29 luglio 2013
28 luglio 2013
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 30 del 27 luglio 2013
In democrazia c'è sempre un'alternativa
Ritengo doppiamente sbagliato affermare che bisogna sostenere questo governo perchè non c'è alternativa. In primo luogo perchè in democrazia l'alternativa c'è sempre, ed è quella di dare la parola agli elettori. Che non si possa fare a causa del porcellum ormai è una scusa : è evidente che la legge elettorale non sarà cambiata. È l'unica vera assicurazione anti-crisi. Ma soprattutto un governo deve avere legittimazione per le cose buone che fa. Alcune (lo sblocca-debiti in primis) sono state fatte: ora ne servono altre urgenti per sostenere la ripresa. Letta è persona competente e capace: giusto dargli fiducia, ma non è questo il punto. Il dilemma è come pensare di risolvere le emergenze con Alfano al fianco.
Le regole seguono un'idea di partito
La discussione di ieri in Direzione e le divisioni emerse evidenziano una contraddizione di fondo. Ci si divide sulle regole innanzitutto perchè ognuno dei contendenti pensa a quali gli siano più favorevoli. E su questo la vedo dura trovare una mediazione che accontenti tutti. C'è però anche un motivo meno opportunistico: le regole riflettono il modello di partito che si ha in mente. Far votare il segretario da tutti o solo dagli iscritti non è questione riducibile all'essere pro o anti-Renzi. Idem sul fatto se legare o meno i congressi regionali con quello nazionale. Semplificando, significa pensare ad un partito luogo di direzione politica collettiva o semplice comitato elettorale, funzionale al leader di turno o autenticamente federale. Ecco allora la contraddizione: queste scelte le dovrebbe fare, con altre, il congresso. Fatte prima rischiano di condizionare il congresso che le deve sancire. Come se ne esce? A meno di improbabili accordi, usando le regole esistenti, piacciano o meno.
Ritengo doppiamente sbagliato affermare che bisogna sostenere questo governo perchè non c'è alternativa. In primo luogo perchè in democrazia l'alternativa c'è sempre, ed è quella di dare la parola agli elettori. Che non si possa fare a causa del porcellum ormai è una scusa : è evidente che la legge elettorale non sarà cambiata. È l'unica vera assicurazione anti-crisi. Ma soprattutto un governo deve avere legittimazione per le cose buone che fa. Alcune (lo sblocca-debiti in primis) sono state fatte: ora ne servono altre urgenti per sostenere la ripresa. Letta è persona competente e capace: giusto dargli fiducia, ma non è questo il punto. Il dilemma è come pensare di risolvere le emergenze con Alfano al fianco.
Le regole seguono un'idea di partito
La discussione di ieri in Direzione e le divisioni emerse evidenziano una contraddizione di fondo. Ci si divide sulle regole innanzitutto perchè ognuno dei contendenti pensa a quali gli siano più favorevoli. E su questo la vedo dura trovare una mediazione che accontenti tutti. C'è però anche un motivo meno opportunistico: le regole riflettono il modello di partito che si ha in mente. Far votare il segretario da tutti o solo dagli iscritti non è questione riducibile all'essere pro o anti-Renzi. Idem sul fatto se legare o meno i congressi regionali con quello nazionale. Semplificando, significa pensare ad un partito luogo di direzione politica collettiva o semplice comitato elettorale, funzionale al leader di turno o autenticamente federale. Ecco allora la contraddizione: queste scelte le dovrebbe fare, con altre, il congresso. Fatte prima rischiano di condizionare il congresso che le deve sancire. Come se ne esce? A meno di improbabili accordi, usando le regole esistenti, piacciano o meno.
26 luglio 2013
La locomotiva lombarda su un binario morto

Occasione, consentitecelo, clamorosamente persa.
Alla vigilia della discussione in aula la Giunta aveva trionfalmente snocciolato i dati dei primi quattro mesi di gestione Maroni, sostenendo che con il bilancio di assestamento la locomotiva lombarda poteva ricominciare a trainare l'Italia. Affermazione ripetuta in aula anche dal relatore Colucci.
Durante il dibattito, però, dopo che come Pd abbiamo sottolineato che il bilancio in esame certifica la frustrazione di una regione che non ha spazi di manovra di fronte ai tagli statali, ai vincoli del Patto di Stabilità e alle spese obbligatorie, la maggioranza ha subito precisato come questo non possa che essere un bilancio di continuità, visto che andava a correggere il preventivo approvato al tramonto della Giunta Formigoni.
