12 ottobre 2014
Nobel per la Pace 2014
Malala Yousafzai studentessa pakistana e Kailash Satyarthi attivista indiano impegnato da decenni a liberare i bambini dalla schiavitù, si sono divisi il Premio Nobel per la Pace. I saggi, per Malala, hanno segnalato che "nonostante la sua giovane età combatta da anni per il diritto delle bambine all'istruzione", ha subito anche un attentato talebano per difendere questi diritti. Kailash è un operatore sociale, non molto noto, ma che da anni ha salvato almeno 80.000 bambini schiavi.
Questo riconoscimento deve essere anche un messaggio per cercare di risolvere le controversie non con le cannonate ma con il dialogo e questo è l'augurio di tutti.
10 ottobre 2014
Consumo di suolo in Lombardia
Consumo di suolo, da Maroni ancora solo parole
Maroni a primavera: “l’8 luglio in consiglio la legge sul consumo di suolo”.Poi, un piccolo slittamento: “il 15 luglio in consiglio la legge sul consumo di suolo”.
Passa ancora una settimana e…: “il 30 luglio in consiglio la legge sul consumo di suolo”.
Maroni, oggi: “l’11 novembre in consiglio la legge sul consumo di suolo”
9 ottobre 2014
Perchè iscriversi al PD?
Perché iscriversi al Pd? Parliamo del senso di questo partito
Pierluigi Castagnetti - Europa
Per informazioni sul tesseramento nel comune di Sulbiate puoi mandare una mail all'indirizzo: pdsulbiate@alice.it - ti aspettiamo!!!
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Dico, dunque, la mia. Innanzitutto considero la notizia dei 100mila iscritti (al momento) piuttosto preoccupante, perché significa che neppure tutti gli amministratori locali del partito hanno rinnovato la tessera. Disattenzione? sciatteria? disorganizzazione? Forse un po’ di tutto. Certo il problema esiste, se penso che persino il mio piccolo PPI ne aveva più del doppio. Altri tempi ovviamente. Sbaglieremmo però a pensare che la lentezza con cui procede la campagna del tesseramento dipenda dal nuovo corso del Pd. È del tutto evidente che la militanza nel partito ha cominciato a manifestare problemi “esistenziali” già da diversi anni, se è vero che Veltroni, il primo segretario del Pd, ha coltivato seri dubbi per lunghi mesi circa la possibilità di riorganizzarla come in passato.
Esaurito infatti l’amalgama ideologico che per lunghi anni aveva consentito quel senso di appartenenza che, nei vari partiti allora esistenti, la faceva assomigliare a una sorta di fede laica, occorreva porsi il problema di come “motivare” in un contesto culturale e persino antropologico nuovo l’affiliazione partitica.
Altro che zero ticket, zero risultati
Maroni e Salvini si occupano molto di poltrone e ben poco di cose concrete per la vita dei cittadini. Altro che zero ticket: zero risultati. Parliamo del primo intervento della giunta Maroni sui costosi ticket lombardi: l’estensione dell’esenzione sui farmaci per i cittadini over65, con l’aumento della soglia di reddito da 11 a 18mila euro.
La misura è in vigore dal primo di aprile di quest’anno e nelle intenzioni della giunta avrebbe dovuto interessare 800mila lombardi e costare alla Regione 40 milioni di euro in termini di mancato introito.
Con i dati ufficiali messi a disposizione di Federfarma, abbiamo dimostrato che non solo i cittadini non hanno pagato di meno, ma che addirittura la Regione ha finito per incassare di più. Facendo il confronto con i dati del 2013, nei cinque mesi di applicazione della misura i lombardi hanno versato alla Regione, attraverso i ticket sui farmaci, quasi due milioni in più (1.963.000 euro), che salgono a 2,44 milioni se si prendono in considerazione anche i primi quattro mesi dell’anno. In totale, dunque, la spesa per ticket del 2014, fino al mese di agosto compreso, ammonta a 172,341 milioni di euro, rispetto a poco meno di 170 milioni nello stesso periodo del 2013. Un dato in crescita, nonostante la misura “zero ticket”, propagandata dalla Regione con una campagna di comunicazione e di affissioni da 200mila euro.
