso e alla nazione. «L`America è grande solo se ognuno gareggia secondo le regole, se ognuno ha le opportunità giuste, se ciascuno si prende la sua parte di responsabilità. Se torna ad essere il paese dove chi ce la mette tutta, può farcela». Il presidente è lanciato verso la battaglia per la rielezione, sa che sarà durissima.
Il discorso sullo Stato dell`Unione, l`appuntamento politico più solenne dell` anno, gli serve per dare un senso a questa battaglia. È un discorso di strategia e divisione del mondo. «La sfida che definisce il nostro tempo - dice - è se in questo paese un numero sempre più ristretto di persone starà sempre meglio mentre gli altri fanno fatica; oppure se costruiamo le condizioni in cui le regole del gioco sono eque e uguali per tutti». Offre una diagnosi allarmata, sulla condizione di «lavoratori e ceto medio impoveriti e resi meno sicuri per decenni», un declino «iniziato molto prima dell`ultima recessione», proprio in coincidenza con «l`arricchimento smisurato di chi sta in cima alla piramide». Obama il populista, accusa la destra; Obama che torna a parlare il linguaggio progressista, lo acclama la sinistra. La sua scelta di campo è resa visibile da un gesto simbolico: mentre il presidente parla al paese alle nove di sera, in diretta su tutte le tv, tra gli invitati di onore al Congresso insieme alla First lady Michelle appare una certa signora Debbie Bosanek. È la segretaria del miliardario Warren Buffett, resa celebre dal suo datore di lavoro. Buffett, di simpatie progressiste e obamiano della prima ora, rivelò di «pagare un aliquota fiscale molto inferiore a quella della mia segretaria». Gesto efficace, quell`invito alla segretaria, perché il discorso sullo Stato dell`Unione coincide con la pubblicazione della dichiarazione dei redditi di Mitt Romney. Il candidato repubblicano paga appena il 14% dei suoi redditi multimilionari, anche lui come Buffett è graziato dall`assurdo privilegio per i detentori di plusvalenze finanziarie. Ecco un tema forte su cui Obama è deciso a impostare la sua campagna per la rielezione: «Possiamo andare in due direzioni opposte». La destra è il partito del privilegio, del capitalismo senza regole, dello smantellamento di ogni protezione sociale. Rieleggere Obama vuol dire «difendere chi lavora, le classi medie, che sono state retrocesse implacabilmente». I repubblicani vorrebbero ridurre ulteriormente la redistribuzione fiscale, spingendo le aliquote più in basso di quanto osarono Ronald Reagan e George W. Bush. I repubblicani dalla parte di Wall Street, il presidente con la segretaria di Buffett: questa è la "narrativa" che il discorso cerca di imprimere sullo scontro dei prossimi nove mesi. L`economia al primo posto, dunque, anche se Obama sa che i numeri non gli sono favorevoli: dal dopoguerra nessun presidente è stato rieletto con 1`8,5% di disoccupazione. Rivendica però «la creazione di 3,2 milioni di posti di lavoro nel settore privato negli ultimi 22 mesi; la rinascita di un`industria manifatturiera americana che ha ripreso a creare occupazione per la prima volta dagli anni Novanta». La sua presidenza ha fatto da argine, contro una recessione provocata nel 2008 «dal crollo di un castello di carte», cioè l` economia del
debito, l`ipertrofia della finanza. Ma non è populismo, non è neppure anti-capitalismo quello di Obama. Anche qui è emblematica la figura di un`ospite: la vedova di Steve Jobs è anche lei a fianco di Michelle, a ricordare che il capitalismo migliore, quello rivoluzionario e innovativo della Silicon Valley, con questo presidente è sempre andato d`accordo. Obama rilancia temi tipicamente "californiani", come la Green Economy che i repubblicani gli hanno ostacolato senza pietà. Annuncia la creazione di una speciale task force per contrastare la concorrenza sleale della Cina. Propone incentivi per le aziende che rilocalizzano forza lavoro negli Stati Uniti. Sfida i repubblicani sul terreno della difesa del risparmiatore, proponendo nuove norme contro le frodi e gli abusi dell`alta finanza. La politica estera non è in primo piano, e tuttavia Obama rivendica con orgoglio i suoi due successi più grandi. «Non ci sono più soldati americani che combattono in Iraq, per la prima volta da nove anni». È al suo attivo l`uccisione di Osama bin Laden, lo smantellamento di Al Qaeda: risultati che la destra cerca di svilire accusandolo di cedimenti ai nemici dell`America. Obama usa parole dure con l`Iran,non è questo il momento di offrire ramoscelli d`ulivo. Sa che una crisi internazionale - compresa un`eventuale ricaduta dell`euro zona - può ancora cambiare tutte le coordinate di quest`annata elettorale. Da qui a novembre, per lui è essenziale spostare il baricentro del dibattito: non un referendum sul presidente, ma una scelta tra due idee dell`America”.