19 luglio 2013
Paolo Borsellino, 21 anni dopo
Borsellino: oggi 21 anni dopo
Il ricordo del Partito Democratico nel giorno della scomparsa di Paolo Borsellino
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18 luglio 2013
Ecco i nomi...Parte 3!!!
La rubrica coi nomi e la presentazione dei nuovi membri della nuova Segreteria Nazionale del Partito Democratico continua.
Le informazioni sono state prese dal
sito nazionale del Partito Democratico e i membri della Segreteria
Nazionale verranno presentati seguendo l'elenco che trovate nel post con
la sintesi del nuovo segretario.
Dopo Enzo Amendola è la volta di Cecilia Carmassi:
Dopo Enzo Amendola è la volta di Cecilia Carmassi:
Segreteria Nazionale - Politiche sociali e Lavoro
Dal novembre 2009 è entrata a far parte della Segreteria Nazionale del Partito Democratico sotto la guida di Pierluigi Bersani con le deleghe relative a Terzo Settore, Politiche Sociali e per la Famiglia. E' stata Presidente della FUCI. Ha compiuto studi giuridici, dal 2008 ha scelto di diventare imprenditrice del settore turistico ed ha avviato una attività turistico ricettiva che gestisce direttamente. Il suo lavoro l'ha portata ad essere eletta nella presidenza della Confesercenti di Lucca.17 luglio 2013
Incontro con Carlo dell'Aringa
Vi informiamo che....
venerdì 19 luglio ore 21,00
presso la festa democratica di Canonica di Triuggio, via Taverna 57,
all’incontro
“LAVORO, OCCUPAZIONE, SVILUPPO. LE INIZIATIVE E GLI IMPEGNI DEL GOVERNO”
con
CARLO DELL’ARINGA
Sottosegretario al lavoro del Governo Letta
ROBERTO RAMPI
Deputato PD
ENRICO BRAMBILLA
Consigliere Regionale PD
16 luglio 2013
La rabbia di Maroni per i suoi primi 100 giorni
Perché Maroni se l'è presa così tanto per le parole di Ambrosoli e ha abbandonato stizzito l'aula durante il discorso del leader dell'opposizione di centrosinistra?
Può sembrare una domanda oziosa, ma l'atteggiamento del presidente della Lombardia rivela tutta la fatica dei primi 100 giorni della nuova legislatura. Partito con l'idea che bastasse una tinteggiatina di verde leghista su Palazzo Lombardia per far ripartire una regione che aveva solo bisogno di cambiare aria ai piani alti, Maroni in tre mesi si è reso conto che la faccenda rischia di essere ben più complicata.
Può sembrare una domanda oziosa, ma l'atteggiamento del presidente della Lombardia rivela tutta la fatica dei primi 100 giorni della nuova legislatura. Partito con l'idea che bastasse una tinteggiatina di verde leghista su Palazzo Lombardia per far ripartire una regione che aveva solo bisogno di cambiare aria ai piani alti, Maroni in tre mesi si è reso conto che la faccenda rischia di essere ben più complicata.
14 luglio 2013
Calderoli deve dimettersi
Anche noi della redazione di teorema crediamo che, certe frasi, a maggior ragione se dette da cariche politiche, non siano più accettabili. Non è più sufficiente chiedere scusa. Non basta più dire "era una battuta". Occorre che certe persone non siedano più a certi livelli, occorre un profondo cambiamento della società che, se si dichiara civile, non può accettare certi atteggiamenti.
Piena solidarietà al ministro Kyenge e a tutte le persone che si sono sentite offese.
Pubblichiamo di seguito un articolo tratto dal sito nazionale del Partito Democratico.
Le frasi razziste pronunciate dal vice presidente del Senato Roberto Calderoli contro la ministra Cecile Kyenge sono di una gravità inaudita. Chiediamo senza mezzi termini scuse formali e dimissioni immediate dell'esponente leghista
"Quanto detto da Calderoli lascia senza parole e non
dovrebbe nemmeno essere pensato. Detto dal vice presidente del Senato,
apre un problema che andra' opportunamente affrontato. Con tutti i
democratici e con tutti gli i italiani, sono accanto a Cecile Kyenge
Kashetu". Lo scrive su twitter il segretario del Pd Guglielmo Epifani.
