19 settembre 2013

Anche la Bindi sul videomessaggio

Bindi: "Dopo questi insulti è difficile rimanere alleati"

Intervista a Rosy Bindi di A. Lo. - La Repubblica


«Per quanto mi riguarda con questo discorso Berlusconi ha staccato la spina al governo Letta». Rosy Bindi non è certo stupita dalla performance video del Cavaliere e preferisce prendere sul serio le sue parole: «Troppe volte lo abbiamo sottovalutato. Questo video è l`inizio della campagna elettorale». 

Il sito Pd ironizza: "Gloria Swanson sul viale del tramonto". Lei è d`accordo? 

«Quel viale finora non l`ha mai percorso. Sarei cauta. Si può leggere la performance di Berlusconi in due maniere: esaltando gli aspetti patetici, che pure ci sono, derubricandolo al già visto, al già sentito, prendendolo in giro. Oppure c`è una seconda lettura: prendere sul serio le sue parole. Io preferisco quest` ultimo approccio e dico che il discorso che abbiamo sentito è eversivo, anticostituzionale, un manifesto elettorale, il primo della nuova Forza Italia, fatto nello stile e nel format di 20 anni fa». 

Nessun accenno al governo. 

«No, tranne il passaggio sui suoi ministri. Ha ignorato persino il presidente del consiglio» 

Epifani sul video messaggio

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Epifani: “Da Berlusconi parole sconcertanti e irresponsabili”

di Guglielmo Epifani
“Ho trovato le dichiarazioni fatte da Silvio Berlusconi sconcertanti per i toni da guerra fredda usati e offensive verso il centrosinistra”
Così il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, ha stigmatizzato le affermazioni di Silvio Berlusconi nel videomessaggio trasmesso oggi.
Toni, ha rimarcato Epifani, “che noi non ci permetteremmo mai verso il centrodestra”.

“Sono state dichiarazioni irresponsabili - ha insistito il segretario democratico - mentre la crisi morde ancora”.
“Da oggi in poi per quello che mi riguarda Berlusconi si assume la responsabilità di quello che potrà avvenire al futuro di questo governo, che sta lavorando per il bene del Paese”.

dai...vieni fuori


Un parere di Civati

Civati a Renzi: "Ogni tanto parli di politica".
E sul partito 'cool' si scatena la satira

Civati a Renzi: "Ogni tanto parli di politica".  E sul partito 'cool' si scatena la satiraSchermaglie in vista del congresso tra i big democratici. Il candidato alla segreteria sul sindaco di Firenze: "Vorrei sentirlo parlare della durata del governo, dell'Ilva o del gruppo Riva". Cuperlo: "Non serve essere divertente, serve un'idea di Paese e di partito"

ROMA - "Ho smesso di commentare gli slogan di Renzi, vorrei ogni tanto sentirlo parlare di politica, di questo Governo, di quanto debba durare, di quello che è successo a Taranto, del gruppo Riva". Così Giuseppe Civati del Pd ha commentato, parlando al programma Omnibus, su La7, le dichiarazioni del sindaco di Firenze che ieri con Walter Veltroni ha detto di volere un partito "che torni a essere cool". E le schermaglie in vista del congresso tra i big democratici iniziano a prendere forma.

18 settembre 2013

Renzi vs Civati

L’alternativa a Renzi è Civati, non Cuperlo. Il sondaggio di Epoké

di Fabrizia Argano
L’alternativa a Renzi è Civati, non Cuperlo. Il sondaggio di Epoké
Si prospetta una sfida under 40 al Congresso del Pd. Con buona pace dei vecchi Pci con il loro rappresentante che per ora si piazza al terzo posto. Ecco tutti i dati
Non c’è dubbio che nel Pd “cool” che vuole costruire Matteo Renzi, al momento il personaggio più “cool” sia proprio lui. Anche il sondaggio di Epoké ricerche per Formiche.net fotografa la supremazia del sindaco rottamatore tra i democratici. Alla domanda su chi voterebbe come prossimo segretario del partito, il 51,1% ha scelto “Matteo”.

Intervista alla scienziata Fabiola Gianotti

Gianotti: "Il precariato che uccide la ricerca"

Intervista a Fabiola Gianotti di Gabriele Beccaria - La Stampa

La ricerca si fa per « passione, non per la fama o i soldi». Così dice Fabiola Gianotti, la scienziata italiana più famosa al mondo, a capo del team che l`anno scorso ha annunciato la scoperta del bosone di Higgs, la particella che, dando massa alle altre, fa esistere ciò che conosciamo, compresi noi stessi. A Torino per il «Premio StellaRe 2013», consegnato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, è inevitabile ricordarle la polemica del giorno, lanciata dalla neo-senatrice a vita, Elena Cattaneo, stupita dalla differenza tra i suoi due stipendi: 3300 euro al mese per dirigere il maggiore laboratorio d`Italia di cellule staminali e 12 mila per lo scranno. Risposta: «E` un problema ancora più generale». 