24 gennaio 2012
Mezzago: "Questo è stato, voci di donne ebree".
23 gennaio 2012
Milano ricorda: XVII° Giorno della Memoria.
Associazione Figli della Shoah
in collaborazione con
Comunità Ebraica di Milano Conservatorio G.Verdi di Milano Fondazione CDEC Fondazione Memoriale della Shoah
vi invita alla serata commemorativa del XVII° Giorno della Memoria.

MILANO RICORDA:
Musiche, riflessioni e testimonianze per
il Giorno della Memoria
26 Gennaio 2012
ore 20.00
Sala Verdi del Conservatorio di Milano
Via Conservatorio, 12 Milano
Saluti delle autorità
Testimonianze
Musiche di
G. Mahler, F. Mendelssohn-Bartholdy, Z. Kodaly e G. Klein
con la partecipazione del Coro delle Voci Bianche e del Coro del Conservatorio
in collaborazione con
Comunità Ebraica di Milano Conservatorio G.Verdi di Milano Fondazione CDEC Fondazione Memoriale della Shoah
vi invita alla serata commemorativa del XVII° Giorno della Memoria.

MILANO RICORDA:
Musiche, riflessioni e testimonianze per
il Giorno della Memoria
26 Gennaio 2012
ore 20.00
Sala Verdi del Conservatorio di Milano
Via Conservatorio, 12 Milano
Saluti delle autorità
Testimonianze
Musiche di
G. Mahler, F. Mendelssohn-Bartholdy, Z. Kodaly e G. Klein
con la partecipazione del Coro delle Voci Bianche e del Coro del Conservatorio
Assemblea nazionale Pd: l'intervento conclusivo di Bersani.
Le conclusioni del segretario del Pd all'Assemblea nazionale del Partito Democratico a Roma
Il video integrale dell'intervento:
La relazione d'apertura, clicca qui.
La nota del mattino del 23/01/2012
1. SETTE GIORNI DI FUOCO PER LA BATTAGLIA DELL’EURO. OGGI RIUNIONE DEI MINISTRI FINANZIARI DELL’EUROGRUPPO. MERCOLEDI’ MOZIONE UNITARIA NEL PARLAMENTO ITALIANO. LUNEDI’ PROSSIMO CONSIGLIO D’EUROPA SUGLI ACCORDI FISCALI.
Volata finale, con rischi ed opportunità, per gli accordi sulle regole della finanza pubblica in Europa. Questa mattina il presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel si incontrano per definire una richiesta di ammorbidimento delle regole indicate dall’Eba, l’autorità di vigilanza sul sistema bancario, che ha dettato linee di intervento troppo dure per la stabilità del credito (imponendo aumenti di capitale monstre) e che è stata contestata anche dagli italiani. Nel pomeriggio si riuniscono i ministri finanziari dell’Eurogruppo (i paesi che hanno adottato l’euro). Tutto questo lavoro è finalizzato ad arrivare ad un accordo potabile sui bilanci degli Stati per la riunione del Consiglio d’Europa (capi di Stato e di governo) già fissata per lunedì 30 gennaio. La qualità dell’accordo e soprattutto il rispetto delle date a questo punto sono decisivi: i mercati giudicheranno da questi particolari la capacità di tenuta dell’Europa di fronte alla tempesta finanziaria che l’ha attraversata finora.