*****
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 28 del 13 luglio 2013

Molti mi chiedono quali siano le differenze e chi sia meglio dei due. Apparentemente si tratta di Presidenti molto diversi. Arrogante e scostante il "Celeste", più alla mano e cordiale Bobo. Al di lá di questi tratti caratteriali, però, la sostanza non cambia molto. Entrambi assenti dal dibattito in consiglio regionale, più concentrati nella cucina degli affari. Entrambi con ansia da prestazione, sempre pronti ad annunciare fatti ancora molto in là da venire e a dare numeri privi di reale riscontro. Ha detto bene Ambrosoli: quello di Maroni è un formigonismo senza Formigoni.
La settimana in Regione
Martedì è stato approvato il Programma Regionale di Sviluppo. Un elenco di 349 risultati attesi entro la legislatura, senza definizione di priorità, tempi, risorse. Primo obiettivo: Realizzare la macroregione del nord. Cosa sia, quali confini abbia, a cosa serva, non si sa.
Però si è discusso se vada scritta con la maiuscola (proposta dalla lista Maroni) o con la minuscola (soluzione finale). Maroni ha lasciato subito l'aula, indispettito per le nostre critiche. Il Pd ha presentato, con alcuni Odg disponibili sul nostro sito, quello che anche il capogruppo del Pdl ha riconosciuto essere un programma alternativo. In particolare abbiamo fatto approvare la trasformazione dei voucher sociali, da destinare non più al singolo ma alla rete dei servizi. Il Pdl, che pure ha votato a favore, ora torna indietro e cerca di sconfessare quell'esito. Ne vedremo delle belle.
Martedì è stato approvato il Programma Regionale di Sviluppo. Un elenco di 349 risultati attesi entro la legislatura, senza definizione di priorità, tempi, risorse. Primo obiettivo: Realizzare la macroregione del nord. Cosa sia, quali confini abbia, a cosa serva, non si sa.
Però si è discusso se vada scritta con la maiuscola (proposta dalla lista Maroni) o con la minuscola (soluzione finale). Maroni ha lasciato subito l'aula, indispettito per le nostre critiche. Il Pd ha presentato, con alcuni Odg disponibili sul nostro sito, quello che anche il capogruppo del Pdl ha riconosciuto essere un programma alternativo. In particolare abbiamo fatto approvare la trasformazione dei voucher sociali, da destinare non più al singolo ma alla rete dei servizi. Il Pdl, che pure ha votato a favore, ora torna indietro e cerca di sconfessare quell'esito. Ne vedremo delle belle.
13 luglio 2013
12 luglio 2013
Approvazione del PTCP mercoledì 10 luglio
Ieri sera è terminata la lunga maratona del Consiglio provinciale sul Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), con l’approvazione del documento con 18 voti favorevoli, uno contrario (IDV) e la nostra astensione.
Il PTCP è il piano che dovrà sovrintendere in futuro allo sviluppo della Brianza e al quale dovranno adeguarsi gli strumenti urbanistici dei 55 Comuni. Uno strumento importantissimo, perché deve trovare una mediazione fra sviluppo e ambiente, infrastrutture, verde e cemento, indirizzando di conseguenza la stessa economia del territorio. Non è stata un'operazione da poco, poiché per il nostro gruppo si trattava di intervenire per cercare di correggere e indirizzare un Piano nato su iniziativa del centrodestra nella Provincia più urbanizzata d'Italia.
Abbiamo voluto fortemente costruire la nostra posizione attraverso la partecipazione, partendo dal seminario di Limbiate del 2010 e impegnandoci in circa 50 riunioni, attraverso il confronto con circoli del PD, le associazioni ambientaliste, le altre forze politiche. In mezzo ci sono stati anche la produzione di un video (“I 40 passi”) e i contributi di professionisti come l'avvocato Claudio Colombo, il professor Arturo Lanzani, l'architetto Alfredo Viganò.
Il PTCP è il piano che dovrà sovrintendere in futuro allo sviluppo della Brianza e al quale dovranno adeguarsi gli strumenti urbanistici dei 55 Comuni. Uno strumento importantissimo, perché deve trovare una mediazione fra sviluppo e ambiente, infrastrutture, verde e cemento, indirizzando di conseguenza la stessa economia del territorio. Non è stata un'operazione da poco, poiché per il nostro gruppo si trattava di intervenire per cercare di correggere e indirizzare un Piano nato su iniziativa del centrodestra nella Provincia più urbanizzata d'Italia.