Ci spieghi. 

«Anche glì insegnanti sono pagati poco, dalle elementari all`università. Gli stipendi non sono paragonabili a quelli della Svizzera, dove lavoro. Non sono adeguati al loro ruolo». 

Cosa si deve fare per guarire quella malata cronica che è la ricerca italiana? 

“Ma allora a cosa serve fare la tessera?” Il mio contributo per un congresso aperto

“Il primo che passa non può scegliere il mio Segretario!”, oppure “ma allora a cosa serve fare la tessera al Partito?”
Sono due delle domande più ricorrenti che mi trovo a fronteggiare durante le Feste Democratiche della provincia. Tra primarie aperte, ruolo degli iscritti, coincidenza tra segretario e candidato premier, provo a dare il mio contributo al dibattito che anima il nostro Partito alla vigilia dell’assemblea nazionale che dovrà stabilire le regole del prossimo congresso.

Prima di tutto, dobbiamo chiarirci una cosa: nel 2007, quando abbiamo dato vita al PD, ci siamo detti che sarebbe stato un Partito di “iscritti ed elettori” (Statuto Nazionale).
Perché lo abbiamo fatto? La prendo da lontano.

Nel 1977, il Partito Comunista Italiano contava 1 milione e 800 mila iscritti. Una platea vastissima, che rappresentava in maniera piuttosto fedele un elettorato composto da circa 10 milioni di persone. Una classe sociale omogenea, quella operaia, che si riconosceva nel Partito come tutelante dei propri interessi e delle proprie battaglie. Il PCI era un partito di sindacato, che nell’immaginare una società “diversa”, lottava nelle istituzioni per tutelare in primo luogo i bisogni dei propri iscritti. I quali “pesavano” nelle scelte, eccome. Proprio perché rappresentativi di tutti (o quasi) quelli che il Partito lo votavano.

Dirette web del PD lombardo

Dirette web: ripartiamo dai pendolari. Mercoledì 18 settembre alle 13

trenoRipartono le nostre dirette web. Con il nuovo anno, abbiamo deciso di proporvi un nuovo format: un tema specifico, un consigliere, un ospite e ovviamente un intervistatore.
Si parte mercoledì 18 settembre alle ore 13 con Agostino Alloni, consigliere regionale di Cremona. Con lui e con Stefano Begotti, pendolare fra Capergnanica (dove è assessore a Infrastrutture e Mobilità) e Milano, parleremo appunto di mobilità e di pendolari. A intervistarli ci sarà Fabio Pizzul.

17 settembre 2013

Costa Concordia, il primo passo è fatto.

da La Repubblica

 

La Concordia riemerge dalle acque del Giglio.
Gabrielli: "Abbiamo vinto la sfida"

Dopo 19 ore di lavoro, alle 4 del mattino la nave è tornata in asse: una missione mai compiuta prima e costata 600 milioni di euro. Il capo della Protezione civile: "Il successo ci ha quasi sorpreso. Lavoro di squadra tra pubblico e privato". Ma è polemico con le critiche del giorno prima: "È stato detto di tutto. Nella vita non si è sempre incudine". La telefonata di Letta: "Grande orgoglio italiano" 
La Concordia riemerge dalle acque del Giglio.  Gabrielli: "Abbiamo vinto la sfida"
ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) - Si è rialzata lentamente. Con un'operazione immaginata da 11 persone che era considerata "follia". Gli "11 uomini d'oro", come li ha chiamati il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Sono stati loro, insieme a una squadra di 500 persone, a riportare in verticale la Costa Concordia. Un'operazione costata 600 milioni di euro, a carico della compagnia Costa. Seicentodieci giorni dopo il naufragio il gigante è di nuovo dritto.


e ce lo fann passar per santo...

PD: "Non si dimentichi che Berlusconi è stato condannato"

Dichiarazione di Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito Democratico

"Il PD non teme il voto segreto né tantomeno è contrario all’ipotesi di un voto palese. Quello in corso è, tuttavia, un dibattito surreale. Il Paese è bloccato a discutere sulle modalità di voto ma in questo modo si finisce per far passare sotto silenzio la sostanza della questione: in qualsiasi Paese civile un leader politico condannato in via definitiva si sarebbe immediatamente dimesso di propria iniziativa, e il suo stesso partito l’avrebbe richiesto.

Purtroppo questa sensibilità istituzionale non appartiene a Berlusconi e tanto meno al suo partito, che è ormai solo piatta espressione dei voleri e degli interessi del suo capo". Lo ha dichiarato Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito Democratico.