Mercoledì 25 il presidente Monti riferirà in Parlamento e verrà votata una mozione comune per sostenere le iniziative del governo italiano nel contesto europeo.
2. GRECIA AGLI SGOCCIOLI, SE FA L’ACCORDO CON I CREDITORI E SI SALVA DAL FALLIMENTO, PER L’EURO SI APRE UN ALTRO FILM. MERCOLEDI’ A DAVOS WORLD ECONOMIC FORUM: TUTTO IL MONDO A CONSULTO SULLA CRISI DEL CAPITALISMO.
Ancora un nulla di fatto tra la Grecia e i suoi creditori privati. E l’eventuale accordo sarebbe già fuori tempo (era previsto per sabato). Se la Grecia si salva (i creditori perderanno almeno il 70 per cento del capitale investito) per l’euro viene meno una minaccia potenziale enorme.
Questa settimana altri eventi potrebbero avere effetti molto importanti sul futuro del mondo. Mercoledì si riunisce a Davos il World Economic Forum, il forum annuale dei principali operatori politici ed economici del mondo (quest’anno sono previsti più di duemila ospiti, tra i quali 40 capi di Stato e oltre 30 governatori di banche centrali). Ad aprire i lavori sarà la cancelliera Angela Merkel. Al centro del dibattito, al di là dei temi ufficiali, l’argomento che The Economist e altri prestigiosi periodici economici stanno ponendo da settimane: la crisi del capitalismo.
Sempre a metà settimana, le banche centrali statunitense, inglese e giapponese daranno indicazione sulle proprie mosse future in termini di tassi di interesse e di politica di sostegno all’economia.
3. DOPO SALVA ITALIA E LIBERALIZZAZIONI, SI APRE OGGI IL CAPITOLO LAVORO. VENERDI’ IL GOVERNO DECIDE SULLE SEMPLIFICAZIONI.
Con l’incontro con le parti sociali si apre oggi il capitolo sul mercato del lavoro. La stampa continua a puntare tutto sullo scontro relativo all’articolo 18. Ma quello sarà l’ultimo dei problemi. Non che il governo sia contrario ad affrontare questo tema. Solo
che prima si parlerà di occupazione, precarietà, ammortizzatori sociali e molto altro. Molti degli estremisti dell’articolo 18 rischiano di restare delusi.
Per venerdì è stato già convocato il Consiglio dei ministri per parlare di semplificazioni.
Sulle liberalizzazioni si cominciano a preparare gli emendamenti. No a stravolgimenti, sì al potenziamento, almeno per quanto riguarda gli emendamenti che preparerà il Pd. A cominciare dalla libera vendita dei farmaci di fascia C, da più interventi su banche e assicurazioni e dall’estensione della liberalizzazione per le pompe di benzina.