Abbiamo voluto fortemente costruire la nostra posizione attraverso la partecipazione, partendo dal seminario di Limbiate del 2010 e impegnandoci in circa 50 riunioni, attraverso il confronto con circoli del PD, le associazioni ambientaliste, le altre forze politiche. In mezzo ci sono stati anche la produzione di un video (“I 40 passi”) e i contributi di professionisti come l'avvocato Claudio Colombo, il professor Arturo Lanzani, l'architetto Alfredo Viganò.
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 27 del 6 luglio 2013

Domani pomeriggio il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio saranno a Monza per un incontro dedicato all'Expo 2015. In Villa Reale, che nell'occasione sarà presentata quale sede di rappresentanza della prossima manifestazione, sono previsti 400 invitati. Tra questi ci sono i consiglieri regionali ma non i sindaci della Brianza (salvo quello di Monza). L'organizzazione fa capo a Regione Lombardia: il sospetto è che, essendo i comuni della nostra provincia in stragrande maggioranza amministrati dal centro-sinistra, Maroni non li gradisca.
Gianni Caimi torna sindaco di MedaA
proposito di sindaci brianzoli, da mercoledì scorso ne abbiamo uno in
più del PD. Il Consiglio di Stato ha infatti definitivamente assegnato
la vittoria a Meda a Gianni Caimi, ribaltando il giudizio del TAR che
aveva dato ragione al ricorso della Lega. Ora Meda con Gianni, Simona e
tutti gli altri amici e compagni può tornare a respirare aria buona.
11 luglio 2013
Care democratiche, cari democratici,
molte bugie e falsità si stanno diffondendo su ciò che è stato deciso ed è accaduto ieri. E' bene dunque chiarirlo. Dopo l'annuncio della Cassazione che ha fissato il giudizio sul processo Mediaset al 30 luglio, ieri Il Pdl ha chiesto tre giorni di sospensione dei lavori parlamentari. Il Pd si è opposto, perchè questa richiesta era inaccettabile. Cosi come si è opposto alle richieste di sospensioni di due giorni o un giorno dei lavori. A questo punto il Pdl ha richiesto di poter riunire i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, nel tardo pomeriggio, dopo il question time del presidente Enrico Letta alla Camera. Analoghe richieste, fatte anche dal Pd e dagli altri gruppi parlamentari, sono sempre state accolte. Se ne è discusso nelle presidenze dei gruppi parlamentari del Pd al Senato e alla Camera. E in entrambi i casi, considerati anche i precedenti e la consuetudine, si è acconsentito.
Far passare questa decisione come un piegarsi del Pd alla volontà del Pdl di protestare contro le decisioni della Cassazione è contro la verità. E' una speculazione politica e una provocazione che si lancia in un momento particolarmente difficile della vita del Paese. Lo dimostra anche il fatto incontrovertibile di un Parlamento regolarmente al lavoro.
Il Pd ha una posizione chiara: non si possono mischiare le vicende giudiziarie personali con la vita del governo. Le sentenze, come ha chiarito il segretario Epifani, si rispettano e si applicano. Su queste posizioni non vi possono essere dubbi, cosi come non ve ne devono essere sulla fermezza del partito: noi abbiamo deciso di sostenere il governo di servizio, l'unico possibile dopo che Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di non utilizzare il consenso popolare ottenuto per un governo diverso. Con lealtà sosteniamo il governo di servizio per realizzare il programma indicato dal presidente Letta: affrontare l'emergenza economica e fare le riforme. Ma non abbiamo paura e siamo pronti ad ogni evenienza. Non consentiremo al Pdl di giocare con la vita del paese.
