5 marzo 2021

Il PD non può rimanere fermo

Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c'è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni.

Sono stato eletto proprio due anni fa. Abbiamo salvato il Pd e ora ce l'ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull'Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere.

Non è bastato. Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni.

Ma il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd.

Visto che il bersaglio sono io, per amore dell'Italia e del partito, non mi resta che fare l'ennesimo atto per sbloccare la situazione. Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L'Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili.

Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie.

Ciao a tutte e tutti, a presto.

4 marzo 2021

TROPPA CARNE AL FUOCO!

Associazione Minerva, LabMonza, DESBri, GASpaccio, Koinè - Nati per discutere, nati per unire: un percorso di informazione, confronto e sensibilizzazione. I temi che saranno sotto i riflettori sono legati alla produzione e al consumo di carne: nutrizione e salute, diritti animali, impatto degli allevamenti intensivi sull'ambiente.

3 marzo 2021

Per un partito di donne e uomini

Quattordici dei 24 mesi di questa segreteria sono trascorsi sotto la pandemia e malgrado questo e la sua esigua forza parlamentare, il PD è tornato protagonista e centrale nella vicenda politica italiana.

Ma non c'è dubbio che ora è opportuno comprendere bene le caratteristiche di ciò che è accaduto in questi anni e trovare insieme temi, contenuti e visioni di un nostro ruolo. La nostra idea dell'Italia e dell'Europa.

Dovremo cioè scommettere sul PD, un partito di donne e di uomini, suscitare orgoglio rilanciando il suo ruolo nella democrazia italiana, ripensare e radicare la nostra forza nei territori, ripensare una strategia e una proposta adeguata per battere le destre, e governare.

Questo sarà l'obiettivo dell'assemblea del 13 e 14 marzo ma la discussione di oggi, sul ruolo e la funzione delle donne ne è parte integrante.

Come dovrà essere parte integrante dell'impegno che dovremo mettere nel sostenere il governo Draghi.

Ora l'Italia è in buone mani. Il PD sostiene con lealtà e spirito di collaborazione totale questo tentativo di cambiare l'Italia che vede Draghi protagonista.

26 febbraio 2021

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Separati in casa

Ormai non si può neppure definirli separati in casa. La convivenza tra il presidente della Lombardia Attilio Fontana e la “sua” vicepresidente Letizia Moratti pare sempre più burrascosa, al punto che la scelta dell’ex sindaco e ministro di mantenere il suo ufficio al Pirellone appare sempre più come la conferma di una distanza volutamente marcata nei confronti della gestione dell’epidemia da parte del principale inquilino di Palazzo Lombardia. Il congedo del direttore generale del welfare Marco Trivelli, che per 8 mesi si è caricato sulle spalle un sistema sanitario al collasso, suona come sconfessione totale della gestione lombarda dell’emergenza. Non è un caso che Moratti abbia scelto di puntare su un manager sanitario di lungo corso come Giovanni Pavesi, uno dei pochi sopravvissuti dell’era Galan in Veneto, marcate competenze organizzative e collaborazione consolidata con la Bocconi. Dopo aver pescato in Veneto il direttore di Aria, altro punto debole, anzi debolissimo, della gestione Covid, la Lombardia ruba a Zaia un altro dirigente apicale, quasi a dire che il management lombardo non abbia le competenze necessarie per cambiare passo. E pensare che, fino a prima della “cura” leghista, la Lombardia era considerata modello di riferimento e fucina di competenze di altissimo livello. Abbiamo la triste impressione che si voglia risolvere la crisi sanitaria con qualificatissime consulenze esterne che metteranno progressivamente in mora la politica. Siamo di fronte a un commissariamento de facto della giunta Fontana che sta sempre più diventando giunta Moratti, con buona pace degli elettori lombardi. Quanto durerà questa convivenza?

Governo Draghi Inizia una grande sfida che rappresenta una scommessa ancora più grande

buonLavoroDraghi

25 febbraio 2021

Editoriale di Brando Benifei, Febbraio 2021

“Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell'Unione Europea. Senza l'Italia non c'è l'Europa, ma fuori dall'Europa c'è meno Italia.
Non c'è sovranità nella solitudine, c'è solo l'inganno di ciò che siamo, nell'oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere”.