Da L’Unità. “L`argomento è di quelli che stanno particolarmente a cuore al leader Pd, che con la sua lenzuolata del 2006 è stato il primo (e per qualcuno, anzi, l`unico) promotore di liberalizzazioni nella recente storia economica italiana. Non stupisce, dunque, che Pierluigi Bersani annunci l`impegno dei democratici per «difendere, rafforzare e accelerare le misure approvate dal governo», finalmente «soddisfatto che con Monti si torni a lavorare dopo anni su questo». E non stupisce che gli emendamenti che il partito democratico si appresta a proporre al decreto varato dall`esecutivo la scorsa settimana, nella giungla di correttivi e modifiche restrittive attese dalle altre forze in parlamento, puntino invece ad estenderne la portata. In tal senso, spiega il responsabile economia Stefano Fassina, va anche l`abolizione della possibilità di deroga ai contratti nazionali di lavoro ferroviari, che il governo ha introdotto per agevolare l`ingresso di nuovi operatori nel settore dei trasporti su rotaia: «La concorrenza, quella che porta reali benefici per gli utenti, non si fa sulla pelle dei lavoratori, ma sui modelli organizzativi, sull`efficienza e sulla qualità del servizio. Di Marchionne ne abbiamo già uno in Italia, basta ed avanza». Il primo emendamento presentato a firma Pd - probabilmente già nei primi giorni di febbraio, dopo la messa a punto dalla prossima settimana delle modifiche in commissione - sarà dunque l`abolizione della deregulation sui contratti di lavoro nel comparto ferroviario. Immediatamente seguito da uno riguardante le farmacie, che da un lato proporrà di ridurre il numero di nuovi negozi da aprire ma, dall`altro, chiederà di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C (quelli con ricetta a totale carico del consumatore) anche nelle parafarmacie: «La quantità di farmacie aggiuntive che dovranno essere aperte in seguito a un unico concorso straordinario è probabilmente eccessiva, e rischia di soffocare il secondo canale di vendita attualmente rappresentato dalle parafarmacie» continua Fassina, «alle quali dovrebbe essere garantita la possibilità di vendere anche i prodotti di fascia C». Questa, del resto, era l`intenzione originale della liberalizzazione proposta da Bersani nel 2006, che potrebbe comportare consistenti riduzioni di prezzo dei farmaci suddetti a vantaggio dei consumatori finali. Certo, la categoria dei farmacisti ha già annunciato proteste e, probabilmente, riuscirà a farsi sentire anche nell`aula di Montecitorio. Ma il Partito democratico si aspetta in parlamento «una discussione approfondita nel merito del decreto liberalizzazioni ed anche la possibilità di apportare modifiche». Del resto, sottolinea il responsabile economia, a differenza del decreto salva Italia, in questo caso «si tratta di provvedimenti d`organizzazione del mercato e non esistono vincoli di finanza pubblica da rispettare né coperture da trovare». Altri ambiti dell`intervento Pd saranno quelli relativi a banche ed assicurazioni, che molti analisti ritengono usciti praticamente illesi dal decreto del governo. «A chi acquista un mutuo, deve essere data la possibilità di procurarsi una polizza d`assicurazione all`esterno della banca stessa. E l`introduzione della scatola nera non porterà alla riduzione dell`Rc auto se, contestualmente, non verrà modificato anche il meccanismo del bonus malus», concludeFassina. Ed infine, il Pd proporrà di estendere la liberalizzazione nella
distribuzione dei carburanti che, limitata com`è ora ai gestori proprietari delle stazioni di rifornimento, ha una «portata assolutamente marginale»: l`esclusiva di rifornimento deve essere eliminata per raggiungere l`obiettivo di abbassare i prezzi dei carburanti”.
4. UN FINE SETTIMANA DI PRIMARIE CON GRANDE PARTECIPAZIONE E VITTORIA DEL PD.
Fine settimana di primarie in diverse città capoluogo di provincia e in diversi grandi centri italiani, in vista delle elezioni amministrative. Le primarie si sono svolte a Lecce, Asti, Monza, Rieti, e tra gli altri centri a Sesto San Giovanni, Giuliasco, Reggello e Cittadella. Tranne che a Rieti, in tutte queste città ha vinto il candidato del Pd. Ottima la partecipazione. Tutto si è svolto in modo regolare, composto, convinto, con larghissima affluenza. A conferma che il Partito Democratico viene sempre più considerato come il pilastro necessario per tentare di far uscire l’Italia dalla crisi e per avviare la ricostruzione civile, economica e democratica del paese, proprio a partire dalle città.