Luigi Zanda e Roberto Speranza
Leggi l'intervista di Guglielmo Epifani su L'Unità
molte bugie e falsità si stanno diffondendo su ciò che è stato deciso ed è accaduto ieri. E' bene dunque chiarirlo. Dopo l'annuncio della Cassazione che ha fissato il giudizio sul processo Mediaset al 30 luglio, ieri Il Pdl ha chiesto tre giorni di sospensione dei lavori parlamentari. Il Pd si è opposto, perchè questa richiesta era inaccettabile. Cosi come si è opposto alle richieste di sospensioni di due giorni o un giorno dei lavori. A questo punto il Pdl ha richiesto di poter riunire i gruppi parlamentari della Camera e del Senato, nel tardo pomeriggio, dopo il question time del presidente Enrico Letta alla Camera. Analoghe richieste, fatte anche dal Pd e dagli altri gruppi parlamentari, sono sempre state accolte. Se ne è discusso nelle presidenze dei gruppi parlamentari del Pd al Senato e alla Camera. E in entrambi i casi, considerati anche i precedenti e la consuetudine, si è acconsentito.
Far passare questa decisione come un piegarsi del Pd alla volontà del Pdl di protestare contro le decisioni della Cassazione è contro la verità. E' una speculazione politica e una provocazione che si lancia in un momento particolarmente difficile della vita del Paese. Lo dimostra anche il fatto incontrovertibile di un Parlamento regolarmente al lavoro.
Il Pd ha una posizione chiara: non si possono mischiare le vicende giudiziarie personali con la vita del governo. Le sentenze, come ha chiarito il segretario Epifani, si rispettano e si applicano. Su queste posizioni non vi possono essere dubbi, cosi come non ve ne devono essere sulla fermezza del partito: noi abbiamo deciso di sostenere il governo di servizio, l'unico possibile dopo che Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno deciso di non utilizzare il consenso popolare ottenuto per un governo diverso. Con lealtà sosteniamo il governo di servizio per realizzare il programma indicato dal presidente Letta: affrontare l'emergenza economica e fare le riforme. Ma non abbiamo paura e siamo pronti ad ogni evenienza. Non consentiremo al Pdl di giocare con la vita del paese.
Luigi Zanda e Roberto Speranza
Leggi l'intervista di Guglielmo Epifani su L'Unità
Non abbiamo fatto di più!
Lo scorso anno all'uscita dei dati della XIX edizione delle classifiche dei comuni ricicloni su Teorema fu scritto un post dal titolo "Si può fare di più". clicca qui
In questi giorni Legambiente ha pubblicato i dati del nuovo anno, ebbene non siamo migliorati e questo purtroppo è un trend iniziato nel 2011.
Il dossier completo può essere scaricato dal sito: clicca qui
Continua a leggere su Eco-blog...»
In questi giorni Legambiente ha pubblicato i dati del nuovo anno, ebbene non siamo migliorati e questo purtroppo è un trend iniziato nel 2011.
Il dossier completo può essere scaricato dal sito: clicca qui
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8 luglio 2013
C'è davvero poco da festeggiare
I primi 100 giorni di Maroni? C'è poco da festeggiare, caro presidente, altro che candeline da spegnere davanti alle telecamere. Secondo la comunicazione istituzionale (o forse è meglio dire politica...) della Giunta, i primi tre mesi della nuova gestione avrebbero già fatto ripartire la Lombardia. La nostra opinione è molto diversa e stiamo ancora aspettando che questa decima legislatura esca dagli adempimenti obbligatori e dai rinvii per offrire ai lombardi una vera prospettiva di sviluppo.
Ma lasciamo perdere le virtuali celebrazioni dei 100 giorni e concentriamoci sull'appuntamento che attende il Consiglio martedì prossimo. In aula arriverà il PRS, sigla che sta per Piano Regionale di Sviluppo: si tratta del documento fondamentale su cui basare tutte le politiche della legislatura. Dal PRS dipendono i bilanci e le azioni delle diverse direzioni regionali, tanto che l'operato dei direttori generali della struttura verrà misurato sul raggiungimento o meno di quelli che nel documento vengono definiti "obiettivi attesi".
Ma lasciamo perdere le virtuali celebrazioni dei 100 giorni e concentriamoci sull'appuntamento che attende il Consiglio martedì prossimo. In aula arriverà il PRS, sigla che sta per Piano Regionale di Sviluppo: si tratta del documento fondamentale su cui basare tutte le politiche della legislatura. Dal PRS dipendono i bilanci e le azioni delle diverse direzioni regionali, tanto che l'operato dei direttori generali della struttura verrà misurato sul raggiungimento o meno di quelli che nel documento vengono definiti "obiettivi attesi".