La vera manovra da fare è far pagare a chi se lo può permettere e togliere del tutto i ticket a chi ha redditi inferiori a 30mila euro: non solo quelli sui farmaci ma anche i superticket sulle visite specialistiche e sugli esami. Quest’anno ci sono tutte le condizioni per tagliare i ticket e per renderli più equi grazie al patto per la salute siglato a Roma tra governo e regioni, che prevede per la Lombardia risorse in più già dal 2014 per oltre 500 milioni. È evidente che uno sgravio non è più rinviabile, non ci sono più alibi.
GUARDA IL VIDEO
Per saperne di più:
I ticket in Lombardia nel confronto con le altre regioni
La misura è in vigore dal primo di aprile di quest’anno e nelle intenzioni della giunta avrebbe dovuto interessare 800mila lombardi e costare alla Regione 40 milioni di euro in termini di mancato introito.
Con i dati ufficiali messi a disposizione di Federfarma, abbiamo dimostrato che non solo i cittadini non hanno pagato di meno, ma che addirittura la Regione ha finito per incassare di più. Facendo il confronto con i dati del 2013, nei cinque mesi di applicazione della misura i lombardi hanno versato alla Regione, attraverso i ticket sui farmaci, quasi due milioni in più (1.963.000 euro), che salgono a 2,44 milioni se si prendono in considerazione anche i primi quattro mesi dell’anno. In totale, dunque, la spesa per ticket del 2014, fino al mese di agosto compreso, ammonta a 172,341 milioni di euro, rispetto a poco meno di 170 milioni nello stesso periodo del 2013. Un dato in crescita, nonostante la misura “zero ticket”, propagandata dalla Regione con una campagna di comunicazione e di affissioni da 200mila euro.
La vera manovra da fare è far pagare a chi se lo può permettere e togliere del tutto i ticket a chi ha redditi inferiori a 30mila euro: non solo quelli sui farmaci ma anche i superticket sulle visite specialistiche e sugli esami. Quest’anno ci sono tutte le condizioni per tagliare i ticket e per renderli più equi grazie al patto per la salute siglato a Roma tra governo e regioni, che prevede per la Lombardia risorse in più già dal 2014 per oltre 500 milioni. È evidente che uno sgravio non è più rinviabile, non ci sono più alibi.
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I ticket in Lombardia nel confronto con le altre regioni
7 ottobre 2014
Pippo Civati scrive a Napolitano
Lettera al Presidente della Repubblica
Signor Presidente,
il Governo si appresta a chiedere al Parlamento una nuova fiducia. Questa sarà posta sulla legge delega in materia di lavoro, perpetuando una prassi deprecabile, che ha assunto, con questo Esecutivo, una dimensione particolarmente preoccupante anche rispetto al passato. Risulta, infatti, che ben il settantacinque per cento delle leggi approvate fino all’inizio di settembre lo sia stato a seguito dell’apposizione della fiducia.
Questo, naturalmente, impedisce ogni confronto reale, ogni discussione proprio all’interno dell’organo a ciò deputato: il Parlamento. La questione mi preoccupa in particolare oggi che la questione di fiducia viene posta su un disegno di legge delega, per il quale l’articolo 72 della Costituzione, disponendo una riserva di assemblea, intende assicurare la più ampia discussione, e che, spostando il potere normativo dal Parlamento al Governo, deve lasciare il primo pienamente libero di stabilire se e in quali termini farlo. La preoccupazione cresce, naturalmente, in considerazione della materia su cui verte la delega – quella della disciplina dei rapporti di lavoro – così delicata, da un punto di vista sociale, tanto più in un momento di grave crisi economica come quella che il nostro Paese sta attraversando ininterrottamente da anni. Una materia che, anche rispetto all’impostazione di massima già contenuta in una delega di cui è stata più volte sottolineata l’eccessiva vaghezza, ha già visto emergere posizioni molto distanti tra le forze sociali e politiche e che per questo avrebbe richiesto, a mio avviso, una adeguata composizione nel dibattito parlamentare, che non può essere sempre vissuto con fastidio o come un mero allungamento dei tempi della decisione politica.
Serracchiani sul Jobs Act
Serracchiani: "La direzione del partito ha raggiunto un punto di equilibrio che adesso va rispettato"
"Sul Jobs Act siamo arrivati al dunque, alla fine
del processo. Sui temi del lavoro abbiamo discusso a lungo, e la
direzione del partito ha raggiunto un punto di equilibrio. Che adesso va
rispettato". L'intervista al vicesegratrio PD Debora Serracchiani di
Umberto Rosso, la Repubblica
Presidente Serracchiani, in aula i parlamentari della minoranza del partito dovranno adeguarsi alla mozione della direzione?