5. UNA LEGA IN SOFFERENZA ALZA LA VOCE E METTE ALL’ANGOLO IL PDL.
Una Lega Nord spaccata e alla ricerca della propria identità sta cercando di ritrovarsi nell’attacco: al governo, ma anche nel tentativo di mettere alle corde il Pdl (o lascia Monti o salta Formigoni). La verità è che Formigoni è già in difficoltà per altri motivi.
Volata finale, con rischi ed opportunità, per gli accordi sulle regole della finanza pubblica in Europa. Questa mattina il presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel si incontrano per definire una richiesta di ammorbidimento delle regole indicate dall’Eba, l’autorità di vigilanza sul sistema bancario, che ha dettato linee di intervento troppo dure per la stabilità del credito (imponendo aumenti di capitale monstre) e che è stata contestata anche dagli italiani. Nel pomeriggio si riuniscono i ministri finanziari dell’Eurogruppo (i paesi che hanno adottato l’euro). Tutto questo lavoro è finalizzato ad arrivare ad un accordo potabile sui bilanci degli Stati per la riunione del Consiglio d’Europa (capi di Stato e di governo) già fissata per lunedì 30 gennaio. La qualità dell’accordo e soprattutto il rispetto delle date a questo punto sono decisivi: i mercati giudicheranno da questi particolari la capacità di tenuta dell’Europa di fronte alla tempesta finanziaria che l’ha attraversata finora.
Mercoledì 25 il presidente Monti riferirà in Parlamento e verrà votata una mozione comune per sostenere le iniziative del governo italiano nel contesto europeo.
2. GRECIA AGLI SGOCCIOLI, SE FA L’ACCORDO CON I CREDITORI E SI SALVA DAL FALLIMENTO, PER L’EURO SI APRE UN ALTRO FILM. MERCOLEDI’ A DAVOS WORLD ECONOMIC FORUM: TUTTO IL MONDO A CONSULTO SULLA CRISI DEL CAPITALISMO.
Ancora un nulla di fatto tra la Grecia e i suoi creditori privati. E l’eventuale accordo sarebbe già fuori tempo (era previsto per sabato). Se la Grecia si salva (i creditori perderanno almeno il 70 per cento del capitale investito) per l’euro viene meno una minaccia potenziale enorme.
Questa settimana altri eventi potrebbero avere effetti molto importanti sul futuro del mondo. Mercoledì si riunisce a Davos il World Economic Forum, il forum annuale dei principali operatori politici ed economici del mondo (quest’anno sono previsti più di duemila ospiti, tra i quali 40 capi di Stato e oltre 30 governatori di banche centrali). Ad aprire i lavori sarà la cancelliera Angela Merkel. Al centro del dibattito, al di là dei temi ufficiali, l’argomento che The Economist e altri prestigiosi periodici economici stanno ponendo da settimane: la crisi del capitalismo.
Sempre a metà settimana, le banche centrali statunitense, inglese e giapponese daranno indicazione sulle proprie mosse future in termini di tassi di interesse e di politica di sostegno all’economia.
3. DOPO SALVA ITALIA E LIBERALIZZAZIONI, SI APRE OGGI IL CAPITOLO LAVORO. VENERDI’ IL GOVERNO DECIDE SULLE SEMPLIFICAZIONI.
Con l’incontro con le parti sociali si apre oggi il capitolo sul mercato del lavoro. La stampa continua a puntare tutto sullo scontro relativo all’articolo 18. Ma quello sarà l’ultimo dei problemi. Non che il governo sia contrario ad affrontare questo tema. Solo
che prima si parlerà di occupazione, precarietà, ammortizzatori sociali e molto altro. Molti degli estremisti dell’articolo 18 rischiano di restare delusi.
Per venerdì è stato già convocato il Consiglio dei ministri per parlare di semplificazioni.
Sulle liberalizzazioni si cominciano a preparare gli emendamenti. No a stravolgimenti, sì al potenziamento, almeno per quanto riguarda gli emendamenti che preparerà il Pd. A cominciare dalla libera vendita dei farmaci di fascia C, da più interventi su banche e assicurazioni e dall’estensione della liberalizzazione per le pompe di benzina.