7 luglio 2013
Negare sempre... anche davanti all'evidenza
Il progetto dell’amministrazione riduceva a 5,5 metri il calibro di via Mandelli.
Hanno detto che c’era un parere verbale della Provincia che era favorevole al restringimento della carreggiata.
L’amministrazione conseguentemente alle nostre sollecitazioni e a progetto acquisito ha chiesto il parere alla Provincia (ma i pareri preventivi non vanno richiesti prima e non dopo???). Così nel silenzio totale la strada si è riallargata. Questa la corrispondenza con la Provincia
Non solo, davanti ai negozi hanno dovuto predisporre lo spazio per il carico/scarico ed un minimo di parcheggi per i portatori di handicap come avevamo segnalato. E visto che la larghezza del marciapiede lato negozi varia da 1,5 a 1,7 metri salvo le aiuole, saranno costretti a ridurre di mezzo metro il marciapiede “ciclopedonabile” portandolo a 2 metri. A maggior ragione gli alberi non potranno starci!
A qualcosa le firme sono servite, forse qualche ulteriore disagio ai Sulbiatesi risparmiato... anche se non lo ammetteranno mai.
A qualcosa le firme sono servite, forse qualche ulteriore disagio ai Sulbiatesi risparmiato... anche se non lo ammetteranno mai.
Articolo correlato 500 firme non valgono niente
Articolo correlato Sulbiate - Il Sindaco regolarmente eletto solo con 766 voti conta di più di 500 firme di una petizione “irregolare”.
Articolo correlato APPLAUSI!
6 luglio 2013
Qualcosa di sinistra...
Segnaliamo dal blog amico Eco-blog:
Una lezione di civiltà
"Gentile dott. Marchionne,
La ringrazio per la sua cortese lettera del 28 Giugno e per l'invito che mi ha rivolto.
Lei ha giustamente notato il mio interessamento ai temi del lavoro, in questa particolare fase di crisi economica. Non si tratta soltanto di sensibilità personale. Ritengo un dovere per chi rappresenta le istituzioni dedicare il massimo impegno al tema del lavoro...
Continua a leggere su Eco-blog...»
Ludopatia, la via di Bellusco
Bellusco inaugura un metodo innovativo per contrastare e dare un segno evidente alla lotta contro la ludopatia.
La proposta è semplice: sconto del 20% sulla tassa dei rifiuti ai bar che non avranno istallato slot-machines.
Significa che gli amministratori ci hanno pensato!
Continua a leggere su Eco-blog...»
Laura Boldrini |
"Gentile dott. Marchionne,
La ringrazio per la sua cortese lettera del 28 Giugno e per l'invito che mi ha rivolto.
Lei ha giustamente notato il mio interessamento ai temi del lavoro, in questa particolare fase di crisi economica. Non si tratta soltanto di sensibilità personale. Ritengo un dovere per chi rappresenta le istituzioni dedicare il massimo impegno al tema del lavoro...
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![]() |
Roberto Invernizzi |
Ludopatia, la via di Bellusco
Bellusco inaugura un metodo innovativo per contrastare e dare un segno evidente alla lotta contro la ludopatia.
La proposta è semplice: sconto del 20% sulla tassa dei rifiuti ai bar che non avranno istallato slot-machines.
Significa che gli amministratori ci hanno pensato!
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4 luglio 2013
2 luglio 2013
LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 26 del 29 giugno 2013
I primi cento giorni di Maroni
Il segretario regionale della CISL, Petteni, ha definito fallimentare il bilancio dei primi cento giorni della presidenza Maroni. Difficile dargli torto. A parte gli annunci, i fatti sin qui sono davvero pochi e nettamente al di sotto di ciò che la situazione richiederebbe. Non è ancora stata messa in campo alcuna nuova iniziativa. Il consiglio regionale in tre mesi ha prodotto quattro leggi. Una obbligatoria, sui tagli ai costi della politica, e tre di rinvio: sui Pgt dei comuni rinviati al 30 giugno, sulla riforma delle Aler e su quella del commercio, entrambe rinviate al 31 dicembre. Si naviga a vista, nell'attesa messianica della macroregione e di trattenere il 75% delle tasse. Intanto ci si dimentica di chiedere ciò che ai lavoratori lombardi serve per far fronte alla cassa integrazione in deroga: non il 17% assegnato ma il 22% spettante. Bobo, svegliati !