Questo è un passaggio molto significativo del discorso del Presidente Draghi al Senato, perché illustra in maniera chiara il nostro rapporto con la costruzione europea: unirci per riappropriarci della sovranità democratica nel governo dei grandi fenomeni globali, dal cambiamento climatico all'avvento dell’intelligenza artificiale. Sovranità che oggi stentiamo a esercitare e che si può rafforzare con la condivisione europea, rompendo con l'illusione nazionalista dei sovranisti.

Secondo alcuni commentatori la divisione tra sovranisti ed europeisti, che ha scandito la politica italiana e internazionale di questi ultimi anni, è oramai sorpassata dalla fine dell'amministrazione Trump a cui corrisponde in Italia l'improvvisa conversione europeista della Lega. Essi sostengono che si tratti di un cambiamento di tale portata da essere destinato a rimettere in discussione l'identità del Partito Democratico, che in questi anni difficili di euroscetticismo e sovranismo ha fatto da argine proteggendo l'Italia dal rischio di un'involuzione pericolosa e dannosa come quella a cui stiamo assistendo in Gran Bretagna.

22 febbraio 2021

Rimettiamo in fila le cose: l’Europa, il Partito Democratico e Mario Draghi

Premessa  di Maurizio Montanari - PD Monza

Questo mio contributo è stato scritto prima della formazione del Governo Draghi e ovviamente sembra già superato dagli eventi. Spero, invece, che abbia mantenuto la sua utilità di riflessione a posteriori e di anticipazione di un dibattito congressuale che, al momento opportuno, avverrà nel Partito Democratico.

Mi ha fatto enormemente piacere leggere nell’articolo di Tommaso Ciriaco su Repubblica del 10 Febbraio le condizioni che Mario Draghi avrebbe dettato a Salvini: “Sono i paletti di Mario Draghi. Un concentrato di europeismo, la negazione di ogni sovranismo. Faccia a faccia con Matteo Salvini, il premier incaricato li elenca uno dopo l’altro, alzando deliberatamente l’asticella: fiscalità europea, maggiore cessione di sovranità a Bruxelles, superamento del meccanismo dell’unanimità che rallenta l’integrazione”.

18 febbraio 2021

LAVORO - Intervista al prof. Pietro Ichino: «Blocco dei licenziamenti? Ha nascosto la polvere sotto il tappeto»

di Lorenzo Maria Alvaro - Vita

Al 31 marzo, con la fine del il divieto di recesso in vigore ormai da un anno, si stima che ai 444mila occupati in meno del 2020 se ne aggiungeranno altri 400mila. «Una disoccupazione che noi fingiamo di non vedere, ma che è già esplosa. L’urgenza non è continuare a nasconderla, ma affrontare il problema seriamente, magari aumentando la durata e l’entità del trattamento di disoccupazione assicurando l’80 per cento a tutti, senza tetto o con un tetto nettamente più alto rispetto all'attuale di circa 1.200 euro al mese», spiega il giuslavorista. 

Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione registrate dall'Istat tra marzo e giugno 2020, unite a quella di dicembre, hanno portato l’occupazione a un livello più basso di quello registrato nel dicembre 2019 (-1,9%, pari a -444mila unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (-235mila) e autonomi (-209mila). Uno scenario ancora più drammatico se si considera che fino al 31 marzo sono bloccati i licenziamenti. «Si stima che si siano congelati circa 400mila disoccupati », sottolinea il giuslavorista Pietro Ichino che sottolinea come sulle due fasce più colpite, donne e giovani, «è necessario per provare a ripartire innanzitutto investire nei servizi alla famiglia, che facilitano la scelta delle madri di continuare o riprendere a lavorare e costruire un servizio di orientamento scolastico e professionale efficace, che raggiunga capillarmente ogni adolescente all’uscita di ogni ciclo scolastico». L'intervista