Da L’Unità. “L`argomento è di quelli che stanno particolarmente a cuore al leader Pd, che con la sua lenzuolata del 2006 è stato il primo (e per qualcuno, anzi, l`unico) promotore di liberalizzazioni nella recente storia economica italiana. Non stupisce, dunque, che Pierluigi Bersani annunci l`impegno dei democratici per «difendere, rafforzare e accelerare le misure approvate dal governo», finalmente «soddisfatto che con Monti si torni a lavorare dopo anni su questo». E non stupisce che gli emendamenti che il partito democratico si appresta a proporre al decreto varato dall`esecutivo la scorsa settimana, nella giungla di correttivi e modifiche restrittive attese dalle altre forze in parlamento, puntino invece ad estenderne la portata. In tal senso, spiega il responsabile economia Stefano Fassina, va anche l`abolizione della possibilità di deroga ai contratti nazionali di lavoro ferroviari, che il governo ha introdotto per agevolare l`ingresso di nuovi operatori nel settore dei trasporti su rotaia: «La concorrenza, quella che porta reali benefici per gli utenti, non si fa sulla pelle dei lavoratori, ma sui modelli organizzativi, sull`efficienza e sulla qualità del servizio. Di Marchionne ne abbiamo già uno in Italia, basta ed avanza». Il primo emendamento presentato a firma Pd - probabilmente già nei primi giorni di febbraio, dopo la messa a punto dalla prossima settimana delle modifiche in commissione - sarà dunque l`abolizione della deregulation sui contratti di lavoro nel comparto ferroviario. Immediatamente seguito da uno riguardante le farmacie, che da un lato proporrà di ridurre il numero di nuovi negozi da aprire ma, dall`altro, chiederà di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C (quelli con ricetta a totale carico del consumatore) anche nelle parafarmacie: «La quantità di farmacie aggiuntive che dovranno essere aperte in seguito a un unico concorso straordinario è probabilmente eccessiva, e rischia di soffocare il secondo canale di vendita attualmente rappresentato dalle parafarmacie» continua Fassina, «alle quali dovrebbe essere garantita la possibilità di vendere anche i prodotti di fascia C». Questa, del resto, era l`intenzione originale della liberalizzazione proposta da Bersani nel 2006, che potrebbe comportare consistenti riduzioni di prezzo dei farmaci suddetti a vantaggio dei consumatori finali. Certo, la categoria dei farmacisti ha già annunciato proteste e, probabilmente, riuscirà a farsi sentire anche nell`aula di Montecitorio. Ma il Partito democratico si aspetta in parlamento «una discussione approfondita nel merito del decreto liberalizzazioni ed anche la possibilità di apportare modifiche». Del resto, sottolinea il responsabile economia, a differenza del decreto salva Italia, in questo caso «si tratta di provvedimenti d`organizzazione del mercato e non esistono vincoli di finanza pubblica da rispettare né coperture da trovare». Altri ambiti dell`intervento Pd saranno quelli relativi a banche ed assicurazioni, che molti analisti ritengono usciti praticamente illesi dal decreto del governo. «A chi acquista un mutuo, deve essere data la possibilità di procurarsi una polizza d`assicurazione all`esterno della banca stessa. E l`introduzione della scatola nera non porterà alla riduzione dell`Rc auto se, contestualmente, non verrà modificato anche il meccanismo del bonus malus», concludeFassina. Ed infine, il Pd proporrà di estendere la liberalizzazione nella
distribuzione dei carburanti che, limitata com`è ora ai gestori proprietari delle stazioni di rifornimento, ha una «portata assolutamente marginale»: l`esclusiva di rifornimento deve essere eliminata per raggiungere l`obiettivo di abbassare i prezzi dei carburanti”.