La settimana in Regione
Il consiglio regionale ha approvato la moratoria per i centri commerciali. Per sei mesi non potranno essere rilasciate nuove autorizzazioni e nemmeno, come richiesto dal Pdl, possibilità di ampliamento di quelle esistenti. È stato approvato un ordine del giorno presentato dal Pd che impegna a prevedere, in futuro, una programmazione degli insediamenti per area vasta, non limitata al solo comune. È stata poi la settimana delle nomine nelle società partecipate dalla Regione. La maggioranza ha fatto man bassa di posti per i propri fedelissimi. In particolare in Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente, per la prima volta su cinque componenti il CdA non è stato riconosciuto all'opposizione neppure un rappresentante. Alla presidenza Bruno Simini, già assessore della giunta Moratti a Milano.
Il segretario regionale della CISL, Petteni, ha definito fallimentare il bilancio dei primi cento giorni della presidenza Maroni. Difficile dargli torto. A parte gli annunci, i fatti sin qui sono davvero pochi e nettamente al di sotto di ciò che la situazione richiederebbe. Non è ancora stata messa in campo alcuna nuova iniziativa. Il consiglio regionale in tre mesi ha prodotto quattro leggi. Una obbligatoria, sui tagli ai costi della politica, e tre di rinvio: sui Pgt dei comuni rinviati al 30 giugno, sulla riforma delle Aler e su quella del commercio, entrambe rinviate al 31 dicembre. Si naviga a vista, nell'attesa messianica della macroregione e di trattenere il 75% delle tasse. Intanto ci si dimentica di chiedere ciò che ai lavoratori lombardi serve per far fronte alla cassa integrazione in deroga: non il 17% assegnato ma il 22% spettante. Bobo, svegliati !
La settimana in Regione
Il consiglio regionale ha approvato la moratoria per i centri commerciali. Per sei mesi non potranno essere rilasciate nuove autorizzazioni e nemmeno, come richiesto dal Pdl, possibilità di ampliamento di quelle esistenti. È stato approvato un ordine del giorno presentato dal Pd che impegna a prevedere, in futuro, una programmazione degli insediamenti per area vasta, non limitata al solo comune. È stata poi la settimana delle nomine nelle società partecipate dalla Regione. La maggioranza ha fatto man bassa di posti per i propri fedelissimi. In particolare in Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente, per la prima volta su cinque componenti il CdA non è stato riconosciuto all'opposizione neppure un rappresentante. Alla presidenza Bruno Simini, già assessore della giunta Moratti a Milano.
1 luglio 2013
Sulbiate - Sospeso il cantiere "Titanic"
Cittadino di Sabato 29 giugno 2013 pag. 35
Clamorosa notizia apparsa sull'ultimo numero de "Il Cittadino".
Non c'è pace per il nuovo mastodontico e invasivo edificio residenziale di via Mandelli/De Amicis che molti in paese per le sue dimensioni hanno rinominato "Titanic".
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Clamorosa notizia apparsa sull'ultimo numero de "Il Cittadino".
Non c'è pace per il nuovo mastodontico e invasivo edificio residenziale di via Mandelli/De Amicis che molti in paese per le sue dimensioni hanno rinominato "Titanic".
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Ecco i nomi...parte 2!!
La rubrica coi nomi e la presentazione dei nuovi membri della nuova Segreteria Nazionale del Partito Democratico continua.
Le informazioni sono state prese dal sito nazionale del Partito Democratico e i membri della Segreteria Nazionale verranno presentati seguendo l'elenco che trovate nel post con la sintesi del nuovo segretario.
Dopo Roberta Agostini è la volta di...Enzo Amendola:

Le informazioni sono state prese dal sito nazionale del Partito Democratico e i membri della Segreteria Nazionale verranno presentati seguendo l'elenco che trovate nel post con la sintesi del nuovo segretario.
Dopo Roberta Agostini è la volta di...Enzo Amendola:
Segreteria Nazionale - Coordinatore segretari regionali
Deputato - Capogruppo Commissione Esteri - Segretario regionale Pd Campania
Dal luglio 2006 ho fatto parte della Segreteria Nazione dei Democratici di Sinistra con incarico per il Mezzogiorno. Da novembre del 2006 alla nascita del Pd sono stato segretario regionale Ds Campania. Dall'ottobre del 2009 sono segretario regionale del Pd
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