«È
passata con l`80 per cento dei voti. Continueremo a confrontarci fino
all'ultimo minuto utile, il ministro Poletti sta lavorando a definire
nei dettagli la tipologia dei licenziamenti disciplinari da tutelare
nell'articolo 18. Ma alla fine bisogna votare in base alla volontà
della stragrande maggioranza del Pd».
Sulbiate Riciclone
COMUNI RICICLONI
Anche per l'anno 2014 il Comune di Sulbiate ha ricevuto il riconoscimento di Legambiente!!
3 ottobre 2014
Tesserati al Partito Democratico!
CIRCOLO PD SULBIATE
SABATO 4 OTTOBRE
dalle ore 9,00 alle ore 12,00 in P.zza Beretta Sulbiate Sup.
DOMENICA 5 OTTOBRE
dalle ore 9,00 alle ore 12,00 in P.zza Giovanni 23° Brentana
TI ASPETTIAMO!!!
La newsletter di Lucrezia Ricchiuti

Sul primo versante, Matteo Renzi ha sostenuto e sostiene con forza un'impostazione di allentamento delle politiche rigoristiche e una maggiore attenzione all'economia reale, alle necessità di investimenti. In una parola: meno vincoli di bilancio e più sviluppo, posizione ora assunta anche dalla Francia. Su questo, da militante del PD e da parlamentare, sono con lui e il Governo.
Sul secondo versante, invece, sono in totale dissenso. Ristabilire l'uguaglianza tra i lavoratori parificando al ribasso il livello delle tutele è sbagliato. La nostra Costituzione ha già fatto la scelta - dopo sacrifici fatti di lotte, guerre e sangue - che il lavoro e' la base del nostro ordinamento (articoli 1 e 4). Se parificazione deve essere - e deve - occorre estendere le tutele a coloro che non le hanno, non ridurle a chi ancora ce l'ha.
Bisogna ridurre le tipologie contrattuali, prosciugando il lago delle forme di precariato, eliminare le dimissioni in bianco, spostare la tassazione dal lavoro alla rendita e rendere fiscalmente più conveniente il lavoro a tempo indeterminato rispetto alle altre tipologie.
L'art. 18 della legge n. 300 del 1970 - poi - non è a rigore una regola del mercato del lavoro. E' la sanzione per la violazione delle norme sul lavoro. Se una persona viene ingiustamente licenziata deve essere reintegrata. Altrimenti e' inutile dire quali siano le regole, giacché esse potrebbero essere impunemente violate. Per fare un esempio: che senso ha dire quali siano le regole della proprietà dei beni se poi si depenalizza il furto? Se il ladro non fosse costretto a restituire la refurtiva o se la potesse tenere pagando una modesta cifra in danaro, in che paese saremmo? Per questi motivi in Senato ho presentato emendamenti volti a sventare l'ipotesi dell'abolizione dell'art. 18, a ridurre il numero delle tipologie contrattuali, ad aumentare i livelli di paga minima oraria per le prestazioni saltuarie e non coperte da un contratto collettivo nazionale.
29 settembre 2014
Dal blog di Sulbiate Democratica e Solidale
Egr. Sig. Sindaco di Sulbiate
Andrea Crespi
p.c. al Gruppo Sulbiate Insieme
Fausto Brambilla
Sulbiate, 26 settembre 2014Il gruppo di opposizione “Facciamoci in Quattro”, in data 20 Agosto, ha consegnato una “lettera aperta al sindaco” conseguentemente a due fatti considerati, a dir poco, “preoccupanti”. Ci riferiamo alle dimissioni dell’Assessore Simona Crippa da ogni incarico e senza ripensamenti e del “traballante” Consiglio Comunale del 25 Luglio dove, per mancanza del numero legale, si è rischiato l’annullamento della seduta.
L’intento di quella lettera, se pur con toni vigorosi, era quello di proporre un patto di collaborazione tra maggioranza ed opposizione .
Purtroppo però, come abbiamo constatato, è stata travisata e la risposta del gruppo di maggioranza, oltre a non entrare nel merito, si lancia in offese personali e al limite della legalità nei confronti del capogruppo di Fi4, Daniela Mattavelli, a cui va il nostro sostegno e la nostra stima.
Una modalità questa usata spesso da persone povere di argomenti e utilizzata per distogliere l’attenzione dal vero problema.
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