Professor Ichino, il quadro provvisorio sui dati del lavoro del 2020 parla per ora di una perdita di occupati di oltre 650mila unità. Una flessione attesa che però rischia di non rappresentare ancora un dato reale. L'Italia è l'unico Paese europeo che infatti ha bloccato i licenziamenti. Quale sarà presumibilmente il quadro che ci dobbiamo aspettare?
Si stima che il divieto di recesso per motivo economico in vigore ormai da un anno abbia, per così dire, “congelato” fra i 300 e i 400mila licenziamenti: tutte persone che dovrebbero già oggi considerarsi sostanzialmente disoccupate, anche se formalmente il loro contratto di lavoro è ancora in vita. Per queste persone quel divieto è molto dannoso, perché ritarda il momento in cui esse incominceranno ad attivarsi per trovare una nuova occupazione e riduce, ogni mese che passa, la loro occupabilità.

17 febbraio 2021

Stellantis, un importante evento nello scenario industriale italiano ed europeo

I due storici gruppi automobilistici FIAT-Chrysler e Peugeot firmano un accordo storico.

di Marco BENTIVOGLI

La nascita di Stellantis, il quarto gruppo automobilistico a livello mondiale, costituisce un evento importante nello scenario industriale italiano ed europeo. L’accordo tra due gruppi automobilistici storici come FIAT-Chrysler e Peugeot tocca diversi piani, dalle prospettive in termini di innovazione, alle conseguenze sui lavoratori e i siti di produzione, alle scelte nel campo ambientale. Quale valutazione si può formulare in base agli elementi noti? Quali prospettive si aprono per il nostro sistema industriale?

15 febbraio 2021

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Purché se ne parli

«There is only one thing in the world worse than being talked about, and that is not being talked about». È il famoso “purché se ne parli” che Oscar Wilde ha inciso nella storia e che l’epoca dei mass e social media ha trasformato in una sorta di ragione di vita, anche per la politica. Non fa eccezione la nostra Lombardia che vede il suo presidente impegnato nella spasmodica ricerca di visibilità per tentare di dimostrarsi all'altezza del dover essere alla guida della regione più solida, brillante e innovativa dell’Italia. La legislatura che stiamo vivendo avrebbe dovuto portare al compimento dell’autonomia, intesa come riconoscimento dell’unicità e dell’eccellenza lombarda. Temiamo che verrà, al contrario, ricordata come la legislatura dello smarrimento del primato lombardo e della dolorosa debacle di fronte alla pandemia.
Il marchio di fabbrica della Lombardia è sempre stata la concretezza, accompagnata da sobrietà e discrezione, secondo la regola aurea del tanto lavoro e poche parole. Oggi siamo ormai alle parole che tentano di coprire il vuoto di chi arranca di fronte a sfide di cui non riesce a venire a capo. La campagna vaccinale che in altre regioni è partita e qui in Lombardia è stata, per ora, solo annunciata è lì a dimostrarlo. Il “purché se ne parli”, ormai, sta un po’ stretto ai lombardi e l’apparire è spesso nemico dell’essere e rischia di distruggere la realtà, come ci ricorda, nel romanzo di Wilde, la triste fine di Dorian Grey che non sopravvive al tentativo di distruggere il suo ormai odiato ritratto.

Il caso Lombardia raccontato da Vinicio Peluffo e Gad Lerner a Radio Immagina

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12 febbraio 2021

Raccolta firme progetto di legge di iniziativa popolare

Presso il Comune è possibile contribuire alla raccolta firme necessarie per la proposta di legge di iniziativa popolare denominata: “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”, promossa da Maurizio Verona, Sindaco di Sant’Anna di Stazzema.

La raccolta delle firme, che viene effettuata nei comuni essendo necessaria la presenza di un pubblico ufficiale, si conclude il 31 marzo 2021.

Possono firmare presso l'Ufficio anagrafe, negli orari di apertura al pubblico, tutti gli elettori residenti nel Comune di Sulbiate. Porta con te la carta di identità o un altro documento di riconoscimento valido.