4. UN FINE SETTIMANA DI PRIMARIE CON GRANDE PARTECIPAZIONE E VITTORIA DEL PD.
Fine settimana di primarie in diverse città capoluogo di provincia e in diversi grandi centri italiani, in vista delle elezioni amministrative. Le primarie si sono svolte a Lecce, Asti, Monza, Rieti, e tra gli altri centri a Sesto San Giovanni, Giuliasco, Reggello e Cittadella. Tranne che a Rieti, in tutte queste città ha vinto il candidato del Pd. Ottima la partecipazione. Tutto si è svolto in modo regolare, composto, convinto, con larghissima affluenza. A conferma che il Partito Democratico viene sempre più considerato come il pilastro necessario per tentare di far uscire l’Italia dalla crisi e per avviare la ricostruzione civile, economica e democratica del paese, proprio a partire dalle città.
5. UNA LEGA IN SOFFERENZA ALZA LA VOCE E METTE ALL’ANGOLO IL PDL.
Una Lega Nord spaccata e alla ricerca della propria identità sta cercando di ritrovarsi nell’attacco: al governo, ma anche nel tentativo di mettere alle corde il Pdl (o lascia Monti o salta Formigoni). La verità è che Formigoni è già in difficoltà per altri motivi.
22 gennaio 2012
Buona domenica del 22/01/2012.
Lo spot della campagna tesseramento del Partito Democratico.
I post più cliccati della settimana.
Inizio campagna tesseramento Pd 2012.
Pd Sulbiate comunicato- 10/12/2011.
Tre domande e Gigi Fassina.
Giovedì 26/01 i consiglieri dimissionari incontrano i cittadini.
Il potere della sedia.
Le considerazioni di Edoardo Antonini ex consigliere PT.
Precedente buona domenica
I post più cliccati della settimana.
Inizio campagna tesseramento Pd 2012.
Pd Sulbiate comunicato- 10/12/2011.
Tre domande e Gigi Fassina.
Giovedì 26/01 i consiglieri dimissionari incontrano i cittadini.
Il potere della sedia.
Le considerazioni di Edoardo Antonini ex consigliere PT.
Precedente buona domenica
21 gennaio 2012
Inizio campagna tesseramento PD 2012.
Ti presento i miei - iscriviti al PD.
Il 16 Gennaio è partita la campagna per il tesseramento PD 2012.

Quest'anno i testimonial sono i militanti democratici. Sono loro a prestare volto e voce alla campagna di tesseramento. Centinaia di migliaia di persone, donne e uomini, ragazze e ragazzi che dedicano una parte della propria vita privata all’impegno civile e politico, e che rappresentano le gambe su cui camminano le idee e i valori del Partito Democratico. Persone di età ed esperienze diverse, accomunate dalla passione politica. In una fase di disillusione verso la politica ci sembrava importante rappresentare anche chi nella buona politica, fatta di valori e servizio civico, continua a credere ed impegnarsi.
tamtàm democratico - gennaio 2012
E' consultabile da oggi su www.tamtamdemocratico.it il numero di gennaio della rivista di approfondimento online del PD, il cui focus tematico è centrato su "Economia malata, alle radici della crisi".
Con il contributo di studiosi e politici ci si interroga sulla cause profonde della crisi globale e segnatamente sulle responsabilità del pensiero economico e dei suoi paradigmi. Una sezione è dedicata alle elaborazioni in corso nella sinistra europea e nella dottrina sociale della Chiesa rispetto alla crisi e alla sue radici.
Un'attenzione speciale è riservata alle politiche volte a sostenere l'euro nel quadro di una nuova architettura europea.

Con il contributo di studiosi e politici ci si interroga sulla cause profonde della crisi globale e segnatamente sulle responsabilità del pensiero economico e dei suoi paradigmi. Una sezione è dedicata alle elaborazioni in corso nella sinistra europea e nella dottrina sociale della Chiesa rispetto alla crisi e alla sue radici.
Un'attenzione speciale è riservata alle politiche volte a sostenere l'euro nel quadro di una nuova architettura europea.

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